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Errore materiale: Cassazione corregge provvedimento

La Corte di Cassazione, con un’ordinanza, dispone la correzione di un errore materiale presente in un suo precedente provvedimento. L’errore consisteva nell’indicazione di una data sbagliata per l’ordinanza impugnata, emessa dal Tribunale di sorveglianza. La Corte ha quindi rettificato la data per garantire la certezza del diritto e la corretta identificazione dell’atto giudiziario oggetto del ricorso.

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Pubblicato il 26 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Errore Materiale: Quando la Precisione è Legge

Nel complesso mondo del diritto, la precisione è fondamentale. Ogni parola, numero o data in un documento ufficiale ha un peso specifico. Ma cosa succede quando si verifica una svista? Il nostro ordinamento prevede uno strumento apposito: la correzione errore materiale. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione ci offre un esempio lampante di come questo meccanismo funzioni, garantendo che la giustizia non sia ostacolata da semplici imprecisioni.

Il Caso: Un Errore nella Data del Provvedimento Impugnato

La vicenda trae origine da un ricorso presentato avverso un’ordinanza di un Tribunale di sorveglianza. La Corte di Cassazione, nel pronunciarsi sulla questione, emetteva a sua volta un’ordinanza. Tuttavia, nell’intestazione di quest’ultima, veniva indicata una data errata per il provvedimento impugnato. Invece di riportare la data corretta, ovvero ’20/02/2024′, veniva menzionata la data ’26/10/2023′.

Si trattava di un classico errore materiale: una svista che non alterava il ragionamento giuridico della Corte né la sua decisione finale, ma che creava un’evidente discrepanza formale, potenzialmente fonte di incertezza su quale fosse l’atto effettivamente oggetto del giudizio.

La Decisione della Corte sulla correzione errore materiale

Di fronte a questa imprecisione, la stessa Corte di Cassazione è intervenuta con una nuova ordinanza, il cui unico scopo era disporre la correzione errore materiale. Il dispositivo è stato chiaro e diretto: ha ordinato di rettificare l’intestazione del precedente provvedimento, specificando che, laddove era indicata la data errata, dovesse intendersi quella corretta.

La Corte ha inoltre dato mandato alla propria cancelleria di eseguire l’annotazione della correzione sull’originale del documento errato, così da sanare formalmente l’atto e allinearlo alla realtà processuale.

Le Motivazioni

La motivazione alla base di questa decisione, sebbene non esplicitata in modo esteso nel breve testo dell’ordinanza di correzione, è intrinseca alla funzione stessa dell’istituto. La correzione è necessaria per assicurare la certezza del diritto e la trasparenza degli atti giudiziari. Un errore sulla data del provvedimento impugnato, se non corretto, potrebbe generare confusione e potenziali contestazioni future sulla validità del procedimento. Correggendo l’errore, la Corte ripristina la coerenza formale dei suoi atti, garantendo che non vi siano dubbi su quale decisione del Tribunale di sorveglianza sia stata esaminata.

Le Conclusioni

Questo caso, pur nella sua semplicità procedurale, evidenzia l’importanza dei meccanismi di salvaguardia previsti dall’ordinamento per mantenere l’integrità e l’accuratezza dei procedimenti giudiziari. L’istituto della correzione errore materiale dimostra come il sistema sia in grado di auto-correggersi in modo agile ed efficiente, sanando sviste formali senza la necessità di annullare atti o avviare complessi iter procedurali. È una testimonianza del rigore richiesto nell’amministrazione della giustizia, dove anche un dettaglio apparentemente minore come una data deve essere assolutamente preciso per garantire la validità e la chiarezza delle decisioni.

Cos’è un errore materiale secondo questa ordinanza?
Sulla base del provvedimento, un errore materiale è una svista contenuta in un atto giudiziario, come un’indicazione errata della data di un altro provvedimento, che non influisce sulla decisione di merito ma necessita di essere rettificata per garantire l’esattezza formale dell’atto.

Quale errore specifico è stato corretto dalla Corte di Cassazione?
La Corte ha corretto la data del provvedimento impugnato, originariamente indicata come ’26/10/2023′ in una sua precedente ordinanza, specificando che la data corretta da intendersi era ’20/02/2024′.

Qual è la conseguenza pratica della correzione di un errore materiale?
La Corte dispone che la cancelleria annoti la correzione sull’originale del documento errato. Questo assicura che il fascicolo processuale sia formalmente corretto e che non vi siano ambiguità sull’atto a cui si fa riferimento.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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