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Errore di fatto: quando il ricorso è inammissibile

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile un ricorso straordinario per errore di fatto presentato prima del deposito delle motivazioni della sentenza impugnata. La Corte chiarisce che il ricorso è inammissibile perché non può confrontarsi con una motivazione non ancora esistente e ribadisce che l’errore di fatto deve essere un errore puramente percettivo e non di giudizio.

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Pubblicato il 29 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Errore di Fatto: Quando un Ricorso Diventa Inammissibile per Prematurità

Il ricorso straordinario per errore di fatto rappresenta uno strumento cruciale ma dai confini ben definiti. Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale: non si può impugnare una sentenza per un errore contenuto nelle sue motivazioni se queste non sono state ancora depositate. Analizziamo insieme questa decisione per capire i limiti di questo importante rimedio processuale.

I Fatti del Caso

Un condannato proponeva ricorso straordinario ai sensi dell’art. 625-bis del codice di procedura penale avverso una sentenza della Corte di Cassazione. Il punto cruciale della vicenda, tuttavia, non risiede nel merito della questione, ma nelle tempistiche dell’azione legale. Il ricorso veniva depositato il 7 febbraio 2025, mentre la sentenza che si intendeva impugnare, pur essendo stata decisa il 24 gennaio 2025, vedeva le sue motivazioni depositate solo in data 28 aprile 2025. In pratica, l’impugnazione è stata presentata quasi tre mesi prima che le ragioni della decisione fossero rese pubbliche e conoscibili.

La Decisione della Corte: Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. La decisione si fonda su una logica procedurale stringente: l’impugnazione era stata avanzata “al buio”, senza poter criticare la motivazione della sentenza, semplicemente perché questa non esisteva ancora. L’atto, depositato dal condannato direttamente dalla casa circondariale, non poteva quindi confrontarsi con il percorso logico-giuridico seguito dai giudici, rendendo impossibile prospettare un qualsiasi vizio, men che meno un errore di fatto.

Le Motivazioni: la Natura dell’Errore di Fatto

La Corte ha colto l’occasione per ribadire la natura specifica del rimedio previsto dall’art. 625-bis c.p.p. L’errore di fatto che giustifica un ricorso straordinario non è un qualsiasi errore, ma deve consistere in un “errore percettivo”. Si tratta di una svista o di un equivoco in cui il giudice di legittimità è incorso nella lettura degli atti interni al giudizio. Questo errore deve aver avuto un’influenza diretta sul processo formativo della volontà del giudice, portandolo a una decisione che altrimenti non avrebbe preso.

Distinzione tra Errore di Fatto ed Errore di Giudizio

Richiamando la giurisprudenza delle Sezioni Unite, i giudici hanno sottolineato una distinzione fondamentale. Se la causa dell’errore non è identificabile in una “fuorviata rappresentazione percettiva” e la decisione ha un contenuto valutativo, allora non si tratta più di un errore di fatto, bensì di un errore di giudizio. Quest’ultimo, che attiene all’interpretazione delle norme o alla valutazione delle prove, è escluso dall’ambito di applicazione del ricorso straordinario. Nel caso di specie, mancando la motivazione, era impossibile anche solo avviare un’indagine per verificare la natura dell’eventuale errore.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza offre un importante monito: il rispetto delle tempistiche processuali non è un mero formalismo. Presentare un ricorso prima del deposito delle motivazioni lo rende strutturalmente inidoneo a raggiungere il suo scopo. La decisione conferma che il ricorso per errore di fatto è uno strumento eccezionale, utilizzabile solo per correggere sviste materiali e oggettive nella lettura degli atti, e non per rimettere in discussione la valutazione giuridica compiuta dalla Corte. Per gli operatori del diritto, ciò significa attendere sempre il deposito delle motivazioni prima di valutare l’esperibilità di qualsiasi mezzo di impugnazione, garantendo così che l’azione legale sia fondata su basi concrete e pertinenti.

È possibile impugnare una sentenza della Cassazione prima che le motivazioni siano state depositate?
No, la Corte ha stabilito che un ricorso presentato prima del deposito delle motivazioni è inammissibile, perché non può confrontarsi con le ragioni della decisione, che non sono ancora state rese note.

Cosa si intende per ‘errore di fatto’ secondo l’art. 625-bis c.p.p.?
Un errore di fatto è un errore puramente percettivo, come una svista o un equivoco nella lettura degli atti processuali, che ha viziato il processo decisionale del giudice. Non è un errore di valutazione o di interpretazione giuridica.

Qual è la differenza tra errore di fatto ed errore di giudizio?
L’errore di fatto riguarda una sbagliata percezione di un dato processuale oggettivo (es. leggere una data errata). L’errore di giudizio riguarda l’attività di valutazione e interpretazione giuridica dei fatti e delle norme, e non può essere corretto tramite il ricorso straordinario per errore di fatto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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