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Errore materiale: la correzione di un’ordinanza

La Corte di Cassazione interviene per correggere un errore materiale contenuto in una sua precedente ordinanza. Il provvedimento in esame chiarisce che un’ordinanza, emessa per revocare un’altra decisione a seguito del decesso dell’imputato, riportava un numero di riferimento errato (3094 anziché 30940). Riconosciuto il lapsus come un mero errore di trascrizione, la Corte ha disposto la formale correzione per garantire la certezza e la coerenza degli atti giudiziari.

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Pubblicato il 25 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Errore Materiale: Quando la Cassazione Corregge Se Stessa

Nel complesso mondo del diritto, la precisione è fondamentale. Ogni numero, data o riferimento può avere implicazioni significative. Ma cosa succede quando è la stessa Corte di Cassazione a commettere una svista? Un’ordinanza recente ci offre un chiaro esempio di come viene gestito un errore materiale, dimostrando che anche ai massimi livelli della giustizia l’attenzione alla forma è sostanza. Il caso riguarda la correzione di un semplice numero di provvedimento, un dettaglio che, se non rettificato, avrebbe potuto generare confusione e incertezza giuridica.

I Fatti: La Revoca di un’Ordinanza e il Lapsus Calami

La vicenda ha origine da un’ordinanza della Corte di Cassazione che aveva revocato un precedente provvedimento e, contestualmente, annullato senza rinvio una sentenza impugnata a causa del decesso dell’imputato. L’estinzione del reato per morte del reo è una causa di chiusura definitiva del procedimento.

Tuttavia, nell’ordinanza che disponeva la revoca, i giudici avevano commesso una piccola imprecisione: avevano indicato il numero “3094” come riferimento del provvedimento revocato, mentre il numero corretto era “30940”. Si trattava di un classico lapsus calami, un errore di trascrizione che non alterava minimamente la volontà dei giudici né il merito della loro decisione, ma che rendeva l’atto formalmente impreciso.

La Procedura di Correzione dell’Errore Materiale

L’anomalia è stata rilevata dal Presidente del collegio che aveva emesso l’ordinanza viziata. Quest’ultimo ha quindi richiesto al Presidente titolare della Sezione penale di avviare la procedura per la correzione dell’errore materiale.

Anche il Procuratore generale, intervenuto nel procedimento, ha concordato sulla necessità di procedere alla correzione, confermando che si trattava di una mera svista. La procedura di correzione dell’errore materiale è uno strumento agile previsto dall’ordinamento per emendare gli atti giudiziari da sviste o omissioni che non intaccano il contenuto della decisione. Questo evita di dover impugnare l’atto, semplificando e accelerando il ripristino della correttezza formale.

Le Motivazioni della Corte

Nelle motivazioni del provvedimento di correzione, la Corte di Cassazione ha qualificato l’imprecisione come un “errore di fatto o percettivo”. I giudici hanno specificato che il numero errato dell’ordinanza revocata era diverso da quello risultante dai sistemi informatici della cancelleria. Questo ha confermato la natura puramente materiale della svista. La Corte ha quindi disposto formalmente che, sia nel dispositivo che nella motivazione dell’ordinanza precedente, laddove era scritto “n. 3094”, si dovesse leggere “n. 30940”.

Le Conclusioni: L’Importanza della Precisione Giudiziaria

Questo caso, sebbene semplice, è emblematico dell’importanza della precisione e del rigore formale nel diritto. Un errore materiale, anche se apparentemente insignificante come uno zero mancante, deve essere corretto per garantire la certezza del diritto e l’inequivocabile identificazione degli atti giudiziari. La decisione dimostra l’esistenza di meccanismi di autocontrollo all’interno del sistema giudiziario, volti a preservare l’integrità e l’affidabilità dei suoi provvedimenti. Per gli operatori del diritto e i cittadini, ciò rappresenta una garanzia che la giustizia non è solo sostanza, ma anche forma impeccabile.

Cos’è un errore materiale in un provvedimento giudiziario?
È un errore di tipo clericale o di trascrizione, come una data sbagliata o un numero errato, che non influisce sul ragionamento logico-giuridico o sulla decisione della corte, ma solo sulla sua stesura formale.

Come viene corretto un errore materiale dalla Corte di Cassazione?
La correzione viene disposta con un’apposita ordinanza, su richiesta della parte interessata o d’ufficio (come in questo caso, su impulso del presidente del collegio), dopo aver sentito le parti e verificato la natura puramente materiale dell’errore.

Qual era l’errore specifico oggetto della correzione in questo caso?
L’errore consisteva nell’aver indicato il numero di un’ordinanza revocata come ‘3094’ invece del corretto ‘30940’. La Corte ha emesso un nuovo provvedimento per correggere questo refuso numerico.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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