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Estradizione ritirata: Cassazione annulla la sentenza

La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza che concedeva l’estradizione di una cittadina polacca verso la Svizzera. La decisione è stata presa perché lo Stato svizzero ha ufficialmente ritirato la domanda di estradizione, avendo accertato l’estinzione della pena per prescrizione secondo la propria legge. Di conseguenza, venendo meno il presupposto stesso del procedimento, la Corte ha annullato la decisione precedente senza necessità di un nuovo giudizio.

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Pubblicato il 11 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Estradizione Ritirata: Quando lo Stato Richiedente Fa un Passo Indietro

Il tema della cooperazione giudiziaria internazionale è complesso e governato da precise regole procedurali. Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 4922/2025) offre un chiaro esempio di come le dinamiche tra Stati possano influenzare direttamente l’esito di un procedimento. Il caso riguarda una richiesta di estradizione ritirata dalla Svizzera, che ha portato all’annullamento della sentenza della Corte d’appello che l’aveva precedentemente concessa. Analizziamo i dettagli di questa vicenda.

I Fatti del Caso

Una cittadina polacca era stata oggetto di una domanda di estradizione da parte della Federazione Elvetica per i reati di truffa e tentata truffa. La Corte di appello di Trieste, in prima istanza, aveva valutato sussistenti le condizioni per accogliere la richiesta, aprendo di fatto la strada alla consegna della donna alle autorità svizzere.
Contro questa decisione, la difesa della donna aveva presentato ricorso in Cassazione. Il motivo principale del ricorso si fondava sull’asserita estinzione della pena per prescrizione, un’eccezione basata sul diritto penale svizzero che, se accolta, avrebbe impedito l’esecuzione della condanna e, di conseguenza, l’estradizione.

La Svolta: L’Estradizione Ritirata dalla Svizzera

L’elemento decisivo che ha cambiato le sorti del procedimento è intervenuto mentre il caso era pendente dinanzi alla Corte di Cassazione. L’Ufficio federale di giustizia della Confederazione Svizzera, con una comunicazione ufficiale, ha ritirato con effetto immediato la domanda di estradizione.
La ragione di tale ritiro era proprio quella sollevata dalla difesa: la prescrizione dell’esecuzione della pena secondo il diritto svizzero. Riconoscendo che non era più possibile far scontare la pena alla ricorrente nel proprio territorio, lo Stato richiedente ha fatto venir meno l’oggetto stesso della procedura di cooperazione.

La Decisione della Corte di Cassazione e la sua Logica

Di fronte al ritiro formale della domanda, la Corte di Cassazione ha preso una decisione tanto logica quanto inevitabile. Ha annullato la sentenza della Corte di appello di Trieste senza rinvio. Questo significa che la decisione è definitiva e il caso è chiuso.

Le motivazioni

La motivazione della Suprema Corte è di natura puramente procedurale e prescinde dall’analisi dei motivi del ricorso originario. I giudici hanno spiegato che, nel momento in cui lo Stato richiedente ritira la domanda di estradizione, viene a mancare il presupposto fondamentale dell’intero procedimento. Il “petitum”, ovvero l’oggetto della richiesta su cui il giudice italiano è chiamato a pronunciarsi, cessa di esistere.
Di conseguenza, non ha più senso valutare se l’estradizione fosse legittima o meno, perché non c’è più nulla da concedere. La Corte, citando un precedente conforme (Sez. 6, n. 28435 del 27/06/2013), ha stabilito che la procedura si estingue per il venir meno delle condizioni di accoglimento. L’annullamento della sentenza impugnata diventa un atto dovuto, con conseguente ordine di immediata liberazione della persona interessata.

Le conclusioni

Questa sentenza evidenzia un principio fondamentale nella cooperazione giudiziaria internazionale: la volontà dello Stato richiedente è sovrana e condiziona l’intero iter processuale nello Stato richiesto. Un’istanza di estradizione ritirata ha l’effetto immediato di paralizzare e terminare il procedimento in corso, indipendentemente dallo stato in cui si trova. Per i difensori, ciò sottolinea l’importanza di monitorare non solo il procedimento italiano, ma anche gli sviluppi normativi e fattuali nello Stato che ha avanzato la richiesta, in quanto potrebbero fornire la chiave per risolvere il caso in modo definitivo.

Cosa succede se uno Stato ritira una domanda di estradizione mentre il caso è in corso in Italia?
Il procedimento giudiziario in Italia si interrompe e la sentenza che eventualmente aveva concesso l’estradizione viene annullata, poiché è venuto meno il presupposto fondamentale della richiesta.

Perché la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza ‘senza rinvio’?
L’annullamento è ‘senza rinvio’ perché, con il ritiro della domanda, non vi era più alcuna questione da decidere. La controversia si è estinta e non era necessario un nuovo giudizio da parte di un’altra corte.

Qual era il motivo del ritiro della domanda di estradizione da parte della Svizzera?
La Svizzera ha ritirato la domanda perché, secondo la propria legge interna, la possibilità di eseguire la pena per i reati contestati si era estinta per prescrizione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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