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Errore materiale: correzione data di nascita in sentenza

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 22655 del 2024, ha disposto la correzione di un errore materiale contenuto in una sua precedente sentenza. L’errore riguardava l’anno di nascita di una ricorrente, indicato erroneamente come 1985 anziché 1958. Su richiesta del Procuratore Generale, la Corte ha ordinato la rettifica dell’atto per ripristinare la correttezza dei dati anagrafici, sottolineando l’importanza della precisione formale nei provvedimenti giudiziari.

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Pubblicato il 26 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Errore Materiale in Sentenza: La Cassazione Corregge una Data di Nascita

Nel sistema giudiziario, la precisione è fondamentale. Ogni dettaglio, anche quello apparentemente più insignificante, può avere conseguenze rilevanti. Ma cosa succede quando un provvedimento giudiziario contiene una svista, come un dato anagrafico errato? La Corte di Cassazione, con la recente ordinanza n. 22655/2024, ci offre un chiaro esempio di come viene gestito un errore materiale, ripristinando la correttezza formale di una propria decisione.

I Fatti del Caso: Un Anno di Nascita Sbagliato

La vicenda ha origine da una precedente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 9944 del 16 febbraio 2024, emessa a seguito del ricorso presentato da una donna. Nell’intestazione di tale sentenza, i dati anagrafici della ricorrente riportavano un anno di nascita palesemente errato: 1985. La data corretta, come emerso successivamente, era invece il 1958.

Si tratta di una discrepanza non di poco conto, che, pur non alterando la sostanza della decisione giudiziaria, poteva generare confusione e problemi burocratici e legali. È stato il Procuratore Generale presso la stessa Corte a sollevare la questione, chiedendo che venisse disposta la correzione dell’evidente errore materiale.

La Procedura di Correzione dell’Errore Materiale

Il procedimento di correzione degli errori materiali è uno strumento agile previsto dall’ordinamento per emendare sviste, errori di calcolo o di trascrizione presenti negli atti giudiziari, senza la necessità di impugnare la decisione. Questo istituto permette di sanare le imprecisioni formali che non intaccano il contenuto logico e giuridico del provvedimento.

In questo caso, la Corte di Cassazione ha agito proprio attraverso questa procedura. Una volta rilevato l’errore nell’indicazione dell’anno di nascita, la Corte ha valutato la richiesta del Procuratore Generale e ha emesso un’apposita ordinanza per disporre la rettifica.

La Decisione della Corte di Cassazione

Con l’ordinanza in esame, la Seconda Sezione Penale della Corte di Cassazione ha accolto la richiesta di correzione. Ha quindi disposto formalmente che l’intestazione della sentenza n. 9944/2024 fosse modificata. La Corte ha stabilito che, ovunque nel testo della precedente sentenza fosse menzionata la data di nascita con l’anno 1985, questa dovesse intendersi come 1958.

Infine, è stato dato mandato alla Cancelleria della Corte di provvedere alle annotazioni di rito, garantendo così che la correzione venisse registrata ufficialmente e avesse piena efficacia legale.

Le Motivazioni

La motivazione alla base della decisione è semplice e diretta: l’esistenza di un palese e incontrovertibile errore materiale. La Corte ha constatato che l’indicazione dell’anno 1985 era frutto di una mera svista di trascrizione e non di una errata valutazione dei fatti o del diritto. La correzione era dunque un atto dovuto per garantire la certezza e la correttezza formale del provvedimento giudiziario. Non si trattava di rimettere in discussione il giudizio, ma semplicemente di rettificare un dato oggettivo errato per allineare il documento alla realtà anagrafica della persona coinvolta.

Le Conclusioni

Questa ordinanza, pur nella sua semplicità, ribadisce un principio fondamentale: l’importanza della precisione e dell’accuratezza negli atti della giustizia. La procedura di correzione dell’errore materiale si dimostra uno strumento essenziale per mantenere l’integrità e l’affidabilità del sistema giudiziario, consentendo di rimediare a sviste umane in modo rapido ed efficace. Per le parti coinvolte, la correzione garantisce che i documenti legali che li riguardano siano privi di inesattezze che potrebbero creare complicazioni future, assicurando che la giustizia non sia solo sostanziale, ma anche formalmente ineccepibile.

Qual era l’oggetto dell’ordinanza emessa dalla Corte di Cassazione?
L’ordinanza aveva come unico scopo la correzione di un errore materiale presente in una precedente sentenza emessa dalla stessa Corte.

Quale errore specifico è stato corretto?
L’errore consisteva nell’errata indicazione dell’anno di nascita della ricorrente, che era stato trascritto come 1985 invece del corretto 1958.

Chi ha promosso la procedura di correzione in questo caso?
Come si evince dal testo del provvedimento, la correzione dell’errore materiale è stata chiesta dal Procuratore Generale (PG) presso la Corte di Cassazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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