La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 5234/2024, ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato che chiedeva il riconoscimento della continuazione tra reati. La Corte ha ribadito che, per applicare tale istituto, non sono sufficienti la somiglianza dei reati e la loro vicinanza nel tempo e nello spazio. È indispensabile dimostrare l'esistenza di un unico e originario disegno criminoso, ovvero un piano deliberato prima della commissione del primo reato. In assenza di tale prova, i crimini vengono considerati espressione di una generica tendenza a delinquere e non di un progetto unitario.
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