Estinzione del Reato per Morte dell’Imputato: La Cassazione Annulla la Sentenza
Il principio della personalità della responsabilità penale è un cardine del nostro ordinamento. Una sua diretta conseguenza è che il procedimento penale non può proseguire dopo la morte del suo protagonista, l’imputato. Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 22312/2024) ha ribadito questa regola fondamentale, dichiarando l’estinzione del reato e annullando la sentenza impugnata proprio a causa del decesso dell’accusato. Analizziamo insieme i dettagli di questa decisione.
I Fatti del Processo
La vicenda giudiziaria trae origine da un ricorso presentato dalla Procura Generale presso la Corte d’Appello di Ancona. L’organo dell’accusa aveva impugnato una sentenza emessa dal Tribunale di Fermo, lamentando un’erronea applicazione della legge penale. Il caso è quindi giunto all’attenzione della Suprema Corte di Cassazione per la valutazione della legittimità della decisione.
Tuttavia, nel corso del giudizio di legittimità, è emerso un fatto nuovo e decisivo: il decesso dell’imputato, come attestato dalla documentazione prodotta in atti. Questo evento ha cambiato radicalmente le sorti del processo.
La Questione Giuridica: Estinzione del Reato e Conseguenze
Il cuore della questione non risiede più nel merito del ricorso originario della Procura, ma nell’impatto che la morte dell’imputato ha sul procedimento in corso. La legge penale italiana prevede specifiche cause che estinguono un reato, impedendo che lo Stato possa continuare a esercitare la sua pretesa punitiva. La più radicale tra queste cause è proprio la morte del reo prima che la condanna sia diventata definitiva.
Quando si verifica tale evento, il processo non può più raggiungere il suo scopo, ovvero l’accertamento di una responsabilità personale e l’eventuale irrogazione di una sanzione. Pertanto, il giudice è tenuto a prendere atto di questa situazione e a dichiarare l’estinzione del reato.
Le Motivazioni della Corte di Cassazione
La Corte di Cassazione, con una motivazione tanto sintetica quanto ineccepibile, ha applicato questo principio. I giudici hanno constatato che, essendo l’imputato deceduto, il reato a lui ascritto doveva considerarsi estinto. Questa constatazione ha assorbito e reso irrilevante qualsiasi altra valutazione, inclusa quella relativa ai motivi di ricorso presentati dalla Procura Generale.
Di conseguenza, la Corte ha pronunciato l’annullamento senza rinvio della sentenza impugnata. La formula “senza rinvio” significa che la decisione è definitiva e il caso non deve essere trasmesso a un altro giudice per un nuovo esame, poiché non vi è più nulla da giudicare. L’azione penale si è conclusa in modo irrevocabile.
Conclusioni: L’Impatto della Decisione
Questa sentenza, pur nella sua semplicità, riafferma un principio fondamentale dello stato di diritto: la responsabilità penale è strettamente personale e non può sopravvivere alla persona fisica dell’imputato. La decisione evidenzia come eventi esterni, quali il decesso dell’accusato, possano intervenire nel processo e determinarne la conclusione, a prescindere dalle questioni giuridiche sollevate. Per le parti processuali, ciò significa che l’accertamento della fondatezza o meno dell’accusa viene definitivamente precluso, e il procedimento si chiude con una declaratoria di estinzione del reato, una delle possibili forme di epilogo del processo penale.
Cosa succede a un processo penale se l’imputato muore prima della sentenza definitiva?
Il reato si estingue. Di conseguenza, il processo si conclude e il giudice deve annullare la sentenza eventualmente già emessa e non ancora definitiva, come stabilito dalla Corte di Cassazione in questo caso.
Perché la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza ‘senza rinvio’?
La Corte ha utilizzato la formula ‘senza rinvio’ perché, con la morte dell’imputato e la conseguente estinzione del reato, non c’era più alcuna questione da decidere nel merito. Il processo si è chiuso definitivamente senza la necessità di un nuovo giudizio.
I motivi originali del ricorso sono stati presi in considerazione dalla Corte?
No. La morte dell’imputato è un evento che prevale su ogni altra questione. Una volta accertato il decesso, la Corte non ha esaminato i motivi del ricorso della Procura, poiché il reato era ormai estinto e qualsiasi discussione su di essi era diventata superflua.
Testo del provvedimento
Sentenza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 22312 Anno 2024
Penale Sent. Sez. 7 Num. 22312 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 16/04/2024
SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D’APPELLO DI ANCONA
nel procedimento a carico di:
COGNOME NOME NOME a LA SPEZIA il DATA_NASCITA
inoltre:
NOME COGNOME NOME
avverso la sentenza del 23/05/2023 del TRIBUNALE di FERMO
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Letto il ricorso del Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Ancona avverso la sentenza del Tribunale di Fermo emessa in data 23 maggio 2023;
ritenuto che l’unico motivo di ricorso contesta l’erronea applicazione della legge penale in ordine all’art. 126 secondo comma cod. pen.;
considerato che, nelle more e come da certificazione in atti, l’imputato è deceduto, sicché il reato è estinto per tale causa;
P.Q.M.
Annulla senza rinvio la sentenza impugnata perché il reato è estinto per morte dell’imputato.
Così deciso in Roma, il 16/04/2024
Il Consigliere Estensore