Errore Materiale: Quando la Precisione Formale Conta
Nel mondo del diritto, la precisione è tutto. Ogni parola in un atto giudiziario ha un peso e un significato specifico. Ma cosa succede quando, per una semplice svista, viene commesso un errore materiale? Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio di come il sistema giudiziario gestisce queste imperfezioni formali, sottolineando la differenza cruciale tra un difensore di fiducia e uno d’ufficio.
I Fatti di Causa
La vicenda nasce da un’istanza presentata da un avvocato che, leggendo un’ordinanza emessa dalla Corte di Cassazione, si accorge di un’imprecisione. Nel provvedimento, egli veniva qualificato come ‘difensore di fiducia’ del suo assistito. Tuttavia, il legale era stato nominato come ‘difensore d’ufficio’.
Ritenendo fondamentale la corretta qualificazione del suo ruolo, l’avvocato ha prontamente presentato una richiesta di correzione, evidenziando la discrepanza tra quanto riportato nell’atto e la realtà dei fatti processuali.
La Procedura di Correzione dell’Errore Materiale
La Corte di Cassazione, una volta ricevuta l’istanza, ha avviato la procedura prevista dal codice di procedura penale per la correzione degli errori materiali. Questo meccanismo consente di emendare sviste, errori di calcolo o imprecisioni che non intaccano la sostanza della decisione, ma che potrebbero generare confusione o problemi formali.
Dopo aver esaminato gli atti del procedimento e le sentenze di merito precedenti, la Corte ha verificato che, effettivamente, il legale era stato nominato come difensore d’ufficio e non era mai stato sostituito da un difensore di fiducia. La richiesta del legale è stata quindi ritenuta fondata.
Le Motivazioni della Decisione
La Corte ha qualificato l’inesatta indicazione come un ‘mero errore materiale‘. Le motivazioni alla base della decisione sono semplici ma fondamentali. La distinzione tra difensore di fiducia e d’ufficio, sebbene non abbia modificato l’esito del giudizio in questo caso specifico, rappresenta un dato processuale importante che deve essere riportato con esattezza negli atti ufficiali.
L’ordinamento giuridico prevede un apposito strumento, disciplinato dagli articoli 127 e 625-bis del codice di procedura penale, per sanare queste imprecisioni in modo rapido ed efficace, senza la necessità di impugnare il provvedimento. La Corte ha quindi applicato questa procedura, riconoscendo la fondatezza della richiesta e disponendo la rettifica del documento. È stato ordinato che, nel punto in cui si leggeva ‘difensore di fiducia’, venisse inserita la dicitura corretta: ‘difensore d’ufficio’.
Le Conclusioni
Questa ordinanza, pur risolvendo una questione apparentemente minore, ribadisce un principio cardine dello stato di diritto: l’importanza dell’accuratezza e della precisione formale negli atti giudiziari. Anche un errore materiale apparentemente innocuo deve essere corretto per garantire la piena corrispondenza tra la realtà processuale e la sua rappresentazione documentale. La decisione dimostra l’efficienza degli strumenti procedurali messi a disposizione per assicurare che la giustizia non sia solo sostanziale, ma anche formalmente ineccepibile.
Cos’è un errore materiale secondo la Corte di Cassazione?
È un’inesattezza formale in un provvedimento giudiziario, come l’errata indicazione della qualifica di un avvocato, che non influisce sul contenuto della decisione ma che deve essere corretta per garantire l’accuratezza degli atti.
Qual è la differenza tra ‘difensore di fiducia’ e ‘difensore d’ufficio’?
Il ‘difensore di fiducia’ è l’avvocato scelto personalmente dall’imputato. Il ‘difensore d’ufficio’, invece, è un avvocato assegnato dal sistema giudiziario all’imputato che non ne ha nominato uno proprio, per garantire il diritto costituzionale alla difesa.
Come si corregge un errore materiale in un’ordinanza penale?
Si corregge attraverso una procedura specifica, prevista dagli articoli 127 e 625-bis del codice di procedura penale, che permette al giudice di emettere una nuova ordinanza di rettifica senza dover modificare la sostanza della decisione originaria.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 4 Num. 36947 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 4 Num. 36947 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 18/09/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da: NOME nato a TRANI il DATA_NASCITA
avverso l’ordinanza del 29/05/2024 della CORTE DI CASSAZIONE di ROMA
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME; lette le conclusioni del PG in persona del Sostituto Proc. Gen. NOME COGNOME che ha chiesto correggersi l’errore materiale.
Ritenuto in fatto e considerato in diritto
Letta l’istanza del 12/06/2024 con cui viene richiesta dall’AVV_NOTAIO la correzione dell’errore materiale in cui sarebbe incorsa questa Corte, VII Sezione Penale, nell’ordinanza n. 23139 del 29 maggio 2024 laddove, a pag. 2, viene indicato che NOME, nell’ambito dei “motivi della decisione”, ha proposto ricorso «a mezzo del difensore di fiducia» mentre il sopraindicato legale fa presente di essere difensore di ufficio.
Visto il provvedimento di fissazione del 18.6.2024 e lette le conclusioni scritte del PG riportate in epigrafe.
Esaminati gli atti e ritenuto che trattasi effettivamente di mero errore materiale da correggersi con la procedura di cui agli artt. 127 e 625bis, comma 3, cod. proc. pen. in quanto, come risulta dalle stesse sentenze di merito, oltre che dagli atti di parte, l’AVV_NOTAIO è difensore di ufficio e non di fiducia di NOME.
P.Q.M.
Dispone la correzione dell’ordinanza n. 23139/24 nel procedimento n. 26679/2023 R.G a carico di NOME, nel senso che, laddove, a pag. 2, è scritto erroneamente “difensore di fiducia” si abbia scritto “difensore di ufficio”.
Manda alla Cancelleria per le comunicazioni di rito.
Così deciso il 18/09/2024