La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 10880/2024, ha dichiarato inammissibile il ricorso di un condannato che chiedeva il riconoscimento della continuazione tra reati. I reati includevano estorsione, associazione mafiosa e narcotraffico, commessi in parte in Italia e in parte in Spagna. La Corte ha confermato la decisione del giudice di merito, il quale aveva negato il vincolo della continuazione a causa della notevole distanza temporale, dell'eterogeneità dei reati e del diverso contesto criminale (due distinte associazioni operanti in nazioni diverse), escludendo così l'esistenza di un medesimo disegno criminoso.
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