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Errore di fatto: Cassazione chiarisce i limiti del ricorso

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 4745/2024, dichiara inammissibile un ricorso straordinario per errore di fatto. La Corte ribadisce la netta distinzione tra l’errore di fatto, inteso come svista percettiva sugli atti processuali, e l’errore di giudizio, che riguarda la valutazione delle prove. Poiché il ricorrente contestava la valutazione del merito operata dalla Corte e non una svista materiale, il suo ricorso è stato respinto con condanna alle spese e a una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 29 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso per Errore di Fatto: Quando la Cassazione non può riesaminare il merito

La Corte di Cassazione, con la recente ordinanza n. 4745 del 2024, è tornata a pronunciarsi sui confini applicativi del ricorso straordinario per errore di fatto, uno strumento processuale tanto specifico quanto spesso frainteso. Questa pronuncia offre un’importante lezione sulla differenza cruciale tra un errore percettivo della Corte e un dissenso sulla valutazione del caso, ribadendo che il giudizio di legittimità non può trasformarsi in un terzo grado di merito.

I Fatti del Processo e il Ricorso Straordinario

Il caso trae origine da un ricorso presentato avverso una sentenza della Corte di Cassazione del maggio 2023. Tale sentenza aveva parzialmente annullato una condanna emessa da una Corte di assise di appello, eliminando alcune aggravanti e rinviando per la rideterminazione della pena, ma aveva confermato la responsabilità penale dell’imputato nel resto.

Insoddisfatto, l’imputato ha proposto un ricorso straordinario ai sensi dell’art. 625-bis del codice di procedura penale, sostenendo che la Cassazione fosse incorsa in un errore di fatto. Secondo la difesa, la Corte non avrebbe correttamente letto gli atti del processo, in particolare il ricorso introduttivo, omettendo di rilevare una presunta ‘compressione del diritto di difesa’ e la manifesta illogicità delle motivazioni della sentenza d’appello, che si sarebbero basate su mere illazioni anziché su prove concrete come intercettazioni e testimonianze.

Errore di Fatto vs. Errore di Giudizio: La Distinzione Chiave

Il fulcro della decisione della Suprema Corte risiede nella netta demarcazione tra l’errore di fatto e l’errore di giudizio. La Corte chiarisce che l’errore di fatto emendabile con il ricorso straordinario consiste in una ‘svista’ o ‘equivoco’ di natura puramente percettiva. Si tratta, ad esempio, di leggere una data sbagliata, di non vedere un documento presente nel fascicolo o di attribuire a un atto un contenuto diverso da quello reale.

Al contrario, ogni attività di valutazione, interpretazione degli atti o analisi del percorso logico-argomentativo di una precedente decisione rientra nell’ambito dell’errore di giudizio. Questo tipo di errore non è sindacabile tramite lo strumento previsto dall’art. 625-bis, che è limitato alla correzione di patologie della decisione riconducibili a un’erronea percezione di un elemento rilevante.

La Decisione della Cassazione sul Presunto Errore di Fatto

Applicando questi principi, la Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. I giudici hanno osservato che le doglianze del ricorrente non indicavano alcuna svista percettiva, ma miravano a contestare la valutazione operata dalla stessa Corte nel rigettare il ricorso originario.

In sostanza, l’imputato non stava denunciando un errore di fatto, ma stava tentando di ottenere una nuova valutazione del merito della sua posizione, criticando il modo in cui i giudici di legittimità avevano interpretato le sue argomentazioni e ritenuto infondate le sue censure alla sentenza d’appello. Questo, secondo la Corte, equivale a chiedere un inammissibile riesame del giudizio, mascherandolo da errore percettivo.

Le Motivazioni

Le motivazioni della Corte sono state lineari e rigorose. È stato evidenziato come l’impugnazione non avesse prospettato alcun errore percettivo, ma avesse unicamente censurato la valutazione sulla fondatezza del precedente ricorso. In altre parole, la difesa ha dedotto in maniera irrituale un errore di giudizio. La Corte ha sottolineato che il perimetro del ricorso straordinario esclude ogni attività di rivalutazione del percorso logico seguito dalla Corte di legittimità. Di conseguenza, anche la richiesta di sospensione degli effetti della sentenza è stata giudicata infondata e generica, in quanto basata sulle stesse argomentazioni inammissibili.

Le Conclusioni

L’ordinanza si conclude con la dichiarazione di inammissibilità del ricorso. Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende, a causa della palese infondatezza e della colpa nell’aver promosso un’impugnazione al di fuori dei casi consentiti dalla legge. Questa decisione rafforza un principio fondamentale: il ricorso straordinario per errore di fatto è un rimedio eccezionale e non una scorciatoia per contestare il giudizio della Suprema Corte e ottenere un’ulteriore revisione del caso.

Cos’è un “errore di fatto” secondo la Corte di Cassazione?
Un errore di fatto è una svista o un equivoco che incide sulla percezione degli atti interni al giudizio di legittimità, il cui contenuto viene percepito in modo difforme da quello effettivo. Non include errori di valutazione o di giudizio.

Perché il ricorso straordinario è stato dichiarato inammissibile?
È stato dichiarato inammissibile perché il ricorrente non ha denunciato un errore percettivo, ma ha criticato la valutazione della Corte sulla fondatezza del suo precedente ricorso, tentando di ottenere un riesame del merito, attività esclusa dall’ambito del ricorso straordinario.

Qual è la differenza tra un errore di fatto e un errore di giudizio?
L’errore di fatto è una errata percezione di un dato processuale (es. leggere male un documento), mentre l’errore di giudizio riguarda una non corretta interpretazione degli atti o l’applicazione delle norme, ossia un errore nella valutazione e nel ragionamento giuridico.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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