La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di un detenuto, condannato per traffico internazionale di stupefacenti, contro il diniego di misure alternative alla detenzione. La sentenza stabilisce che un'istruttoria più approfondita del necessario da parte del Tribunale di Sorveglianza non invalida la decisione, in virtù del principio di tassatività delle nullità. Inoltre, la valutazione della pericolosità sociale deve basarsi sulla personalità attuale del condannato e sulla sua mancata resipiscenza, non solo sulla qualificazione formale del reato. Infine, viene ribadito che la detenzione domiciliare speciale per assistere un figlio disabile richiede la prova di un'impossibilità oggettiva e assoluta della madre a provvedere, non una mera difficoltà economica.
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