Giudice dell’esecuzione: la Cassazione chiarisce il criterio dell’ultima sentenza
La determinazione del corretto giudice dell’esecuzione è un passaggio cruciale nella fase successiva alla conclusione di un processo penale. Con una recente sentenza, la Corte di Cassazione è intervenuta per dirimere un conflitto di competenza, ribadendo un principio fondamentale: la competenza spetta al giudice che ha emesso l’ultima sentenza divenuta irrevocabile. Questa pronuncia offre importanti chiarimenti sull’applicazione dell’art. 665 del codice di procedura penale, estendendo la sua portata oltre le semplici sentenze di condanna.
Il caso: un conflitto di competenza
La vicenda trae origine da un’istanza presentata da un condannato, sulla quale era sorto un dubbio circa quale ufficio giudiziario dovesse pronunciarsi. L’analisi dei precedenti penali del soggetto ha rivelato l’esistenza di più provvedimenti giudiziari. In particolare, era necessario stabilire quale fosse l’ultima pronuncia divenuta irrevocabile, al fine di individuare correttamente il giudice dell’esecuzione competente a decidere sulla richiesta.
Individuazione del giudice dell’esecuzione competente
Nel caso specifico, la Corte ha accertato che l’ultimo provvedimento a carico del condannato, divenuto irrevocabile, era una sentenza emessa dal Tribunale monocratico di Varese il 25 gennaio 2022, passata in giudicato il 1° ottobre 2022. Di conseguenza, è stato stabilito che spetta a quel giudice esaminare l’istanza presentata, risolvendo così il conflitto di competenza che si era venuto a creare.
Le motivazioni
La Corte di Cassazione ha colto l’occasione per fornire una spiegazione approfondita del criterio stabilito dall’art. 665 del codice di procedura penale. Il principio fondamentale è che, per determinare la competenza del giudice dell’esecuzione, non si deve guardare solo alle sentenze di condanna. Rilevano, infatti, tutti i provvedimenti idonei a produrre effetti esecutivi.
Questo significa che anche le sentenze di proscioglimento possono essere decisive, specialmente se intervengono in riforma di una precedente condanna e contengono statuizioni che hanno una rilevanza nella fase esecutiva (in executivis
). La logica del legislatore è quella di attribuire la competenza al giudice che, per ultimo, ha valutato la posizione giuridica complessiva del soggetto, poiché si presume abbia la conoscenza più aggiornata e completa della sua situazione processuale. L’elemento chiave è la data in cui il provvedimento è divenuto irrevocabile, cioè definitivo e non più soggetto a impugnazioni ordinarie.
Le conclusioni
La sentenza in esame consolida un importante principio di procedura penale. Stabilisce in modo chiaro che il criterio per identificare il giudice dell’esecuzione competente è quello cronologico basato sull’irrevocabilità dell’ultimo provvedimento, qualunque sia la sua natura (condanna o proscioglimento), purché contenga statuizioni con effetti esecutivi. Questa precisazione garantisce certezza e uniformità nell’applicazione della legge, evitando che i conflitti di competenza rallentino la gestione della fase esecutiva, un momento delicato e fondamentale per l’effettività della giustizia penale.
Come si individua il giudice dell’esecuzione competente?
La competenza appartiene al giudice che ha emesso l’ultimo provvedimento giudiziario divenuto irrevocabile a carico della persona interessata.
Solo le sentenze di condanna sono importanti per determinare la competenza?
No, sono rilevanti tutti i provvedimenti che producono effetti esecutivi. Questo include anche le sentenze di proscioglimento, soprattutto se riformano una condanna precedente e contengono statuizioni con effetti nella fase esecutiva.
Cosa significa che una sentenza è ‘irrevocabile’?
Significa che la sentenza è diventata definitiva e non può più essere contestata tramite i mezzi di impugnazione ordinari (come l’appello o il ricorso per cassazione). La data in cui una sentenza diventa irrevocabile è il momento decisivo per stabilire quale sia l’ultimo provvedimento ai fini della competenza esecutiva.
Testo del provvedimento
Sentenza di Cassazione Penale Sez. 1 Num. 27025 Anno 2025
In nome del Popolo Italiano
Penale Sent. Sez. 1 Num. 27025 Anno 2025
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 07/05/2025
PRIMA SEZIONE PENALE
NOME COGNOME
Sent. n. sez. 1595/2025
– Relatore –
NOME COGNOME NOME COGNOME
ha pronunciato la seguente
sul conflitto di competenza sollevato da:
nei confronti
nel procedimento a carico di:
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME
Nel suddetto provvedimento si Ł considerato determinante l’esame dei precedenti penali di NOME, essendosi desunto dagli stessi che il provvedimento divenuto irrevocabile per ultimo emesso a carico del condannato Ł costituito dalla sentenza resa dal Tribunale monocratico di Varese il 25 gennaio 2022, irrevocabile in data 1° ottobre 2022, sicchØ Ł quel giudice che deve prendere in esame l’istanza.
Corollario della puntualizzazione svolta Ł che, ai fini dell’applicazione del criterio attributivo della competenza del giudice dell’esecuzione ex art. 665 cod. proc. pen. rilevano tutti i provvedimenti idonei a produrre effetti esecutivi e, quindi, oltre alle sentenze di condanna, anche ogni altro provvedimento suscettibile di determinare un incidente di esecuzione e, dunque, anche quei provvedimenti di proscioglimento i quali (tanto piø se intervenuti in riforma di una condanna di primo grado) contengono statuizioni produttive di effetti rilevanti in executivis .