Estinzione del Reato per Morte: Cosa Succede alla Condanna e al Risarcimento?
La morte dell’imputato durante un processo penale rappresenta una delle cause di estinzione del reato per morte. Questo principio fondamentale del diritto penale, basato sulla natura strettamente personale della responsabilità penale, ha conseguenze significative non solo sulla condanna, ma anche sugli obblighi di risarcimento verso la parte civile. Una recente sentenza della Corte di Cassazione chiarisce in modo inequivocabile gli effetti di tale evento.
I Fatti del Caso
La vicenda processuale ha origine da una condanna emessa da un Giudice di Pace, successivamente confermata in appello dal Tribunale. Quest’ultimo, pur ribadendo la colpevolezza dell’imputato, aveva rideterminato l’importo del risarcimento del danno in favore della parte civile, condannando l’imputato al pagamento di una somma residua e al rimborso delle spese legali.
Contro questa decisione, l’imputato proponeva ricorso per Cassazione. Tuttavia, prima che la Suprema Corte potesse pronunciarsi nel merito, il suo difensore comunicava il decesso del proprio assistito, avvenuto alcuni anni prima, presentando il relativo certificato di morte.
La Decisione sull’Estinzione Reato per Morte
Preso atto del decesso dell’imputato, la Corte di Cassazione non ha potuto fare altro che applicare il principio consolidato dell’estinzione del reato. Di conseguenza, ha emesso una sentenza di annullamento senza rinvio della pronuncia impugnata. Questo significa che la condanna è stata definitivamente cancellata, senza la necessità di un ulteriore giudizio.
Ma l’aspetto più rilevante della decisione riguarda le conseguenze sulle richieste della parte civile. Oltre ad annullare la condanna penale, la Corte ha esplicitamente revocato anche le “statuizioni civili”, ovvero l’ordine di risarcimento del danno che era stato imposto all’imputato.
Le Motivazioni della Sentenza
Le motivazioni alla base della decisione sono lineari e si fondano su un cardine del nostro ordinamento giuridico: la responsabilità penale è personale. Con la morte del reo, lo Stato perde la potestà punitiva nei suoi confronti, e il reato si estingue.
La Corte ha semplicemente preso atto della documentazione che provava il decesso e ha dichiarato l’inevitabile conclusione processuale. L’annullamento della sentenza penale, tuttavia, travolge con sé tutte le sue statuizioni, comprese quelle di natura civile. La condanna al risarcimento del danno, infatti, era accessoria e dipendente dall’accertamento della colpevolezza penale. Venendo meno quest’ultima per estinzione del reato, viene meno anche il fondamento giuridico della condanna civile emessa in quella sede.
Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche
Questa sentenza ribadisce un punto cruciale con importanti implicazioni pratiche per le vittime di reato. Se l’imputato muore prima che la condanna penale diventi definitiva, la parte civile perde il titolo esecutivo ottenuto nel processo penale. L’ordine di pagamento del risarcimento viene revocato e non può più essere utilizzato per recuperare le somme dovute.
Questo non significa che la vittima perda ogni diritto. Il diritto al risarcimento del danno sopravvive, ma deve essere fatto valere in un’altra sede. La parte civile dovrà, se lo riterrà opportuno, iniziare un nuovo e separato giudizio civile nei confronti degli eredi del defunto per ottenere il ristoro dei danni subiti a causa del fatto illecito.
Cosa succede a un processo penale se l’imputato muore?
Il reato viene dichiarato estinto. Di conseguenza, la Corte annulla la sentenza di condanna senza rinviare il caso a un altro giudice, ponendo fine al procedimento penale.
La morte dell’imputato cancella anche l’obbligo di risarcire la vittima stabilito nella sentenza penale?
Sì. Secondo questa sentenza, l’annullamento della condanna penale comporta la revoca automatica delle statuizioni civili, ovvero l’ordine di risarcimento del danno contenuto nella stessa sentenza.
La vittima del reato perde ogni diritto al risarcimento dopo la morte del reo?
No. La vittima non perde il diritto al risarcimento in sé, ma perde il titolo ottenuto nel processo penale. Per ottenere il pagamento, dovrà avviare una nuova causa in sede civile contro gli eredi del defunto.
Testo del provvedimento
Sentenza di Cassazione Penale Sez. 4 Num. 44979 Anno 2024
Penale Sent. Sez. 4 Num. 44979 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: NOME COGNOME
Data Udienza: 15/10/2024
SENTENZA
sul ricorso proposto da: COGNOME NOME COGNOME nato a PRATO il 18/06/1950
avverso la sentenza del 24/01/2017 del TRIBUNALE di PRATO
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso; udita la relazione svolta dal Consigliere COGNOME udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore NOME COGNOME che ha concluso chiedendo l’annullamento senza rinvio per morte del reo
RITENTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Il ricorso di COGNOME NOME NOME è volto ad impugnare la sentenza del giudice monocratico presso il Tribunale di Prato emessa il 24/01/2017 che, in sede di appello rispetto alla sentenza del giudice di pace della medesima città toscana pronunciata il 18 gennaio 2016, confermava la condanna dell’imputato rideterminando il risarcimento del danno in favore della parte civile e condannando COGNOME al pagamento della residua somma di euro 50, oltre alla refusione delle spese sostenute dalla parte civile.
Dalla lettura del certificato di morte del Comune di Prato rilasciato in data 01/10/2024, anticipato con nota dell’avv. COGNOME del 27/09/2024, si evince che l’imputato COGNOME NOME NOME è deceduto in data 03/07/2018 in Prato; pertanto, il Collegio deve dichiarare il reato estinto per morte dell’imputato.
Il :collegio altresì deve revocare le statuizioni civili disposte in merito alla costituita parte civile COGNOME NOME.
P.Q.M.
Annulla senza rinvio la sentenza impugnata perché il reato estinto per morte dell’imputato. Revoca le statuizioni civili.
Così deciso in Roma il 15 ottobre 2024
il Consigliere estensore