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Errore materiale: il ricorso straordinario è l’unica via

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile un ricorso che contestava un presunto errore di calcolo sulla prescrizione contenuto in una sua precedente sentenza. La Corte chiarisce che per un errore materiale ricorso e la sua correzione è necessario lo strumento specifico del ricorso straordinario ex art. 625-bis c.p.p., non un normale mezzo di impugnazione.

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Pubblicato il 5 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Errore Materiale nel Ricorso: La Cassazione Specifica lo Strumento Corretto

Quando la Corte di Cassazione commette un errore di calcolo, quale è la via corretta per farlo valere? Un’ordinanza recente ha fornito un chiarimento fondamentale sul tema dell’errore materiale ricorso, sottolineando che la scelta dello strumento processuale sbagliato può portare a conseguenze irrevocabili, come l’inammissibilità dell’istanza e la condanna alle spese. Questa decisione offre una lezione cruciale sulla precisione e il rigore richiesti nel diritto processuale penale.

I Fatti di Causa

Il caso nasce dal ricorso di un’imputata avverso una sentenza della Corte d’Appello. La ricorrente, per la prima volta in sede di rinvio, sollevava una questione molto specifica: a suo dire, la Corte di Cassazione, in una precedente sentenza che annullava parzialmente la condanna, aveva commesso un errore nel calcolare i termini di prescrizione. In particolare, si sosteneva che la Suprema Corte avesse erroneamente omesso di dichiarare prescritti alcuni reati, a causa di un’errata valutazione del periodo di sospensione dei termini.

L’imputata, quindi, tentava di utilizzare la sede del giudizio di rinvio per correggere quello che riteneva un palese errore commesso dal massimo organo giurisdizionale.

La Decisione della Corte e il Principio dell’Errore Materiale Ricorso

La Corte di Cassazione ha respinto categoricamente questa impostazione, dichiarando il ricorso inammissibile. I giudici hanno chiarito che la sede processuale scelta dalla ricorrente era totalmente inadeguata per sollevare quel tipo di doglianza. La Corte ha stabilito che un’argomentazione relativa a un presunto errore materiale o di fatto commesso dalla stessa Cassazione non può essere dedotta nel successivo giudizio di rinvio.

Le Motivazioni della Decisione

Il cuore della motivazione risiede nella natura dello strumento processuale da utilizzare in questi casi. La Corte ha spiegato che l’ordinamento giuridico prevede un rimedio specifico e dedicato per correggere questo tipo di sviste: il ricorso straordinario per errore materiale o di fatto, disciplinato dall’articolo 625-bis del codice di procedura penale.

Questo strumento è stato introdotto proprio per consentire la correzione di errori di percezione o di calcolo che non intaccano il giudizio di diritto espresso dalla Corte, senza dover rimettere in discussione l’intera decisione. Proporre la questione in una sede diversa, come quella del giudizio di rinvio (rescissoria), costituisce un errore procedurale grave che non può essere sanato.

Di conseguenza, il ricorso è stato dichiarato inammissibile. La Corte ha inoltre condannato la ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende, a sottolineare la gravità dell’errore procedurale commesso.

Conclusioni

Questa ordinanza riafferma un principio fondamentale della procedura penale: la specificità dei mezzi di impugnazione. Ogni doglianza deve essere incanalata attraverso lo strumento corretto previsto dalla legge. Tentaive di aggirare le norme procedurali, anche se basate su presunti errori evidenti, sono destinate a fallire. La decisione serve da monito sull’importanza di una profonda conoscenza delle regole processuali, evidenziando come la scelta del rimedio sbagliato non solo impedisca di ottenere giustizia, ma possa anche comportare ulteriori conseguenze economiche negative per il ricorrente.

È possibile contestare un errore di calcolo della Corte di Cassazione con un normale ricorso in sede di rinvio?
No, la Corte ha stabilito che un errore materiale o di fatto, come un errore nel calcolo della prescrizione, deve essere contestato esclusivamente tramite lo strumento specifico del ricorso straordinario previsto dall’art. 625-bis del codice di procedura penale.

Cosa accade se si utilizza uno strumento processuale errato per contestare una decisione della Cassazione?
Come dimostra questo caso, l’utilizzo di uno strumento processuale errato porta alla dichiarazione di inammissibilità del ricorso, con la conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

Qual era l’errore che la ricorrente sosteneva fosse stato commesso dalla Suprema Corte?
La ricorrente sosteneva che la Corte di Cassazione, in una precedente sentenza, avesse sbagliato a calcolare il periodo di sospensione dei termini di prescrizione, omettendo di dichiarare estinti per prescrizione alcuni reati che, a suo avviso, avrebbero dovuto esserlo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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