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Difensore di fiducia: notifica nulla e prescrizione

Con la sentenza n. 52107/2019, la Cassazione Penale, Sez. 6, ha stabilito che l’omessa notifica dell’avviso di udienza al difensore di fiducia dell’imputato integra una nullità assoluta e insanabile. Tale vizio viola il diritto di difesa. Tuttavia, nel caso di specie, la Corte ha annullato la sentenza senza rinvio perché il reato era nel frattempo caduto in prescrizione, una causa estintiva che prevale sulla nullità processuale.

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Pubblicato il 11 luglio 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale

Difensore di fiducia: notifica nulla e prescrizione del reato

La scelta del proprio difensore di fiducia è una delle massime espressioni del diritto di difesa. Ma cosa succede se, nel corso del processo d’appello, la notifica dell’udienza viene omessa proprio nei confronti del legale prescelto? La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 52107/2019, offre un’analisi chiara: si tratta di una nullità assoluta. Tuttavia, l’esito del processo può essere inaspettatamente deciso da un altro fattore: la prescrizione.

I Fatti di Causa

Il caso riguarda un imputato, condannato in primo grado dal Tribunale di Latina per il reato di evasione e la cui pena era stata confermata dalla Corte di Appello di Roma. L’imputato, tramite il suo legale, propone ricorso in Cassazione lamentando un vizio procedurale gravissimo.

Sin dal primo grado, l’imputato aveva nominato due avvocati di fiducia. Ciononostante, l’avviso di fissazione dell’udienza davanti alla Corte di Appello era stato notificato unicamente a un legale nominato come sostituto processuale durante un’udienza del primo grado. Di conseguenza, i due difensori di fiducia non avevano ricevuto alcuna comunicazione, non avevano partecipato al giudizio di appello e non avevano potuto difendere il loro assistito.

L’omessa notifica al difensore di fiducia: un errore fatale

Il cuore del ricorso si basa sulla violazione degli articoli 178 e 179 del codice di procedura penale. La difesa sostiene che la mancata notifica dell’avviso di udienza ai legali formalmente nominati costituisca una nullità assoluta e insanabile. Il fatto che fosse presente un “sostituto” non sana questo vizio, poiché il sostituto, nominato ai sensi dell’art. 97, comma 4, c.p.p., ha una legittimazione limitata e non può spogliare il difensore titolare dei suoi diritti e doveri, primo fra tutti quello di essere informato degli atti del processo.

La Decisione della Corte: Prescrizione e la regola della prevalenza

La Corte di Cassazione accoglie la tesi difensiva, riconoscendo la fondatezza dell’eccezione di nullità. La mancata notifica al difensore di fiducia lede il diritto dell’imputato a una difesa di sua scelta, garantito anche dalla Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo. Si tratta, senza dubbio, di una nullità assoluta.

Tuttavia, la Corte non si limita a questo. Rileva d’ufficio un altro elemento decisivo: il tempo trascorso. Il reato di evasione era stato commesso il 13 maggio 2010. Tenendo conto degli aumenti per la recidiva, il termine massimo di prescrizione era maturato il 13 maggio 2019, prima della data della decisione della Cassazione.

A questo punto, il collegio si trova di fronte a due questioni: una nullità assoluta e insanabile e l’intervenuta prescrizione del reato. Applicando un principio consolidato dalle Sezioni Unite, la Corte afferma che la causa estintiva del reato (la prescrizione) prevale sulla nullità, anche se assoluta. Di conseguenza, la sentenza viene annullata senza rinvio, dichiarando il reato estinto.

le motivazioni

La Corte di Cassazione fonda la sua decisione su due principi cardine, entrambi sanciti da precedenti pronunce delle Sezioni Unite. In primo luogo, viene ribadito il principio espresso nella sentenza “Maritan” (S.U. n. 24630/2015), secondo cui l’omesso avviso dell’udienza al difensore di fiducia integra una nullità assoluta ai sensi degli artt. 178 e 179 c.p.p. Questo perché la nomina di un difensore d’ufficio o di un sostituto in presenza di una rituale nomina fiduciaria lede il diritto fondamentale dell’imputato di scegliere chi lo difenderà. La presenza del sostituto non è sufficiente a sanare il vizio, poiché egli agisce in via temporanea e non priva il titolare della difesa del suo ruolo e del diritto a ricevere le notifiche.

In secondo luogo, la Corte applica il principio stabilito nella sentenza “Iannelli” (S.U. n. 28954/2017). Questo principio stabilisce che, qualora nel giudizio di legittimità coesistano una causa di estinzione del reato (come la prescrizione) e una nullità assoluta e insanabile della sentenza, la prima deve prevalere. La Corte deve quindi dichiarare l’estinzione del reato, poiché questa produce l’effetto più favorevole per l’imputato, ovvero la cessazione del processo con una pronuncia di proscioglimento. Annullare con rinvio per la nullità sarebbe inutile, in quanto il giudice del rinvio non potrebbe fare altro che dichiarare, a sua volta, l’avvenuta prescrizione.

le conclusioni

La sentenza in esame offre due importanti lezioni pratiche. Da un lato, sottolinea l’assoluta centralità del ruolo del difensore di fiducia e l’intoccabilità del diritto di difesa. Le cancellerie e i giudici devono prestare la massima attenzione per garantire che le notifiche raggiungano sempre il legale scelto dall’imputato, pena la nullità dell’intero procedimento. Dall’altro lato, il caso dimostra come la durata dei processi penali possa avere un impatto determinante sull’esito finale. Anche in presenza di un errore procedurale gravissimo, la prescrizione può intervenire come fattore risolutivo, estinguendo il reato e chiudendo definitivamente la vicenda giudiziaria, a prescindere dall’accertamento della responsabilità.

Cosa succede se la notifica dell’udienza di appello non viene inviata al difensore di fiducia?
Secondo la Corte di Cassazione, l’omessa notifica dell’avviso di udienza al difensore di fiducia regolarmente nominato integra una nullità assoluta e insanabile del procedimento, ai sensi degli artt. 178 e 179 del codice di procedura penale.

La presenza in udienza di un avvocato sostituto sana la mancata notifica al legale di fiducia?
No. La Corte chiarisce che il difensore sostituto, nominato ai sensi dell’art. 97, comma 4, c.p.p., ha una legittimazione aggiuntiva ma non sostitutiva. Il difensore di fiducia rimane l’unico legittimo destinatario degli avvisi e delle notificazioni e la sua assenza per mancata comunicazione non è sanata dalla presenza del sostituto.

Se coesistono una nullità assoluta e la prescrizione del reato, quale delle due prevale?
In base a un principio consolidato, la causa di estinzione del reato, come la prescrizione, prevale sulla nullità processuale, anche se assoluta e insanabile. Pertanto, la Corte di Cassazione deve annullare la sentenza senza rinvio e dichiarare il reato estinto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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