LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Elezione domicilio: appello inammissibile senza atto

La Corte di Cassazione ha confermato l’inammissibilità di un appello penale a causa della mancata presentazione di una specifica e nuova elezione di domicilio contestualmente all’atto di impugnazione, come richiesto dalla Riforma Cartabia. La Corte ha stabilito che il semplice richiamo alla precedente elezione di domicilio effettuata nel primo grado di giudizio non è sufficiente, poiché la nuova norma esige un atto personale e rinnovato dell’imputato per garantire la sua effettiva conoscenza e volontà di procedere con l’appello.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 6 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Elezione Domicilio: L’Appello è Inammissibile Senza l’Atto Specifico

Con la sentenza n. 10924 del 2024, la Corte di Cassazione ha fornito un chiarimento cruciale su un adempimento introdotto dalla Riforma Cartabia: l’obbligo di una nuova elezione domicilio al momento della presentazione dell’appello. Questa pronuncia sottolinea come la mancanza di tale atto, anche se il domicilio era già stato eletto in primo grado, comporti l’inammissibilità dell’impugnazione, senza possibilità di sanatoria. Una decisione che impone a difensori e imputati la massima attenzione formale.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine da una condanna per il reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, emessa dal Tribunale di Pavia. L’imputato, tramite il proprio difensore, proponeva appello avverso tale sentenza. Tuttavia, la Corte d’Appello di Milano dichiarava l’impugnazione inammissibile. La ragione? Nell’atto di appello non era stata depositata una dichiarazione o elezione di domicilio specifica per il giudizio di secondo grado, come richiesto dall’art. 581, comma 1-ter, del codice di procedura penale, introdotto dal D.Lgs. n. 150/2022 (Riforma Cartabia).

Il difensore, nel ricorso per cassazione, sosteneva che nell’atto di appello si era fatto richiamo all’elezione di domicilio effettuata dall’imputato presso il suo studio legale fin dall’inizio del procedimento di primo grado, ritenendola sufficiente a soddisfare il requisito di legge.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso, confermando la decisione della Corte d’Appello. I giudici hanno stabilito che l’appello era manifestamente infondato e, di conseguenza, inammissibile. La Corte ha ribadito che la norma introdotta dalla Riforma Cartabia impone un onere formale non eludibile: con l’atto di impugnazione deve essere depositata una nuova dichiarazione o elezione domicilio ai fini della notificazione del decreto di citazione a giudizio d’appello.

Le Motivazioni della Corte: la ratio della nuova norma sull’elezione domicilio

La sentenza si sofferma ampiamente sulle ragioni che giustificano questa apparente rigidità formale. Le motivazioni possono essere riassunte in tre punti chiave:

Un Atto Personale e Rinnovato

La Corte chiarisce che la dichiarazione o elezione domicilio è un atto personalissimo dell’imputato, non del difensore. Un semplice richiamo, operato dal legale, a un atto pregresso compiuto per un’altra fase processuale non può sostituire la manifestazione di volontà attuale e specifica richiesta dalla legge per il grado di appello. La norma, infatti, mira a garantire che l’imputato sia effettivamente a conoscenza della pendenza del processo d’appello e che la scelta di impugnare sia ponderata e consapevole.

La Finalità Selettiva della Norma

L’obiettivo del legislatore, come evidenziato dalla Corte, è quello di “selezionare in entrata le impugnazioni”. Si vuole evitare la pendenza di processi a carico di imputati non consapevoli e contrastare gli “automatismi difensivi”, ovvero appelli presentati quasi d’ufficio dal difensore senza un reale e rinnovato interesse dell’assistito. La norma si inserisce nel più ampio contesto della riforma del processo in absentia, che mira a garantire la certezza della conoscenza del processo da parte dell’imputato.

Piena Legittimità Costituzionale

La Cassazione respinge l’idea che questo requisito limiti il diritto di difesa o il principio del doppio grado di giurisdizione. Citando una consolidata giurisprudenza della Corte Costituzionale, si ricorda che il diritto di impugnare, sebbene fondamentale, non è assoluto e può essere soggetto a regole e oneri procedurali. Il legislatore ha la discrezionalità di stabilire condizioni di ammissibilità, purché non rendano eccessivamente difficile l’esercizio del diritto. In questo caso, l’onere è considerato ragionevole e finalizzato a uno scopo legittimo di efficienza processuale.

Le Conclusioni

La sentenza n. 10924/2024 della Corte di Cassazione lancia un messaggio inequivocabile: l’obbligo di depositare una nuova dichiarazione o elezione domicilio con l’atto di appello è un requisito di ammissibilità inderogabile. Gli avvocati devono assicurarsi di ottenere dal proprio assistito questo atto specifico per il secondo grado di giudizio e depositarlo contestualmente all’impugnazione. Qualsiasi riferimento a precedenti elezioni di domicilio è irrilevante e non può sanare la mancanza, con la conseguenza drastica di veder dichiarato l’appello inammissibile, precludendo l’esame del merito della causa.

È sufficiente richiamare nell’atto di appello l’elezione di domicilio fatta nel primo grado di giudizio?
No. La Corte di Cassazione ha stabilito che non è sufficiente. La legge richiede il deposito di una nuova e specifica dichiarazione o elezione di domicilio contestualmente all’atto di impugnazione, poiché si tratta di un atto personale dell’imputato finalizzato a manifestare la sua volontà attuale di procedere.

Perché la Riforma Cartabia ha introdotto l’obbligo di una nuova elezione di domicilio per l’appello?
L’obiettivo è duplice: primo, garantire che l’imputato abbia effettiva conoscenza della pendenza del giudizio di appello; secondo, selezionare le impugnazioni, assicurando che siano espressione di una scelta ponderata e rinnovata da parte dell’imputato e non un mero ‘automatismo difensivo’.

Questo nuovo requisito limita il diritto di difesa o il diritto a un doppio grado di giudizio?
No. Secondo la Corte di Cassazione, questo requisito non viola alcun diritto fondamentale. Si tratta di una scelta discrezionale del legislatore che stabilisce una condizione di ammissibilità per l’impugnazione, ritenuta legittima e proporzionata allo scopo di garantire l’efficienza e la certezza del processo penale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati