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Furto aggravato supermercato: la sorveglianza non basta

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 9077/2024, ha dichiarato inammissibile il ricorso di un uomo condannato per furto aggravato in un supermercato. La difesa sosteneva che la sorveglianza costante dovesse escludere l’aggravante. La Corte ha stabilito che la tipica vigilanza da supermercato, anche se presente, non elimina il carattere occasionale e a campione del controllo, e quindi non fa venir meno la configurabilità del reato di furto aggravato supermercato.

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Pubblicato il 4 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale

Furto Aggravato Supermercato: La Sorveglianza Non Esclude l’Aggravante

La Corte di Cassazione torna a pronunciarsi su un tema di grande attualità: il furto aggravato supermercato. Con una recente ordinanza, i giudici hanno chiarito che la semplice presenza di sistemi di vigilanza e di personale addetto alla sicurezza non è sufficiente, di per sé, a escludere la particolare gravità del reato. Questo principio si basa sulla natura stessa della merce esposta sugli scaffali, considerata affidata alla “pubblica fede”.

Analizziamo insieme questa importante decisione per comprendere le logiche giuridiche che la sostengono e le sue implicazioni pratiche per la gestione della sicurezza nei punti vendita.

I Fatti del Caso e il Ricorso

Il caso riguarda un individuo condannato in primo e secondo grado per furto aggravato, commesso all’interno di un esercizio commerciale. La difesa dell’imputato ha presentato ricorso in Cassazione, basando la sua argomentazione su un unico, specifico motivo: la presunta insussistenza della circostanza aggravante prevista dall’articolo 625, comma 2, numero 7 del Codice Penale. Questa norma punisce più severamente chi ruba cose “esposte per necessità o per consuetudine o per destinazione alla pubblica fede”.

Secondo la tesi difensiva, il controllo esercitato dagli addetti alla sorveglianza sull’imputato era stato talmente penetrante, già prima della commissione del fatto, da far venir meno l’affidamento del bene alla pubblica fede. In altre parole, la merce non era più semplicemente “esposta”, ma era sotto la stretta vigilanza del personale, il che avrebbe dovuto derubricare il reato a furto semplice.

La Decisione della Cassazione sul Furto Aggravato Supermercato

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, ritenendolo una mera riproposizione di argomenti già correttamente valutati e respinti dalla Corte d’Appello. I giudici di legittimità hanno confermato l’orientamento secondo cui la vigilanza all’interno di un supermercato, per sua natura, ha un carattere “occasionale e a campione”.

Le Motivazioni: Perché la Sorveglianza non è Sufficiente?

Le motivazioni della Corte si fondano su una constatazione pragmatica. Un sistema di vigilanza, per quanto sofisticato, non è di per sé idoneo a impedire in assoluto la sottrazione dei beni esposti in un supermercato. La merce sugli scaffali rimane accessibile a chiunque e, quindi, esposta alla pubblica fede.

Il controllo degli addetti alla sicurezza, anche quando si concentra su un soggetto specifico, non trasforma la natura della sorveglianza da campionaria a totale e continua. Finché esiste la possibilità materiale per l’avventore di sottrarre il bene eludendo il controllo, anche solo per un istante, la condizione di esposizione alla pubblica fede non viene meno. Di conseguenza, la circostanza aggravante del furto aggravato supermercato è correttamente applicata. La decisione della Corte d’Appello è stata ritenuta esente da vizi logici e corretta in punto di diritto, rendendo il ricorso infondato.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa ordinanza ribadisce un principio consolidato nella giurisprudenza italiana: per escludere l’aggravante, non basta dimostrare l’esistenza di un sistema di sorveglianza, ma è necessario provare che tale controllo fosse così costante e diretto sulla cosa da interrompere del tutto il rapporto di affidamento tra il proprietario e il pubblico. In pratica, il bene dovrebbe essere sotto il controllo diretto e ininterrotto di una persona, cosa che non accade per la merce esposta sugli scaffali di un esercizio commerciale. La decisione conferma che investire in sistemi di sicurezza è fondamentale per la prevenzione, ma non modifica la qualificazione giuridica del reato una volta che questo viene commesso.

La presenza di telecamere e addetti alla sicurezza in un supermercato esclude automaticamente l’aggravante del furto?
No. Secondo la Corte di Cassazione, la sola presenza di un sistema di vigilanza non è, di per sé, idonea a impedire la sottrazione dei beni e quindi non esclude la circostanza aggravante del furto commesso su cose esposte alla pubblica fede.

Cosa significa che la sorveglianza ha un carattere “occasionale e a campione”?
Significa che il controllo non è continuo e totale su ogni singolo cliente e su ogni prodotto. Anche se il personale di sicurezza monitora l’area o un sospetto, questa attività non elimina la possibilità fisica per chiunque di sottrarre la merce, che resta quindi affidata alla correttezza generale dei clienti.

Perché il ricorso dell’imputato è stato dichiarato inammissibile?
È stato dichiarato inammissibile perché le argomentazioni presentate erano una semplice ripetizione di quelle già esaminate e correttamente respinte dalla Corte d’Appello. Il ricorso non ha sollevato nuovi profili di violazione di legge o vizi logici nella motivazione della sentenza impugnata.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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