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Deposito telematico fallito: termini e conseguenze

La Corte di Cassazione ha stabilito che un’istanza di riesame non perfezionata a causa di un ‘deposito telematico fallito’ per un errore del sistema informatico giudiziario, è da considerarsi come mai depositata. Di conseguenza, il termine perentorio di dieci giorni, previsto dalla legge per la decisione del Tribunale del riesame, non inizia a decorrere. Pertanto, la misura cautelare impugnata non perde la sua efficacia, poiché la condizione essenziale per l’avvio del termine – la regolare ricezione dell’atto da parte della cancelleria – non si è mai verificata.

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Pubblicato il 2 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Deposito Telematico Fallito: Nessun Decorso dei Termini per il Riesame

L’introduzione del processo telematico ha rivoluzionato il mondo della giustizia, ma solleva anche nuove questioni, specialmente quando la tecnologia non funziona come dovrebbe. Una recente sentenza della Corte di Cassazione affronta un caso emblematico di deposito telematico fallito, chiarendo le conseguenze sulla decorrenza dei termini processuali. La decisione sottolinea un principio fondamentale: se l’atto non viene ricevuto correttamente dal sistema, è come se non fosse mai stato depositato.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine da un decreto di controllo giudiziario emesso a carico di un’azienda. Il difensore dell’interessato presentava tempestivamente un’istanza di riesame avverso tale misura, utilizzando il Portale Deposito Atti Penali (PDP). Tuttavia, a causa di un’accertata “falla del sistema informatico”, l’invio non andava a buon fine. L’indirizzo telematico selezionato nel portale, pur essendo presente, si rivelava non funzionante e inidoneo a ricevere l’atto.

Di fronte al rigetto delle proprie istanze da parte del Tribunale del riesame, che non aveva mai ricevuto la richiesta, la difesa ricorreva in Cassazione. La tesi difensiva sosteneva che, a causa del malfunzionamento, il termine di dieci giorni per la decisione del riesame dovesse considerarsi violato, con conseguente inefficacia della misura cautelare.

La Questione Giuridica sul Deposito Telematico Fallito

Il nodo centrale della questione era stabilire se un deposito telematico fallito a causa di un errore di sistema, qualificabile come “caso fortuito”, potesse far scattare i termini perentori previsti dalla legge a carico del giudice. In altre parole, il semplice invio da parte del difensore, anche se non andato a buon fine per cause esterne, è sufficiente a considerare l’atto come depositato e a far decorrere il termine per la decisione del Tribunale del riesame?

Le Motivazioni della Cassazione

La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso con una motivazione chiara e lineare. Secondo i giudici, la declaratoria di inefficacia di una misura per inosservanza del termine di dieci giorni per la decisione presuppone una condizione implicita ma essenziale: il perfezionamento del deposito dell’impugnazione.

Il deposito si perfeziona solo quando l’atto viene regolarmente ricevuto dalla cancelleria dell’ufficio giudiziario destinatario. Nel caso del deposito telematico, ciò significa che l’istanza deve essere inoltrata a un indirizzo elettronico valido e funzionante, che consenta all’ufficio di ricevere e visionare l’atto.

Nel caso di specie, è stato pacificamente accertato che l’istanza di riesame non è mai stata comunicata alla cancelleria del Tribunale competente a causa del malfunzionamento del portale. Il deposito, quindi, non si è mai perfezionato. La conseguenza logica e giuridica, affermano i giudici, è che il termine per la decisione non è mai iniziato a decorrere (“non è mai decorso”). Se il termine non decorre, non può essere violato, e di conseguenza nessuna perdita di efficacia della misura cautelare può derivare da tale situazione.

Conclusioni

La sentenza stabilisce un principio cruciale per l’era del processo digitale: la responsabilità del corretto funzionamento del sistema non può far ricadere conseguenze negative sull’amministrazione della giustizia quando un atto non viene mai ricevuto. Un deposito telematico fallito per un errore di sistema è un evento che impedisce il perfezionamento dell’atto stesso. Di conseguenza, nessun termine processuale legato alla ricezione di quell’atto può iniziare a decorrere. La misura cautelare rimane pienamente efficace, e spetta alla parte interessata, una volta preso atto del malfunzionamento, attivarsi per reiterare correttamente il deposito o richiedere la restituzione nel termine.

Cosa succede se un deposito telematico di un’istanza di riesame fallisce per un errore del sistema?
Secondo la Corte di Cassazione, il deposito si considera come mai perfezionato. L’istanza non viene ufficialmente ricevuta dall’ufficio giudiziario e, pertanto, non produce alcun effetto processuale.

In caso di deposito telematico fallito, il termine di dieci giorni per la decisione del Tribunale del riesame inizia a decorrere?
No. Il termine per la decisione inizia a decorrere solo dal momento della regolare ricezione dell’atto da parte della cancelleria. Se il deposito fallisce, la ricezione non avviene e il termine non inizia mai a correre.

La misura cautelare diventa inefficace se il deposito telematico dell’istanza di riesame non va a buon fine?
No. L’inefficacia della misura è una conseguenza della violazione del termine per decidere. Se tale termine non è mai iniziato a decorrere a causa del mancato perfezionamento del deposito, la misura cautelare non può perdere la sua efficacia.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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