La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 5451/2024, ha stabilito che la vendita di prodotti con marchi palesemente falsi costituisce reato, anche in caso di contraffazione grossolana. Il ricorso di un imputato, condannato per ricettazione di merce contraffatta, è stato respinto. La Corte ha chiarito che il reato tutela la 'pubblica fede' nei marchi e non la libera scelta del singolo acquirente. Pertanto, l'evidenza del falso non rende il fatto non punibile. La sentenza affronta anche questioni procedurali, confermando la validità di una decisione anche se il giudice cessa dall'incarico prima del deposito delle motivazioni.
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