LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Estensione consegna: Cassazione e ricorso inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso contro un’ordinanza della Corte d’Appello che autorizzava l’estensione consegna di un individuo già consegnato alle autorità francesi. Il ricorso, basato su presunte violazioni delle garanzie difensive e del principio del ‘bis in idem’, non è stato esaminato nel merito, portando alla condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 4 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Estensione Consegna: Quando il Ricorso in Cassazione è Inammissibile

L’estensione consegna di una persona nell’ambito di un Mandato di Arresto Europeo (MAE) è una procedura delicata che si inserisce nel quadro della cooperazione giudiziaria tra Stati membri. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha affrontato un caso di questo tipo, concludendo con una dichiarazione di inammissibilità del ricorso e offrendo spunti importanti sui requisiti formali dei gravami in questa materia.

Il Contesto del Caso: Dal Mandato d’Arresto all’Estensione

La vicenda trae origine da un Mandato di Arresto Europeo emesso dalla Procura della Repubblica presso un tribunale francese. In esecuzione di tale mandato, le autorità italiane avevano già disposto la consegna di un cittadino di nazionalità russa. Successivamente, le stesse autorità francesi hanno richiesto l’assenso all’estensione consegna, ovvero l’autorizzazione a procedere contro la stessa persona per reati diversi da quelli che avevano originariamente giustificato la consegna.

La Corte di Appello di Milano, con un’ordinanza, ha accolto la richiesta francese, concedendo l’assenso all’estensione degli effetti della consegna ai sensi dell’art. 26, comma 3, della legge n. 69 del 2005.

Il Ricorso in Cassazione e le Doglianze del Ricorrente

Contro la decisione della Corte territoriale, l’interessato ha proposto ricorso per cassazione. Le sue censure si fondavano su due principali argomenti:

1. Violazione delle garanzie difensive: Il ricorrente lamentava una lesione dei suoi diritti di difesa durante il procedimento davanti alla Corte d’Appello.
2. Violazione del principio del bis in idem: Si sosteneva che l’estensione della consegna avrebbe portato a un doppio processo per i medesimi fatti, in violazione del principio che vieta di essere giudicati due volte per lo stesso reato.

Queste argomentazioni miravano a ottenere l’annullamento dell’ordinanza che autorizzava l’estensione della procedura penale a suo carico in Francia.

La Decisione della Cassazione sull’Estensione Consegna

La Sesta Sezione Penale della Corte di Cassazione, esaminato il ricorso, lo ha dichiarato inammissibile. Questa decisione è cruciale: dichiarare un ricorso inammissibile significa che i giudici di legittimità non entrano nel merito delle questioni sollevate. In altre parole, la Corte non ha valutato se le garanzie difensive fossero state effettivamente violate o se sussistesse un rischio di bis in idem.

La declaratoria di inammissibilità blocca l’esame delle censure sul nascere, presumibilmente a causa di vizi procedurali o di una formulazione dei motivi non conforme ai rigidi canoni del giudizio di cassazione.

Le Motivazioni

Sebbene il testo dell’ordinanza non espliciti le ragioni specifiche dell’inammissibilità, la conseguenza di tale pronuncia è netta e automatica. La legge prevede che alla dichiarazione di inammissibilità del ricorso segua la condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento. Inoltre, la Corte ha condannato il ricorrente al versamento di una somma, quantificata in tremila euro, in favore della Cassa delle ammende.

Questa sanzione pecuniaria non ha natura punitiva per il reato contestato, ma serve a sanzionare l’aver adito la Suprema Corte con un ricorso che non superava il vaglio preliminare di ammissibilità, impegnando inutilmente le risorse della giustizia. La condanna alle spese e alla sanzione pecuniaria diventa quindi una conseguenza diretta della mancata osservanza delle regole processuali per l’impugnazione.

Le Conclusioni

La decisione in esame ribadisce un principio fondamentale del nostro sistema processuale: l’accesso alla Corte di Cassazione è soggetto a requisiti di forma e di sostanza molto stringenti. Un ricorso, anche se basato su argomenti potenzialmente fondati, può essere respinto senza un’analisi del merito se non rispetta tali requisiti. Per il ricorrente, la conseguenza pratica è la definitività dell’ordinanza della Corte d’Appello, che autorizza quindi le autorità francesi a procedere per gli ulteriori reati. Questo caso sottolinea l’importanza cruciale dell’assistenza di un difensore esperto in procedure di cooperazione giudiziaria internazionale e nel contenzioso di legittimità, per evitare che questioni di principio vengano vanificate da vizi di forma.

Che cos’è l’estensione degli effetti della consegna?
È la procedura con cui lo Stato che ha eseguito la consegna di una persona (in questo caso, l’Italia) autorizza lo Stato che l’ha richiesta (la Francia) a processarla o a eseguire una pena anche per reati commessi prima della consegna, ma diversi da quelli per cui era stata inizialmente autorizzata.

Perché la Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso?
La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, il che significa che non ha esaminato nel merito le questioni sollevate (violazione dei diritti di difesa e del principio del ‘bis in idem’). Questo avviene tipicamente quando l’atto di ricorso presenta vizi di forma o non è redatto secondo i criteri specifici previsti dalla legge per il giudizio di cassazione.

Quali sono le conseguenze per il ricorrente dopo la dichiarazione di inammissibilità?
La conseguenza principale è che l’ordinanza della Corte di Appello di Milano, che autorizzava l’estensione della consegna, diventa definitiva. Inoltre, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati