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Deposito telematico appello: valido se tempestivo

La Cassazione ha annullato una declaratoria di inammissibilità di un appello. La Corte territoriale aveva erroneamente considerato solo il deposito cartaceo tardivo, ignorando il precedente e tempestivo deposito telematico appello via PEC. La Suprema Corte ha stabilito che la trasmissione telematica entro i termini è valida e prevalente, rendendo irrilevante il successivo deposito cartaceo ai fini della tempestività.

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Pubblicato il 3 dicembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Deposito Telematico Appello: La Cassazione Chiarisce la Validità sulla Copia Cartacea

L’era digitale ha trasformato profondamente le procedure legali, introducendo strumenti come il deposito telematico appello che garantiscono efficienza e celerità. Tuttavia, la coesistenza di metodi tradizionali e digitali può generare incertezze. Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 26871/2024) fa luce su un punto cruciale: la validità del deposito telematico effettuato tempestivamente, anche quando la copia cartacea viene depositata in ritardo.

I Fatti del Caso: Appello Telematico vs. Cartaceo

Il caso nasce da un ricorso contro una decisione della Corte d’Appello di Campobasso, che aveva dichiarato inammissibile un appello perché ritenuto tardivo. L’imputato era stato condannato per lesioni volontarie aggravate. La difesa aveva un termine perentorio per presentare l’atto di appello, fissato al 12 gennaio 2023.

La Corte d’Appello aveva basato la sua decisione di inammissibilità sul fatto che il deposito fisico dell’atto in cancelleria era avvenuto il 13 gennaio 2023, ovvero un giorno dopo la scadenza. Tuttavia, i giudici di merito non avevano considerato un dettaglio fondamentale: il difensore dell’imputato aveva già provveduto al deposito telematico appello il giorno precedente, il 12 gennaio, inviando l’atto tramite PEC all’indirizzo dedicato del Tribunale, rispettando quindi pienamente i termini.

La Questione Giuridica sul Deposito Telematico Appello

La questione sottoposta alla Suprema Corte era chiara: quale dei due depositi prevale ai fini della valutazione della tempestività dell’impugnazione? Il deposito telematico, eseguito correttamente entro i termini, o quello cartaceo, successivo e tardivo?

Il ricorrente ha sostenuto, a ragione, che la Corte d’Appello avesse commesso un errore di diritto nel valutare esclusivamente il deposito cartaceo, definendolo un atto “invero ininfluente” alla luce del precedente invio telematico. La difesa ha evidenziato come il deposito via PEC fosse non solo tempestivo, ma anche ritualmente effettuato secondo le normative vigenti.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, ritenendolo fondato. I giudici hanno ricostruito la sequenza temporale e confermato che il termine ultimo per l’appello scadeva effettivamente il 12 gennaio 2023. Di conseguenza, il deposito cartaceo del 13 gennaio era oggettivamente tardivo.

Il punto centrale della motivazione, però, risiede nel riconoscimento della piena validità del deposito telematico. La Corte ha affermato che i giudici d’appello “non si è però avveduto che effettivamente il difensore dell’imputato, il giorno precedente, aveva depositato lo stesso atto per via telematica”.

Questo deposito telematico, avvenuto entro l’orario previsto e all’indirizzo PEC corretto, deve essere considerato “tempestivo” e “ritualmente effettuato”. Pertanto, esso è l’unico atto rilevante per valutare il rispetto dei termini. Il successivo deposito della copia cartacea diventa un’attività irrilevante ai fini della tempestività dell’impugnazione.

Le Conclusioni e l’Impatto Pratico

La sentenza stabilisce un principio fondamentale per la procedura penale nell’era digitale: il deposito telematico appello, se eseguito correttamente e nei termini di legge, perfeziona l’impugnazione e ne garantisce la tempestività. La prassi, talvolta seguita, di depositare anche una copia cartacea non può inficiare la validità dell’invio digitale.

Questa decisione rafforza la certezza del diritto per gli avvocati che si affidano agli strumenti telematici, sottolineando che l’errore del giudice nel non considerare un atto digitale validamente depositato costituisce un vizio che porta all’annullamento della sentenza. Per effetto di questa decisione, la sentenza di inammissibilità è stata annullata e il caso è stato rinviato alla Corte d’Appello di Salerno per un nuovo giudizio che dovrà, questa volta, esaminare il merito dell’appello.

Cosa succede se deposito un appello telematicamente in tempo, ma la copia cartacea arriva in ritardo?
Secondo questa sentenza, l’appello è considerato tempestivo e valido. Il deposito telematico, se effettuato correttamente entro la scadenza, è l’atto che conta ai fini legali, rendendo irrilevante il successivo deposito tardivo della copia cartacea.

Perché la Corte d’Appello aveva dichiarato l’appello inammissibile?
La Corte d’Appello aveva commesso un errore, valutando unicamente la data del deposito cartaceo (avvenuto un giorno dopo la scadenza) e ignorando completamente il deposito telematico via PEC, che era stato inviato correttamente l’ultimo giorno utile.

Qual è stata la decisione finale della Corte di Cassazione?
La Corte di Cassazione ha annullato la decisione di inammissibilità e ha rinviato il caso a una diversa Corte d’Appello per un nuovo giudizio. Ciò significa che l’appello è stato ritenuto tempestivo e dovrà essere esaminato nel merito.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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