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Dichiarazione di ricusazione: termini e formalità

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile un ricorso per un vizio procedurale nella presentazione di un’istanza di ricusazione. La sentenza chiarisce che la dichiarazione di ricusazione deve essere formulata oralmente in udienza, prima della sua conclusione, quando la causa di incompatibilità emerge durante la stessa. Il solo ottenimento di una procura speciale non è sufficiente a rispettare i termini di legge.

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Pubblicato il 15 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Dichiarazione di Ricusazione: Quando e Come Presentarla in Udienza

L’imparzialità del giudice è un pilastro fondamentale del giusto processo. Ma cosa accade se una delle parti nutre dubbi sulla sua terzietà? Il codice di procedura penale prevede lo strumento della ricusazione. Tuttavia, per essere efficace, la dichiarazione di ricusazione deve rispettare formalità e tempistiche molto rigide. Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 19166/2024) ribadisce l’importanza di questi requisiti procedurali, la cui violazione può rendere vana qualsiasi doglianza, anche se fondata nel merito.

Il Contesto del Caso in Analisi

Due imputati, ammessi al rito abbreviato, presentavano tramite il loro difensore un’istanza per ricusare il Giudice dell’udienza preliminare. Il motivo alla base della richiesta era sostanziale: lo stesso giudice aveva già emesso il decreto che dispone il giudizio per altri coimputati nello stesso procedimento. Secondo la difesa, questa precedente valutazione, soprattutto alla luce della Riforma Cartabia che richiede una “ragionevole previsione di condanna”, comprometteva irrimediabilmente l’imparzialità del magistrato nel giudicare le loro posizioni.

La Corte di Appello, tuttavia, dichiarava l’istanza inammissibile. Contro questa decisione, gli imputati proponevano ricorso per cassazione.

I Motivi del Ricorso e la Dichiarazione di Ricusazione

I ricorrenti basavano il loro appello su due motivi principali:
1. Vizio procedurale: Sostenevano di aver correttamente seguito l’iter per la presentazione dell’istanza, avendo ottenuto in udienza la procura speciale dai loro assistiti, collegati in videoconferenza, per poi depositare formalmente l’atto nei giorni successivi.
2. Violazione di legge nel merito: Ribadivano che l’aver emesso un decreto di rinvio a giudizio per altri coimputati implicava una valutazione di merito che pregiudicava la posizione del giudice, rendendolo incompatibile.

Il fulcro della questione, come vedremo, si è concentrato interamente sul primo punto, assorbendo ogni discussione sul secondo.

Le Motivazioni sulla Dichiarazione di Ricusazione

La Corte di Cassazione ha rigettato i ricorsi, definendoli inammissibili, concentrando la propria analisi esclusivamente sull’aspetto procedurale. La motivazione della Suprema Corte si fonda su una lettura rigorosa dell’art. 38, comma 2, del codice di procedura penale.

La norma stabilisce che, se la causa di ricusazione emerge durante un’udienza, la parte ha l’onere di formulare la dichiarazione di ricusazione “prima del termine dell’udienza” stessa. Questo non significa dover depositare l’intera istanza motivata in quel momento. La parte può, e deve, dichiarare oralmente a verbale l’intenzione di ricusare il giudice, con esplicita riserva di formalizzare l’istanza con i relativi motivi e documenti entro i successivi tre giorni.

Nel caso di specie, la difesa si era limitata a invitare il giudice ad astenersi e a chiedere l’acquisizione della procura speciale. Secondo la Cassazione, questi atti non sono sufficienti. Il mero rilascio di una procura speciale, sebbene necessario, non costituisce la “rituale dichiarazione di ricusazione” richiesta dalla legge. La volontà di ricusare deve essere manifestata in modo esplicito e inequivocabile al giudice, e verbalizzata, prima che l’udienza si concluda.

Inoltre, la Corte ha sottolineato che la procedura di ricusazione è autonoma rispetto all’invito all’astensione. La parte non può attendere l’esito della richiesta di astensione per poi decidere se ricusare o meno; i termini per la dichiarazione decorrono indipendentemente, dal momento in cui si ha conoscenza della causa di ricusazione.

Le Conclusioni: Inammissibilità e Implicazioni Pratiche

La sentenza si conclude con la dichiarazione di inammissibilità dei ricorsi e la condanna dei ricorrenti al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria. La decisione evidenzia un principio cruciale nella pratica forense: nel diritto processuale, la forma è sostanza. Anche la più fondata delle ragioni di merito può essere vanificata da un errore procedurale.

L’insegnamento per gli operatori del diritto è chiaro: quando emerge una causa di ricusazione durante un’udienza, è imperativo non solo ottenere gli strumenti formali come la procura, ma soprattutto compiere l’atto fondamentale richiesto dalla norma: una chiara e tempestiva dichiarazione a verbale, da farsi prima della chiusura dell’udienza stessa. L’omissione di questo passaggio procedurale rende l’istanza, anche se depositata nei termini, irrimediabilmente tardiva e, di conseguenza, inammissibile.

È sufficiente ottenere una procura speciale in udienza per poter poi depositare un’istanza di ricusazione?
No. Secondo la Corte, il semplice rilascio della procura speciale al difensore non equivale alla rituale dichiarazione di ricusazione, che deve essere formulata espressamente in udienza e verbalizzata prima della sua conclusione.

Se la causa di ricusazione emerge durante un’udienza, qual è il termine per fare la dichiarazione?
La dichiarazione di ricusazione deve essere proposta in ogni caso “prima del termine dell’udienza” in cui la causa è divenuta nota. È possibile formulare la dichiarazione con riserva di depositare l’istanza completa nei tre giorni successivi, ma la dichiarazione orale in udienza è un passaggio ineludibile.

Bisogna attendere l’esito di un invito all’astensione prima di presentare la dichiarazione di ricusazione?
No. I termini per la dichiarazione di ricusazione decorrono autonomamente e non sono subordinati alla decisione del giudice sull’astenersi. La parte non può attendere l’esito dell’invito all’astensione, ma deve agire tempestivamente rispettando i termini previsti per la ricusazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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