Errore Materiale: Quando la Cassazione Corregge Se Stessa
Nel complesso mondo del diritto, la precisione è fondamentale. Ogni numero, data o riferimento può avere implicazioni significative. Ma cosa succede quando è la stessa Corte di Cassazione a commettere una svista? Un’ordinanza recente ci offre un chiaro esempio di come viene gestito un errore materiale, dimostrando che anche ai massimi livelli della giustizia l’attenzione alla forma è sostanza. Il caso riguarda la correzione di un semplice numero di provvedimento, un dettaglio che, se non rettificato, avrebbe potuto generare confusione e incertezza giuridica.
I Fatti: La Revoca di un’Ordinanza e il Lapsus Calami
La vicenda ha origine da un’ordinanza della Corte di Cassazione che aveva revocato un precedente provvedimento e, contestualmente, annullato senza rinvio una sentenza impugnata a causa del decesso dell’imputato. L’estinzione del reato per morte del reo è una causa di chiusura definitiva del procedimento.
Tuttavia, nell’ordinanza che disponeva la revoca, i giudici avevano commesso una piccola imprecisione: avevano indicato il numero “3094” come riferimento del provvedimento revocato, mentre il numero corretto era “30940”. Si trattava di un classico lapsus calami, un errore di trascrizione che non alterava minimamente la volontà dei giudici né il merito della loro decisione, ma che rendeva l’atto formalmente impreciso.
La Procedura di Correzione dell’Errore Materiale
L’anomalia è stata rilevata dal Presidente del collegio che aveva emesso l’ordinanza viziata. Quest’ultimo ha quindi richiesto al Presidente titolare della Sezione penale di avviare la procedura per la correzione dell’errore materiale.
Anche il Procuratore generale, intervenuto nel procedimento, ha concordato sulla necessità di procedere alla correzione, confermando che si trattava di una mera svista. La procedura di correzione dell’errore materiale è uno strumento agile previsto dall’ordinamento per emendare gli atti giudiziari da sviste o omissioni che non intaccano il contenuto della decisione. Questo evita di dover impugnare l’atto, semplificando e accelerando il ripristino della correttezza formale.
Le Motivazioni della Corte
Nelle motivazioni del provvedimento di correzione, la Corte di Cassazione ha qualificato l’imprecisione come un “errore di fatto o percettivo”. I giudici hanno specificato che il numero errato dell’ordinanza revocata era diverso da quello risultante dai sistemi informatici della cancelleria. Questo ha confermato la natura puramente materiale della svista. La Corte ha quindi disposto formalmente che, sia nel dispositivo che nella motivazione dell’ordinanza precedente, laddove era scritto “n. 3094”, si dovesse leggere “n. 30940”.
Le Conclusioni: L’Importanza della Precisione Giudiziaria
Questo caso, sebbene semplice, è emblematico dell’importanza della precisione e del rigore formale nel diritto. Un errore materiale, anche se apparentemente insignificante come uno zero mancante, deve essere corretto per garantire la certezza del diritto e l’inequivocabile identificazione degli atti giudiziari. La decisione dimostra l’esistenza di meccanismi di autocontrollo all’interno del sistema giudiziario, volti a preservare l’integrità e l’affidabilità dei suoi provvedimenti. Per gli operatori del diritto e i cittadini, ciò rappresenta una garanzia che la giustizia non è solo sostanza, ma anche forma impeccabile.
Cos’è un errore materiale in un provvedimento giudiziario?
È un errore di tipo clericale o di trascrizione, come una data sbagliata o un numero errato, che non influisce sul ragionamento logico-giuridico o sulla decisione della corte, ma solo sulla sua stesura formale.
Come viene corretto un errore materiale dalla Corte di Cassazione?
La correzione viene disposta con un’apposita ordinanza, su richiesta della parte interessata o d’ufficio (come in questo caso, su impulso del presidente del collegio), dopo aver sentito le parti e verificato la natura puramente materiale dell’errore.
Qual era l’errore specifico oggetto della correzione in questo caso?
L’errore consisteva nell’aver indicato il numero di un’ordinanza revocata come ‘3094’ invece del corretto ‘30940’. La Corte ha emesso un nuovo provvedimento per correggere questo refuso numerico.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 4 Num. 1872 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 4 Num. 1872 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 13/12/2023
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME nato a MILANO il DATA_NASCITA
avverso l’ordinanza del 07/07/2021 della CORTE DI CASSAZIONE di ROMA
svolta la relazione dal Consigliere NOME COGNOME;
lette le conclusioni del Procuratore generale, in persona del sostituto NOME COGNOME, la quale ha chiesto procedersi alla correzione dell’errore materiale.
Ritenuto in fatto e considerato in diritto
Rilevato che, con ordinanza n. 8539 resa dalla Quarta sezione penale di quest Corte di cassazione all”udienza del 1/3/2022, è stata revocata l’ordinanza della Se Sezione del 7 luglio 2021 nei confronti di COGNOME NOME, con annullamento senza rinvio della sentenza impugnata per morte del reo;
visto il provvedimento con il quale il Presidente del collegio che h l’ordinanza citata ha chiesto al Presidente titolare della Quarta Sezione pen correzione dell’errore contenuto nell’ordinanza citata laddove è indicato il n dell’ordinanza della Settima Sezione, oggetto della revoca, trattandosi in dell’ordinanza n. 30940;
visto il parere del Procuratore generale, in persona del sostituto NOME COGNOMECOGNOME la quale ha chiesto procedersi alla correzione del descritto err materiale;
ritenuto il denunciato errore di fatto o percettivo, con riferimento alla moti e al dispositivo dell’ordinanza n. 8539/2022 nella parte in cui viene indicato un dell’ordinanza revocata diverso da quello risultante dal sistema (come da visualizzaz allegata);
P.Q.M.
Dispone correggersi l’errore materiale contenuto nel dispositivo e nella motivazione della ordi n. 8539 della IV Sezione penale di questa Corte di cassazione, resa all’udienza del 1 marzo 2 nel procedimento promosso da COGNOME NOME nel senso che là ove è scritto n. NUMERO_DOCUMENTO, deve leggersi n. NUMERO_DOCUMENTO. Manda la cancelleria per le annotazioni di rito.
Deciso il 13 dicembre 2023.