Errore di Fatto: Quando la Cassazione Annulla le Proprie Decisioni
Il sistema giudiziario prevede meccanismi di controllo per garantire la correttezza delle sentenze. Tra questi, uno dei più specifici e rari è il ricorso straordinario per errore di fatto, uno strumento che consente di impugnare persino una decisione della Corte di Cassazione. Una recente pronuncia chiarisce i presupposti e i limiti di questo particolare rimedio, sottolineando come non si tratti di un terzo grado di giudizio, ma di una tutela contro sviste percettive dei giudici.
I Fatti del Ricorso
Il caso in esame ha origine da un ricorso proposto contro una sentenza della Corte di Cassazione. Il ricorrente lamentava che la precedente decisione, nel respingere i suoi motivi di appello, fosse incorsa in un errore di fatto. Nello specifico, la Corte non avrebbe correttamente percepito il contenuto di alcuni atti processuali, giungendo a conclusioni errate. Il Sostituto Procuratore generale, analizzando il caso, ha concluso per l’effettiva esistenza di un errore, chiedendo l’annullamento con rinvio della sentenza impugnata.
I Confini del Ricorso Straordinario per Errore di Fatto
La Corte, nel decidere, ha richiamato un importante principio giurisprudenziale (Cass. Sez. 1, n. 391/2024). In tema di ricorso straordinario per errore di fatto, non è possibile lamentare la semplice mancata disamina di doglianze che non siano decisive o che possano considerarsi implicitamente respinte. L’errore rilevante non è un errore di valutazione o di giudizio, ma un errore di percezione: una svista materiale su un atto o un documento del processo.
È onere di chi ricorre dimostrare due elementi fondamentali:
1. Che i motivi non esaminati erano in realtà decisivi per l’esito del giudizio.
2. Che la loro mancata valutazione è dipesa da un errore puramente percettivo e non da una scelta interpretativa del giudice.
Questo significa che il ricorso non può essere utilizzato per chiedere alla Corte di riconsiderare il merito della questione o di interpretare diversamente le prove.
Le Motivazioni
Nel caso specifico, la Corte di Cassazione ha analizzato i diversi motivi del ricorso originario. Ha stabilito che, per quasi tutti i punti, la precedente decisione era corretta e immune da vizi. Il ragionamento seguito dai giudici era logicamente e giuridicamente fondato, e le relative doglianze erano state correttamente rigettate. Tuttavia, con riferimento a un unico e specifico motivo (il dodicesimo), la Corte ha riscontrato la sussistenza di un errore di fatto. La precedente sezione della Corte aveva rigettato quel motivo sulla base di un’errata percezione del contenuto degli atti, che ha viziato la ratio decidendi su quel punto. Di conseguenza, pur condividendo la correttezza del rigetto degli altri motivi, i giudici hanno ritenuto necessario intervenire sull’unico punto viziato dall’errore percettivo.
Le Conclusioni
La Corte ha accolto il ricorso limitatamente al motivo affetto da errore, annullando la sentenza impugnata e rinviando per un nuovo giudizio su quel punto specifico. Questa pronuncia ribadisce la natura eccezionale del ricorso straordinario. Esso non apre le porte a una revisione generale del giudizio di legittimità, ma funge da garanzia estrema contro errori materiali che possono compromettere l’integrità della decisione. La sentenza conferma che il confine tra errore di valutazione (non censurabile) ed errore di fatto (censurabile) è netto e va dimostrato con rigore dal ricorrente.
Cos’è un ricorso straordinario per errore di fatto?
È un rimedio eccezionale che consente di impugnare una decisione della Corte di Cassazione qualora sia basata su una svista materiale, come un’errata percezione del contenuto di un atto processuale, e non su un errore di valutazione o di giudizio.
Quali sono le condizioni per presentare un ricorso per errore di fatto?
Il ricorrente deve dimostrare che i motivi non esaminati a causa dell’errore erano decisivi per l’esito del processo e che la loro omissione è derivata da un errore di percezione e non da una scelta interpretativa del giudice.
Qual è stato l’esito del caso esaminato dalla Corte?
La Corte ha accolto parzialmente il ricorso. Ha confermato la correttezza della decisione precedente per la maggior parte dei motivi, ma ha riscontrato un errore di fatto su un singolo punto, annullando la sentenza con rinvio per un nuovo esame limitatamente a quel motivo.
Testo del provvedimento
Sentenza di Cassazione Penale Sez. 1 Num. 27476 Anno 2025
In nome del Popolo Italiano
Penale Sent. Sez. 1 Num. 27476 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME NOME COGNOME
Data Udienza: 29/05/2025
PRIMA SEZIONE PENALE
NOME COGNOME
– Presidente – Sent. n. sez. 1915/2025
NOME COGNOME
– Relatore –
ha pronunciato la seguente
sul ricorso proposto da:
avverso la sentenza del 09/07/2024 della CORTE DI CASSAZIONE di Roma
lette le conclusioni del Sostituto Procuratore generale NOME COGNOME che ha concluso per l’accertamento della esistenza dell’errore e per l’annullamento con rinvio della sentenza;
RITENUTO IN FATTO
¨ pur vero che, in tema di ricorso straordinario per errore di fatto, non Ł deducibile la mancata disamina di doglianze non decisive o che devono essere considerate implicitamente disattese, perchØ incompatibili con la struttura e con l’impianto della motivazione, nonchØ con le premesse essenziali, logiche e giuridiche che compendiano la ratio decidendi della sentenza, sicchØ Ł onere del ricorrente dimostrare che i motivi non esaminati fossero, invece, decisivi, e che il loro omesso scrutinio sia dipeso da un errore di percezione(Sez. 1, n. 391 del 09/11/2023, dep. 2024, COGNOME Rv. 285553 – 01).
Tutti i detti motivi, con l’unica eccezione del dodicesimo motivo che Ł l’unico attinto da errore di fatto, sono stati rigettati dalla prima sezione di questa Corte con motivazioni che questo collego condivide e che non ritiene di dovere riesaminare, posto che il ragionamento alla base dei rigetti Ł scevra da errori di fatto e/o di diritto e che essi non sono oggetto dell’odierna impugnazione.