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Errore di fatto: Cassazione annulla per mancata notifica

La Corte di Cassazione ha accolto un ricorso straordinario per errore di fatto, revocando una precedente ordinanza di inammissibilità. La decisione originaria era viziata da un errore percettivo: la mancata notifica dell’avviso di udienza al difensore del ricorrente. La Corte ha quindi annullato il provvedimento e fissato una nuova udienza per la trattazione del ricorso, ripristinando il corretto svolgimento del processo e tutelando il diritto di difesa.

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Pubblicato il 19 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Errore di Fatto: La Cassazione Annulla per Mancata Notifica all’Avvocato

Cosa accade quando il sistema giudiziario, anche ai suoi massimi livelli, commette una svista procedurale? Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 1308/2024, illumina il potente strumento del ricorso per errore di fatto come garanzia fondamentale del diritto di difesa. Questo caso dimostra come una mancata notifica all’avvocato non sia un mero cavillo, ma un vizio capace di invalidare una decisione e imporre un nuovo giudizio.

Il Contesto del Caso Giudiziario

La vicenda ha origine da un ricorso presentato alla Corte di Cassazione, il quale era stato dichiarato inammissibile con un’ordinanza della Settima Sezione Penale. Tuttavia, il difensore del ricorrente ha proposto un ricorso straordinario ai sensi dell’art. 625-bis del codice di procedura penale, lamentando un errore di fatto fondamentale: né lui né il suo assistito avevano mai ricevuto la notifica dell’avviso di udienza. Di conseguenza, non avevano avuto la possibilità di partecipare al procedimento e far valere le proprie ragioni.

L’Errore di Fatto e la Decisione della Corte

La Corte, esaminando il ricorso straordinario, ha verificato la fondatezza della doglianza. L’attestazione della notifica telematica riportava chiaramente la dicitura ‘destinatario non presente sul sistema Reginde’, confermando il fallimento della comunicazione. Inoltre, la Corte ha constatato che non si era provveduto a nominare un difensore d’ufficio per sopperire al problema.

Questo tipo di svista, definita ‘errore percettivo’, rientra pienamente nell’ambito di applicazione del ricorso per errore di fatto. Si tratta di una situazione in cui la decisione del giudice si fonda sulla supposizione errata di un fatto (l’avvenuta notifica) la cui verità è incontrastabilmente esclusa dai documenti processuali. La Corte ha quindi accolto il ricorso, revocato l’ordinanza di inammissibilità e fissato una nuova udienza per la trattazione del caso.

Le Motivazioni della Sentenza

Nelle motivazioni, i giudici hanno ribadito la funzione dello strumento previsto dall’art. 625-bis c.p.p., citando l’interpretazione nomofilattica delle Sezioni Unite. Tale rimedio è concepito per porre riparo a particolari ‘sviamenti’ del giudizio che derivano da una percezione errata della realtà processuale, rilevabile ictu oculi, ovvero a colpo d’occhio, dagli atti stessi.

La Corte ha sottolineato che la mancata notifica dell’avviso di udienza all’unico difensore dell’imputato costituisce una palese violazione del diritto al contraddittorio e alla difesa. La decisione ha seguito un approccio ‘bifasico’:
1. Momento Rescindente: L’immediata revoca del provvedimento viziato, riconoscendo l’errore commesso.
2. Momento Rescissorio: La fissazione di una nuova udienza per un nuovo esame del ricorso originario, garantendo che questa volta il procedimento si svolga nel pieno rispetto delle regole.

Questa scissione assicura che la correzione dell’errore non si esaurisca in un semplice annullamento, ma conduca a una celebrazione rinnovata del giudizio, ristabilendo la legalità violata.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

La sentenza n. 1308/2024 rafforza un principio cardine del nostro ordinamento: il diritto di difesa è inviolabile e le garanzie procedurali non sono mere formalità. La decisione chiarisce che anche un provvedimento emesso dalla Corte di Cassazione può essere revocato se fondato su un errore di fatto evidente e decisivo.

Per i cittadini e gli operatori del diritto, questa pronuncia rappresenta una fondamentale tutela contro gli errori materiali del sistema giudiziario. Essa conferma che esistono rimedi efficaci per correggere le sviste e garantire che ogni causa sia decisa solo dopo un corretto e completo contraddittorio tra le parti.

Cos’è un ricorso straordinario per errore di fatto?
È un rimedio legale eccezionale previsto dall’art. 625-bis del codice di procedura penale che permette di impugnare una decisione della Corte di Cassazione quando questa si basa su un errore di percezione evidente, come la supposizione di un fatto che non esiste o l’omissione di un fatto che è processualmente provato.

La mancata notifica dell’avviso di udienza all’avvocato costituisce un errore di fatto?
Sì, la sentenza stabilisce che l’omesso avviso di udienza all’unico difensore, se dovuto a un mero errore percettivo del Collegio, costituisce un errore di fatto che giustifica il ricorso straordinario e la revoca della decisione viziata, in quanto lede il diritto al contraddittorio.

Cosa succede dopo che la Cassazione accoglie un ricorso per errore di fatto?
La Corte revoca la decisione precedente viziata (fase ‘rescindente’) e, come in questo caso, fissa una nuova udienza per la trattazione del ricorso originale (fase ‘rescissoria’), assicurando che il procedimento si svolga correttamente nel rispetto delle garanzie difensive.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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