Errore Materiale: Quando la Giustizia si Corregge da Sola
L’errore materiale in un atto giudiziario è una svista che, pur non alterando il cuore della decisione, può creare complicazioni burocratiche e amministrative. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci mostra come il sistema giudiziario interviene per sanare queste imprecisioni, garantendo la coerenza e la corretta eseguibilità delle proprie sentenze. Analizziamo questo caso emblematico che chiarisce il funzionamento della procedura di correzione.
I Fatti: Un Dato Anagrafico Sbagliato in Sentenza
La vicenda ha origine da una condanna per il reato di minaccia, emessa dal Giudice di Pace e confermata in via definitiva dalla Corte di Cassazione, che aveva dichiarato inammissibile il ricorso dell’imputata. La condanna prevedeva una pena di 40 euro di multa. Tutto sembrava concluso, ma un’imprecisione si nascondeva tra le righe della sentenza suprema: il luogo di nascita della condannata era stato indicato erroneamente.
La Scoperta dell’Errore Materiale in Fase Esecutiva
È stato proprio in fase di esecuzione della condanna che l’ufficio del Giudice di Pace competente si è accorto della discrepanza. La sentenza della Corte di Cassazione riportava come luogo di nascita della ricorrente un comune diverso da quello reale, attestato invece dal certificato anagrafico. Questo tipo di sbaglio, pur non toccando la colpevolezza o la pena, rappresenta un errore materiale che può ostacolare le procedure amministrative successive.
La Decisione della Corte: la Correzione dell’Errore Materiale
Di fronte alla segnalazione, la stessa Sezione della Corte di Cassazione che aveva emesso la sentenza si è riunita per decidere. Valutati i presupposti e verificata la documentazione, i giudici hanno disposto la correzione dell’errore. Con una nuova ordinanza, hanno stabilito che il comune di nascita della ricorrente venisse modificato e corretto sia nel dispositivo della sentenza originale sia nel documento cartaceo depositato in cancelleria, allineando così l’atto giudiziario alla realtà anagrafica.
Le Motivazioni
La Corte ha motivato la propria decisione sulla base della palese natura di errore materiale della svista. L’indicazione errata del luogo di nascita non era frutto di una valutazione di merito né aveva influenzato in alcun modo la decisione sulla colpevolezza o sulla pena. Si trattava di una mera svista, un’imprecisione formale che il codice di procedura permette di correggere attraverso un procedimento snello, senza la necessità di riaprire il processo. L’obiettivo è quello di assicurare la precisione e la certezza degli atti giudiziari, soprattutto quando devono essere eseguiti.
Le Conclusioni
Questa ordinanza dimostra l’efficienza del meccanismo di correzione dell’errore materiale. Anche il massimo organo della giurisdizione, la Corte di Cassazione, può incorrere in sviste formali. Tuttavia, l’ordinamento prevede gli strumenti per porvi rimedio in modo rapido, preservando la sostanza della decisione e garantendo che gli atti giudiziari siano privi di imprecisioni che potrebbero complicarne l’applicazione pratica. La vicenda sottolinea l’importanza dell’accuratezza formale negli atti giudiziari e la capacità del sistema di auto-correggersi.
Cos’è un errore materiale secondo questa ordinanza?
Risposta: È un’imprecisione contenuta in una sentenza, come l’indicazione di un luogo di nascita errato, che non influisce sulla decisione di merito ma necessita di essere corretta per la corretta esecuzione del provvedimento.
Chi ha rilevato l’errore e avviato la procedura di correzione?
Risposta: L’errore è stato rilevato dall’ufficio del Giudice di pace in sede di esecuzione della condanna, che ha poi segnalato alla Corte di Cassazione la necessità della correzione.
Qual è stato l’esito della procedura?
Risposta: La Corte di Cassazione ha accolto la richiesta e ha disposto, con un’apposita ordinanza, la correzione del dato anagrafico errato (il comune di nascita) sia nel ruolo che nel testo della sentenza originale.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 5 Num. 33745 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 5 Num. 33745 Anno 2024
Presidente: NOME COGNOME
Relatore: COGNOME NOME COGNOME
Data Udienza: 03/07/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da: COGNOME NOME nato a ROMA il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 04/07/2017 della CORTE DI CASSAZIONE di ROMA
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME; si è proceduto senza formalità di procedura
RITENUTO IN FATTO
Con sentenza del 4 luglio 2017, questa Quinta sezione penale della Corte di cassazione dichiarava l’inammissibilità del ricorso proposto da NOME COGNOME avverso la sentenza del 14 marzo 2016 del Giudice di pace di Macerata di condanna della medesima per il delitto di minaccia alla pena di euro 40 di multa.
In sede di esecuzione della predetta condanna l’ufficio del Giudice di pace di Macerata rilevava come la sentenza di questa Corte, sopra citata, contenesse l’errore materiale dell’indicazione del luogo di nascita della ricorrente in Civitanova Marche piuttosto che in quello corretto, Roma.
Si allegava certificato anagrafico di conferma.
CONSIDERATO IN DIRITTO
Condividendone i presupposti, si dispone la correzione della sentenza indicata come da dispositivo.
P.Q.M.
Dispone la correzione dell’errore materiale contenuto nel ruolo, quanto al dispositivo di sentenza n. 40832 del 04/07/2017 emessa nei confronti di NOME COGNOME, nonché nella sentenza-documento, depositata in data 07/09/2017, nel senso che il comune di nascita della ricorrente, NOME COGNOME, va individuato in Roma, anziché in Civitanova Marche.
Così deciso, in Roma il 3 luglio 2024.