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Giudice dell’esecuzione: competenza e nullità

La Corte di Cassazione ha annullato un’ordinanza del Tribunale di Trani che aveva applicato l’istituto della continuazione tra due sentenze. La Suprema Corte ha stabilito che il giudice dell’esecuzione competente non era il Tribunale, bensì la Corte di Appello di Bari, poiché quest’ultima aveva emesso l’ultima sentenza irrevocabile, riformando in modo sostanziale la precedente decisione di primo grado. La decisione errata sulla competenza ha portato alla nullità del provvedimento.

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Pubblicato il 11 dicembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Giudice dell’esecuzione: Come si determina la competenza?

Quando una sentenza penale diventa definitiva, inizia la fase di esecuzione della pena. Ma chi è il magistrato incaricato di gestire questa fase cruciale? La corretta identificazione del giudice dell’esecuzione è fondamentale, come dimostra una recente sentenza della Corte di Cassazione, che ha annullato un provvedimento proprio a causa di un errore di competenza. Questo caso offre uno spunto prezioso per comprendere le regole che governano la materia, in particolare quando un condannato ha accumulato più sentenze definitive.

I Fatti del Caso: Due Sentenze e una Richiesta di Continuazione

Un soggetto, condannato con due distinte sentenze, una del Tribunale di Trani e una della Corte di Appello di Bari, presentava un’istanza al Tribunale di Trani, in qualità di giudice dell’esecuzione. L’obiettivo era ottenere l’applicazione dell’istituto della “continuazione”, un meccanismo che consente di unificare le pene per reati commessi nell’ambito di un unico disegno criminoso, ottenendo una sanzione complessiva più favorevole.

Il Tribunale di Trani accoglieva la richiesta, ricalcolando la pena totale in due anni e tre mesi di reclusione. Tuttavia, il Procuratore della Repubblica presso lo stesso Tribunale non condivideva questa decisione e proponeva ricorso in Cassazione, sollevando una questione puramente procedurale: il Tribunale di Trani era davvero il giudice competente a decidere?

Il Ricorso: Una Questione di Competenza del Giudice dell’Esecuzione

Il cuore del ricorso del pubblico ministero si basava sulla presunta violazione dell’articolo 665 del codice di procedura penale. Secondo l’accusa, il Tribunale di Trani aveva agito pur essendo funzionalmente incompetente. La competenza, a detta del ricorrente, spettava invece alla Corte di Appello di Bari, ovvero l’autorità giudiziaria che aveva emesso l’ultima sentenza divenuta irrevocabile e che, per di più, aveva modificato in modo sostanziale la sentenza di primo grado.

La questione era quindi determinare quale, tra i due uffici giudiziari, avesse il diritto e il dovere di pronunciarsi sull’istanza del condannato. Un errore su questo punto, come vedremo, determina la nullità insanabile del provvedimento emesso.

Le Motivazioni della Cassazione: L’Applicazione dell’Art. 665 c.p.p.

La Corte di Cassazione ha ritenuto fondato il ricorso del pubblico ministero, accogliendo pienamente la tesi dell’incompetenza. I giudici supremi hanno ripercorso le regole stabilite dall’articolo 665 del codice di procedura penale per individuare il giudice dell’esecuzione.

La norma prevede una regola generale e alcune eccezioni. In sintesi:
1. Regola Base (comma 1): La competenza è del giudice che ha emesso il provvedimento da eseguire.
2. Caso di Appello (comma 2): La competenza resta al giudice di primo grado solo se la sentenza di appello ha confermato la prima decisione o l’ha modificata solo per aspetti secondari (pena, misure di sicurezza, statuizioni civili).
3. Caso di Più Sentenze (comma 4): Se l’esecuzione riguarda provvedimenti emessi da giudici diversi, la competenza spetta al giudice che ha emesso la sentenza divenuta irrevocabile per ultima.

Nel caso specifico, la sentenza della Corte di Appello di Bari era diventata irrevocabile per ultima (12 luglio 2023). Inoltre, quella sentenza non si era limitata a modificare la pena, ma aveva operato una diversa qualificazione giuridica di un fatto, considerandolo un’aggravante. Questa è una riforma “sostanziale” che, secondo la legge, sposta la competenza al giudice del grado superiore. Di conseguenza, il giudice dell’esecuzione competente a decidere sulla continuazione era la Corte di Appello di Bari, e non il Tribunale di Trani.

Le Conclusioni: Annullamento e Trasmissione al Giudice Competente

Sulla base di queste motivazioni, la Corte di Cassazione ha dichiarato la nullità dell’ordinanza emessa dal Tribunale di Trani. Trattandosi di un vizio di competenza funzionale, la Corte ha disposto l’annullamento senza rinvio del provvedimento. Ciò significa che la decisione del Tribunale è stata cancellata dall’ordinamento giuridico. Gli atti sono stati quindi trasmessi alla Corte di Appello di Bari, il giudice correttamente individuato, affinché possa pronunciarsi sull’istanza del condannato. Questa sentenza ribadisce l’importanza cruciale del rispetto delle norme sulla competenza, la cui violazione inficia la validità stessa degli atti giudiziari.

Chi è il giudice dell’esecuzione competente se ci sono più sentenze definitive emesse da giudici diversi?
Secondo l’art. 665, comma 4, c.p.p., la competenza appartiene al giudice che ha emesso il provvedimento divenuto irrevocabile per ultimo.

Cosa succede alla competenza se la sentenza d’appello riforma in modo sostanziale quella di primo grado?
Se la sentenza d’appello riforma quella di primo grado andando oltre la semplice modifica della pena (ad esempio, qualificando diversamente un fatto), la competenza per l’esecuzione si sposta al giudice d’appello.

Qual è la conseguenza se un provvedimento in fase di esecuzione viene emesso da un giudice funzionalmente incompetente?
Il provvedimento è affetto da nullità e deve essere annullato, come avvenuto nel caso di specie. Gli atti vengono poi trasmessi al giudice che la legge individua come competente.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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