La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 10642/2024, ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per truffa online aggravata. Il caso riguardava vendite fittizie online in cui l'imputato, usando identità multiple e false, induceva le vittime a pagare in anticipo. La Corte ha stabilito che l'aggravante della minorata difesa non si applica automaticamente alle truffe online, ma solo quando l'autore sfrutta concretamente e consapevolmente le vulnerabilità create dalla distanza e dall'anonimato della rete per porre la vittima in una posizione di netta inferiorità, come avvenuto nel caso di specie.
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