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Gestione dei rifiuti: reato anche per il biogas

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 10236/2024, ha stabilito che la violazione delle prescrizioni relative alla gestione del biogas in una discarica integra il reato di illecita gestione dei rifiuti. Anche se il biogas non è di per sé un rifiuto, le norme che ne regolano l’estrazione e il trattamento sono considerate funzionali alla corretta gestione dei rifiuti smaltiti, facendo scattare la responsabilità penale per l’amministratore e non una mera sanzione amministrativa.

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Pubblicato il 6 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale

Gestione dei Rifiuti: La Violazione sul Biogas è Reato

Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 10236/2024) ha stabilito un principio fondamentale in materia ambientale: la scorretta gestione del biogas prodotto in una discarica non è una mera irregolarità amministrativa, ma integra a tutti gli effetti il reato connesso alla gestione dei rifiuti. Questa decisione chiarisce la portata della responsabilità penale per gli amministratori di impianti di smaltimento, estendendola a tutte le attività funzionalmente collegate al ciclo dei rifiuti, anche quelle che riguardano sostanze, come il biogas, non classificate come rifiuti.

I Fatti del Caso

Il caso ha origine dalla condanna dell’amministratore di un consorzio che gestiva una discarica per rifiuti solidi urbani. L’imputato era stato ritenuto responsabile di aver violato alcune prescrizioni contenute nell’Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A.). In particolare, le violazioni contestate riguardavano due obblighi specifici:
1. Il mantenimento in efficienza del sistema di captazione ed estrazione del biogas generato dai rifiuti.
2. L’obbligo di recupero energetico del biogas o, in alternativa, la sua termodistruzione in un’idonea camera di combustione.

L’amministratore è stato condannato in primo grado al pagamento di un’ammenda di 6.000 euro.

La Tesi Difensiva: Biogas non è Rifiuto, Violazione solo Amministrativa

L’imputato ha proposto ricorso in Cassazione sostenendo un’argomentazione precisa: il biogas, prodotto dalla fermentazione dei rifiuti, non può essere classificato come un ‘rifiuto’ ma piuttosto come una ‘emissione in atmosfera’. Di conseguenza, secondo la difesa, la violazione delle prescrizioni relative al biogas non poteva rientrare nella fattispecie penale dell’art. 29-quattuordecies, comma 3, del D.Lgs. 152/2006, che punisce l’inosservanza delle prescrizioni A.I.A. relative alla gestione dei rifiuti. La violazione, a suo dire, avrebbe dovuto essere declassata a illecito amministrativo, come previsto dal comma 2 dello stesso articolo per le inosservanze non legate ai rifiuti.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte di Cassazione ha rigettato completamente la tesi difensiva, ritenendo il ricorso infondato. Il fulcro del ragionamento della Corte non è la natura o la classificazione del biogas, ma la funzione delle prescrizioni violate all’interno del ciclo di vita della discarica.

I giudici hanno chiarito che la normativa di settore, in particolare il D.Lgs. 36/2003 (attuazione della direttiva europea sulle discariche), considera la gestione del biogas come una parte integrante e imprescindibile della corretta operatività di una discarica. Le operazioni di estrazione, captazione, recupero energetico o termodistruzione del biogas sono attività ‘qualificanti e funzionali’ al corretto smaltimento dei rifiuti stessi. Esse sono necessarie per minimizzare l’impatto ambientale e i rischi per la salute umana derivanti dalla massa di rifiuti depositati.

La legge stessa, nell’Allegato 1 del D.Lgs. 36/2003, prescrive che le discariche che accettano rifiuti biodegradabili debbano essere dotate di impianti per l’estrazione dei gas, definendone le modalità di gestione. Pertanto, le prescrizioni dell’A.I.A. relative a questi impianti sono, a tutti gli effetti, prescrizioni che attengono alla ‘gestione complessiva dei rifiuti’.

La Cassazione ha fatto riferimento alla definizione di ‘gestione dei rifiuti’ contenuta nell’art. 183 del D.Lgs. 152/2006, che include ‘lo smaltimento dei rifiuti, compresi la supervisione di tali operazioni e gli interventi successivi alla chiusura dei siti di smaltimento’. La gestione del biogas rientra pienamente in questa definizione, essendo un’attività di controllo e mitigazione degli effetti post-smaltimento.

Le Conclusioni: La Visione Funzionale della Cassazione

La sentenza stabilisce un principio di natura ‘funzionale’: per determinare se una violazione dell’A.I.A. abbia rilevanza penale, non bisogna guardare alla classificazione della singola sostanza (in questo caso, il biogas), ma al ruolo che la prescrizione violata svolge nel contesto generale della gestione dei rifiuti. Poiché le norme sul biogas sono state create per gestire correttamente le conseguenze della decomposizione dei rifiuti, la loro violazione integra il reato previsto per la gestione illecita dei rifiuti. Questa interpretazione estensiva rafforza la tutela ambientale, attribuendo responsabilità penale ai gestori di impianti che non adempiono a tutti gli obblighi previsti per la sicurezza e la sostenibilità delle discariche.

La violazione di una prescrizione A.I.A. sul biogas è un reato penale?
Sì. La Corte di Cassazione ha confermato che la violazione delle prescrizioni A.I.A. riguardanti la gestione del biogas (captazione, estrazione, recupero energetico o termodistruzione) costituisce il reato previsto dall’art. 29 quattuordecies, comma 3, lett. b), D.Lgs. 152/2006, e non un semplice illecito amministrativo.

Perché la gestione del biogas rientra nella ‘gestione dei rifiuti’ anche se il biogas non è classificato come rifiuto?
Perché le operazioni di gestione del biogas sono considerate dalla normativa di settore (D.Lgs. 36/2003) come funzionali e inscindibili dalla corretta gestione e smaltimento dei rifiuti conferiti in discarica. Servono a controllare e mitigare gli impatti ambientali derivanti dalla decomposizione dei rifiuti stessi.

Qual è la differenza tra la responsabilità penale e quella amministrativa in questo caso?
La responsabilità penale scatta quando l’inosservanza delle prescrizioni A.I.A. è ‘relativa alla gestione di rifiuti’, come nel caso del biogas. La responsabilità amministrativa, prevista da una norma residuale, si applica a tutte le altre violazioni di prescrizioni non direttamente collegate alla gestione dei rifiuti. La Corte ha stabilito che la gestione del biogas rientra nel primo caso.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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