Un automobilista, dopo un patteggiamento per omicidio stradale, ha impugnato la durata della sanzione amministrativa accessoria di sospensione della patente. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, specificando che la durata di tale sanzione non si basa sui criteri della pena principale (art. 133 c.p.), ma su quelli autonomi previsti dal Codice della Strada (art. 218), quali la gravità della violazione e l'entità del danno. La motivazione del giudice, che ha considerato la morte di una persona, è stata ritenuta adeguata.
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