LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Elezione di domicilio appello: la Cassazione conferma

Un appello è stato dichiarato inammissibile a causa di una difettosa elezione di domicilio appello. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando che una dichiarazione generica è inidonea. La Corte ha applicato i principi delle Sezioni Unite sull’art. 581, co. 1-ter c.p.p., specificando che la norma, seppur abrogata, si applica agli atti depositati prima della sua abrogazione e che un richiamo a una precedente elezione di domicilio deve essere espresso e specifico per essere valido.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 10 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Elezione di Domicilio nell’Appello Penale: Guida Pratica per Evitare l’Inammissibilità

L’elezione di domicilio appello rappresenta un adempimento formale di cruciale importanza nel processo penale. Un errore in questa fase può avere conseguenze drastiche, come la declaratoria di inammissibilità dell’impugnazione, impedendo al giudice di esaminare il merito della questione. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha ribadito la necessità di un’indicazione precisa e inequivocabile del domicilio, fornendo chiarimenti essenziali sull’interpretazione dell’art. 581, comma 1-ter, del codice di procedura penale, anche alla luce della sua recente abrogazione.

Il Caso: Appello Inammissibile per Domicilio Generico

Nel caso di specie, la Corte di Appello aveva dichiarato inammissibile l’impugnazione proposta da un’imputata avverso una sentenza di condanna. La ragione era la violazione dell’art. 581, comma 1-ter, c.p.p., che imponeva, a pena di inammissibilità, di depositare insieme all’atto di appello una specifica dichiarazione o elezione di domicilio ai fini della notificazione del decreto di citazione a giudizio.

La difesa dell’imputata aveva allegato una procura speciale contenente un’elezione di domicilio estremamente generica (indicando solo il nome del comune). I giudici di secondo grado avevano ritenuto tale indicazione del tutto inidonea a soddisfare i requisiti di legge, senza che potesse assumere rilievo né una precedente elezione di domicilio effettuata nel corso del primo grado, né l’indicazione della residenza dell’imputata nell’intestazione dell’atto.

I motivi del ricorso in Cassazione

L’imputata, tramite il suo difensore, ha proposto ricorso in Cassazione lamentando principalmente due violazioni:
1. L’errata applicazione dell’art. 581, comma 1-ter, c.p.p., sostenendo che una precedente e valida dichiarazione di domicilio dovesse considerarsi richiamata per relationem.
2. La violazione del diritto al contraddittorio, poiché la Corte di Appello aveva deciso de plano, ovvero senza fissare un’udienza, nonostante l’imputata avesse richiesto di partecipare personalmente.

L’Importanza della Corretta Elezione di Domicilio Appello

La norma in questione, introdotta dalla Riforma Cartabia, mirava a garantire la celerità dei giudizi di impugnazione, semplificando la notifica dell’atto introduttivo. Richiedeva un’indicazione chiara e successiva alla sentenza di primo grado, per assicurare che le notifiche raggiungessero l’appellante in modo certo ed efficace. La sanzione per l’omissione o l’incompletezza di tale adempimento era la più grave: l’inammissibilità dell’appello.

I Principi delle Sezioni Unite sull’Art. 581 c.p.p.

La Corte di Cassazione, nel decidere il caso, ha fatto riferimento a un recentissimo intervento delle Sezioni Unite (ottobre 2024), chiamato a dirimere i contrasti giurisprudenziali sorti sulla materia. Le Sezioni Unite hanno stabilito due principi fondamentali:

1. Applicabilità temporale: La disciplina dell’art. 581, comma 1-ter, c.p.p., sebbene abrogata dalla legge n. 114/2024 a partire dal 25 agosto 2024, continua ad applicarsi a tutte le impugnazioni proposte fino al 24 agosto 2024.
2. Validità del richiamo: Una precedente dichiarazione o elezione di domicilio è valida solo se l’atto di impugnazione contiene un richiamo espresso e specifico a quella dichiarazione e alla sua collocazione nel fascicolo processuale. Tale richiamo deve consentire un’individuazione immediata e inequivocabile del luogo per la notificazione.

Le Motivazioni della Cassazione sul Ricorso

Applicando questi principi, la Suprema Corte ha ritenuto il ricorso infondato. L’elezione di domicilio contenuta nella procura era stata correttamente giudicata ‘radicalmente inidonea’ perché del tutto generica, limitandosi a indicare un Comune senza specificare via e numero civico.

La Corte ha chiarito che tale carenza non poteva essere sanata da una pregressa elezione di domicilio, proprio perché mancava quel ‘richiamo espresso e specifico’ richiesto dalle Sezioni Unite. Una semplice affermazione generica non è sufficiente a integrare il requisito di legge. Nemmeno il riferimento allo studio del difensore o ad altre comunicazioni poteva superare l’oggettiva e insuperabile carenza dell’atto.

Inoltre, per quanto riguarda il secondo motivo di ricorso, la Cassazione ha sottolineato che l’art. 591 c.p.p. autorizza espressamente il giudice dell’impugnazione a dichiarare l’inammissibilità con ordinanza, anche d’ufficio e senza contraddittorio, quando non vengono rispettate le disposizioni dell’art. 581. Pertanto, la procedura de plano adottata dalla Corte di Appello era pienamente legittima.

Le Conclusioni: Cosa Insegna Questa Sentenza

La decisione in esame ribadisce il rigore formale richiesto dal legislatore per gli atti di impugnazione. Sebbene la norma specifica sia stata abrogata, i principi enunciati mantengono una loro validità generale sull’importanza della precisione degli atti processuali. La sentenza sottolinea che la semplificazione e la speditezza del processo non possono andare a discapito della certezza delle notificazioni. Per gli avvocati e le parti private, la lezione è chiara: ogni adempimento formale, specialmente se previsto a pena di inammissibilità, deve essere curato con la massima attenzione e precisione, evitando indicazioni generiche o richiami impliciti che potrebbero compromettere l’esito stesso del giudizio.

È valida un’elezione di domicilio generica, come ‘nel Comune di X’, per proporre appello?
No. La Corte di Cassazione ha stabilito che un’elezione di domicilio così generica è ‘radicalmente inidonea’ a soddisfare i requisiti di legge (in particolare dell’art. 161 c.p.p.), poiché non permette un’individuazione certa del luogo per la notificazione.

Un’elezione di domicilio fatta in primo grado può essere usata per l’appello senza un richiamo specifico?
No. Secondo i principi enunciati dalle Sezioni Unite e applicati in questa sentenza, per poter utilizzare una precedente elezione di domicilio è necessario che l’atto di impugnazione contenga un richiamo ‘espresso e specifico’ a tale dichiarazione e alla sua esatta collocazione nel fascicolo, in modo da renderla immediatamente e inequivocabilmente individuabile.

Il giudice d’appello deve fissare un’udienza prima di dichiarare l’inammissibilità per violazione dell’art. 581, co. 1-ter, c.p.p.?
No. L’art. 591 del codice di procedura penale prevede espressamente che il giudice dell’impugnazione, anche d’ufficio, dichiari con ordinanza e senza la necessità di un previo contraddittorio (procedimento ‘de plano’) l’inammissibilità quando non sono osservate le disposizioni dell’art. 581 c.p.p.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati