Errore Materiale: Quando la Cassazione Corregge Se Stessa
Nel percorso della giustizia, la precisione è fondamentale. Tuttavia, anche negli atti giudiziari più importanti, può insinuarsi un errore materiale, ovvero un’imprecisione formale che non altera la sostanza della decisione ma ne inficia la correttezza testuale. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci offre lo spunto per analizzare come l’ordinamento preveda un meccanismo di autocorrezione, anche su iniziativa dello stesso giudice.
Il Caso in Esame: Un Errore Rilevato d’Ufficio
I fatti alla base del provvedimento sono lineari. La Corte di Cassazione, dopo aver emesso una sentenza in data 25 febbraio 2025, si è accorta di aver commesso un errore materiale nella stesura del testo. La sentenza originaria era stata pronunciata a seguito del ricorso presentato da un imputato avverso un’ordinanza del Tribunale di Cagliari.
Anziché attendere una richiesta di correzione da parte degli avvocati, è stata la Corte stessa, ‘d’ufficio’, a rilevare l’imprecisione e ad avviare il procedimento per emendarla. Questo dimostra un principio cardine del sistema: il giudice è il primo custode della correttezza formale, oltre che sostanziale, dei propri atti.
La Procedura di Correzione dell’Errore Materiale
La procedura di correzione dell’errore materiale è uno strumento volto a sanare sviste, errori di calcolo o di trascrizione che non intaccano il ragionamento logico-giuridico e la volontà del giudice espressa nella decisione. Si tratta di un meccanismo agile che evita di dover impugnare un provvedimento per un vizio puramente formale.
Quando l’errore viene rilevato ‘di ufficio’, come nel caso di specie, significa che è il collegio giudicante stesso a prendere l’iniziativa, garantendo così che la sentenza corrisponda perfettamente, anche nella sua forma esteriore, a quanto deliberato.
Le Motivazioni della Decisione
La motivazione alla base di questa ordinanza è intrinseca alla sua stessa natura: la necessità di assicurare la coerenza e la precisione del provvedimento giudiziario. Un errore materiale, se non corretto, potrebbe generare incertezze interpretative o difficoltà esecutive. Agendo d’ufficio, la Corte non fa altro che esercitare un potere-dovere di vigilanza sui propri atti, finalizzato a preservarne l’integrità e la chiarezza. La decisione di procedere alla correzione manifesta l’impegno del sistema giudiziario a fornire testi limpidi e privi di ambiguità, rafforzando la fiducia dei cittadini nella giustizia.
Conclusioni e Implicazioni Pratiche
L’ordinanza in commento, pur nella sua brevità, riveste un’importanza significativa. Essa ci ricorda che il processo di formazione della decisione giudiziaria è complesso e che l’ordinamento fornisce gli strumenti per rimediare a eventuali imperfezioni formali. La possibilità per la Corte di correggere un proprio errore materiale d’ufficio è una garanzia di efficienza e certezza del diritto. Per le parti processuali e per gli operatori del diritto, ciò significa poter fare affidamento su provvedimenti non solo giusti nella sostanza, ma anche ineccepibili nella forma, eliminando alla radice potenziali contenziosi legati a semplici sviste redazionali.
Cos’è un errore materiale secondo il provvedimento?
È un errore contenuto nel testo di una sentenza emessa dalla Corte.
La Corte può correggere un errore contenuto in una propria sentenza?
Sì, il documento mostra che la Corte ha avviato una procedura per correggere un errore materiale contenuto in una sua precedente sentenza.
Cosa significa che l’errore è stato rilevato ‘di ufficio’?
Significa che è stata la Corte stessa a riscontrare l’errore di propria iniziativa, senza che fosse necessario un atto di parte per segnalarlo.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 2 Num. 15976 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 2 Num. 15976 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 04/04/2025
ORDINANZA
sul rilievo di ufficio dell’errore materiale contenuto nella sentenza emessa da questa Corte in data 25/02/2025, sul ricorso proposto da: NOME avverso la ordinanza emessa dal Tribunale di Cagliari il 14/11/2024, visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso; udita la relazione svolta dal consigliere NOME COGNOME.
IN FATTO E IN DIRITTO .
Visti gli atti del procedimento n. 42717/2024 R.G. (ricorrente NOME COGNOME.
Rilevato che, per mero errore materiale, nel dispositivo trascritto sul ruolo di udienza
l’ordinanza impugnata è indicata come emessa dal Tribunale di Roma, in data 14 novembre
2024, invece che dal Tribunale di Cagliari, nella medesima data.
Ritenuto che occorre, pertanto, procedere de plano
alla correzione del ruolo di udienza, come da dispositivo che segue.
P.Q.M.
Dispone la correzione dell’errore materiale contenuto nel dispositivo trascritto sul ruolo udienza del 25/02/2025, sul ricorso n. 42717/2024 R.G. di NOME, nel senso
che, ove è scritto “ordinanza emessa in data 14/11/2024 dal Tribunale di Roma”, deve leggersi “ordinanza emessa in data 14/11/2024 dal Tribunale di Cagliari”.
Manda alla cancelleria per le annotazioni sull’originale.
Così deciso il 4 aprile 2025.