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Furto supermercato aggravato: Cassazione conferma

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un’imputata condannata per tentato furto in un supermercato. L’ordinanza conferma che in caso di furto supermercato aggravato, la vigilanza saltuaria del personale non esclude l’aggravante dell’esposizione della merce alla pubblica fede, tipica del sistema self-service.

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Pubblicato il 12 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale

Furto Supermercato Aggravato: La Vigilanza Saltuaria Non Esclude la Pubblica Fede

Il tema del furto supermercato aggravato è costantemente al centro del dibattito giurisprudenziale. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione (n. 14108/2024) ribadisce un principio fondamentale: la semplice presenza di personale di vigilanza non è sufficiente a escludere l’aggravante dell’esposizione della merce alla pubblica fede. Analizziamo insieme questa importante decisione.

I Fatti del Caso: Il Tentato Furto e il Ricorso in Cassazione

Il caso ha origine da una condanna per tentato furto pluriaggravato emessa nei confronti di una donna. L’imputata aveva tentato di sottrarre della merce dagli scaffali di un supermercato. Dopo la conferma della condanna in Corte d’Appello, la donna ha proposto ricorso per cassazione, contestando in particolare l’applicazione dell’aggravante prevista dall’articolo 625, n. 7 del Codice Penale, ovvero l’aver commesso il fatto su cose esposte per necessità o per consuetudine alla pubblica fede.

La difesa sosteneva che tale aggravante non dovesse applicarsi, ma il motivo di ricorso è stato giudicato come una mera riproposizione di argomentazioni già respinte nei precedenti gradi di giudizio.

La Questione Giuridica: Il furto supermercato aggravato e la pubblica fede

Il cuore della questione legale risiede nella definizione di ‘esposizione alla pubblica fede’ nel contesto di un supermercato moderno, caratterizzato dal sistema di vendita ‘self-service’. Questo sistema, per sua natura, implica che la merce sia liberamente accessibile ai clienti, i quali possono prelevarla direttamente dagli scaffali. Ci si chiede, quindi, se la vigilanza, anche minima, esercitata dal personale del negozio possa essere considerata una forma di custodia tale da far venire meno l’aggravante.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, ritenendolo manifestamente infondato. I giudici hanno richiamato la consolidata giurisprudenza di legittimità, secondo cui l’aggravante del furto supermercato aggravato sussiste pienamente quando un soggetto si impossessa di merce esposta sui banchi.

Il punto cruciale della motivazione risiede nella natura della sorveglianza. La Corte ha chiarito che:

1. Vigilanza non continua: Nei supermercati, la vigilanza praticata dagli addetti è, per sua natura, priva di carattere continuativo. Si tratta di un controllo occasionale o a campione, non di una custodia diretta e costante su ogni singolo prodotto.
2. Necessità di una custodia diretta: Per poter escludere l’aggravante, è necessario che sulla merce sia esercitata una custodia continua e diretta. Una sorveglianza generica, saltuaria o anche solo eventuale non è sufficiente a questo scopo.

In sostanza, il sistema self-service si basa proprio sulla fiducia riposta nella generalità dei clienti (la ‘pubblica fede’). L’eventualità che un addetto possa notare il furto non trasforma questa fiducia in una custodia efficace e costante.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

L’ordinanza in esame consolida un orientamento giuridico di grande rilevanza pratica. La decisione conferma che, salvo casi eccezionali di sorveglianza mirata e ininterrotta su specifici beni, il furto di merce dagli scaffali di un supermercato integra quasi sempre l’aggravante dell’esposizione alla pubblica fede. Questo comporta conseguenze significative sul piano sanzionatorio, rendendo il reato più grave. Per gli esercenti, rafforza l’idea che, sebbene i sistemi di vigilanza siano utili, la natura stessa del self-service espone la merce a un rischio penalmente qualificato. Per i cittadini, serve come monito sulla gravità di un gesto che potrebbe essere erroneamente percepito come di lieve entità.

Quando un furto in un supermercato è considerato aggravato per esposizione alla pubblica fede?
Un furto in un supermercato è considerato aggravato quando la merce viene sottratta dai banchi di vendita organizzati con il sistema ‘self-service’. Secondo la Corte, questa modalità di vendita espone per consuetudine e destinazione la merce alla fiducia del pubblico, integrando così l’aggravante.

La presenza di addetti alla vigilanza in un supermercato esclude l’aggravante?
No, non necessariamente. La Corte di Cassazione ha stabilito che per escludere l’aggravante è necessaria una custodia ‘continua e diretta’ sulla merce. La vigilanza generica, saltuaria o a campione, tipica dei supermercati, è considerata insufficiente a tal fine.

Per quale motivo il ricorso dell’imputata è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché ritenuto manifestamente infondato. L’imputata si è limitata a riproporre le stesse argomentazioni già respinte in appello, senza sollevare valide questioni di legittimità e ponendosi in contrasto con l’orientamento consolidato della giurisprudenza.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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