Deposito Telematico Appello: La Cassazione Chiarisce la Validità sulla Copia Cartacea
L’era digitale ha trasformato profondamente le procedure legali, introducendo strumenti come il deposito telematico appello che garantiscono efficienza e celerità. Tuttavia, la coesistenza di metodi tradizionali e digitali può generare incertezze. Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 26871/2024) fa luce su un punto cruciale: la validità del deposito telematico effettuato tempestivamente, anche quando la copia cartacea viene depositata in ritardo.
I Fatti del Caso: Appello Telematico vs. Cartaceo
Il caso nasce da un ricorso contro una decisione della Corte d’Appello di Campobasso, che aveva dichiarato inammissibile un appello perché ritenuto tardivo. L’imputato era stato condannato per lesioni volontarie aggravate. La difesa aveva un termine perentorio per presentare l’atto di appello, fissato al 12 gennaio 2023.
La Corte d’Appello aveva basato la sua decisione di inammissibilità sul fatto che il deposito fisico dell’atto in cancelleria era avvenuto il 13 gennaio 2023, ovvero un giorno dopo la scadenza. Tuttavia, i giudici di merito non avevano considerato un dettaglio fondamentale: il difensore dell’imputato aveva già provveduto al deposito telematico appello il giorno precedente, il 12 gennaio, inviando l’atto tramite PEC all’indirizzo dedicato del Tribunale, rispettando quindi pienamente i termini.
La Questione Giuridica sul Deposito Telematico Appello
La questione sottoposta alla Suprema Corte era chiara: quale dei due depositi prevale ai fini della valutazione della tempestività dell’impugnazione? Il deposito telematico, eseguito correttamente entro i termini, o quello cartaceo, successivo e tardivo?
Il ricorrente ha sostenuto, a ragione, che la Corte d’Appello avesse commesso un errore di diritto nel valutare esclusivamente il deposito cartaceo, definendolo un atto “invero ininfluente” alla luce del precedente invio telematico. La difesa ha evidenziato come il deposito via PEC fosse non solo tempestivo, ma anche ritualmente effettuato secondo le normative vigenti.
Le Motivazioni della Suprema Corte
La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, ritenendolo fondato. I giudici hanno ricostruito la sequenza temporale e confermato che il termine ultimo per l’appello scadeva effettivamente il 12 gennaio 2023. Di conseguenza, il deposito cartaceo del 13 gennaio era oggettivamente tardivo.
Il punto centrale della motivazione, però, risiede nel riconoscimento della piena validità del deposito telematico. La Corte ha affermato che i giudici d’appello “non si è però avveduto che effettivamente il difensore dell’imputato, il giorno precedente, aveva depositato lo stesso atto per via telematica”.
Questo deposito telematico, avvenuto entro l’orario previsto e all’indirizzo PEC corretto, deve essere considerato “tempestivo” e “ritualmente effettuato”. Pertanto, esso è l’unico atto rilevante per valutare il rispetto dei termini. Il successivo deposito della copia cartacea diventa un’attività irrilevante ai fini della tempestività dell’impugnazione.
Le Conclusioni e l’Impatto Pratico
La sentenza stabilisce un principio fondamentale per la procedura penale nell’era digitale: il deposito telematico appello, se eseguito correttamente e nei termini di legge, perfeziona l’impugnazione e ne garantisce la tempestività. La prassi, talvolta seguita, di depositare anche una copia cartacea non può inficiare la validità dell’invio digitale.
Questa decisione rafforza la certezza del diritto per gli avvocati che si affidano agli strumenti telematici, sottolineando che l’errore del giudice nel non considerare un atto digitale validamente depositato costituisce un vizio che porta all’annullamento della sentenza. Per effetto di questa decisione, la sentenza di inammissibilità è stata annullata e il caso è stato rinviato alla Corte d’Appello di Salerno per un nuovo giudizio che dovrà, questa volta, esaminare il merito dell’appello.
Cosa succede se deposito un appello telematicamente in tempo, ma la copia cartacea arriva in ritardo?
Secondo questa sentenza, l’appello è considerato tempestivo e valido. Il deposito telematico, se effettuato correttamente entro la scadenza, è l’atto che conta ai fini legali, rendendo irrilevante il successivo deposito tardivo della copia cartacea.
Perché la Corte d’Appello aveva dichiarato l’appello inammissibile?
La Corte d’Appello aveva commesso un errore, valutando unicamente la data del deposito cartaceo (avvenuto un giorno dopo la scadenza) e ignorando completamente il deposito telematico via PEC, che era stato inviato correttamente l’ultimo giorno utile.
Qual è stata la decisione finale della Corte di Cassazione?
La Corte di Cassazione ha annullato la decisione di inammissibilità e ha rinviato il caso a una diversa Corte d’Appello per un nuovo giudizio. Ciò significa che l’appello è stato ritenuto tempestivo e dovrà essere esaminato nel merito.
Testo del provvedimento
Sentenza di Cassazione Penale Sez. 5 Num. 26871 Anno 2024
Penale Sent. Sez. 5 Num. 26871 Anno 2024
Presidente: NOME COGNOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 29/02/2024
SENTENZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME NOME a ISERNIA il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 03/10/2023 della CORTE APPELLO di CAMPOBASSO
visti gli atti, il provvedimento impugNOME e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero in persona del AVV_NOTAIO, che ha concluso per l’annullamento con rinvio della sentenza impugnata.
RITENUTO IN FATTO
Con la sentenza impugnata la Corte d’appello di Campobasso ha dichiarato inammissibile perché tardivo l’appello proposto da COGNOME per il reato di lesioni volontarie aggravato ai sensi dell’art. 585 c.p.
Avverso la sentenza ricorre l’imputato deducendo violazione di legge e vizi di motivazione in merito alla ritenuta intempestività della presentazione dell’atto di impugnazione. In tal senso eccepisce il ricorrente che il deposito nella cancelleria dell’atto in formato cartaceo, effettivamente avvenuto il giorno successivo alla scadenza del termine per proporre l’appello, era stato in realtà preceduto il giorno precedente – e dunque tempestivamente – dal deposito telematico del medesimo atto all’indirizzo PEC all’uopo dedicato del giudice a quo. Erroneamente dunque la Corte territoriale non avrebbe fatto riferimento a tale deposito, valutando esclusivamente quello della copia cartacea dell’atto, invero ininfluente.
CONSIDERATO IN DIRITTO
Il ricorso è fondato e deve essere accolto.
E’ pacifico, secondo l’incontestata ricostruzione delle cadenze temporali effettuata dalla Corte territoriale, che, per proporre appello avverso la sentenza pronunziata dal Tribunale di Campobasso nei confronti del ricorrente il 29 settembre 2022, il termine ultimo calcolato ai sensi del combiNOME disposto degli artt. 544 comma 3 e 585 comma 5 c.p.p. scadeva il 12 gennaio 2023. Il giudice dell’appello ha correttamente ritenuto tardiva, dunque, la presentazione dell’impugnazione in formato cartaceo presso la cancelleria del suddetto Tribunale, in quanto avvenuta il 13 gennaio 2023. Lo stesso non si è però avveduto che effettivamente il difensore dell’imputato, il giorno precedente, aveva depositato lo stesso atto per via telematica. Deposito che deve ritenersi tempestivo in quanto avvenuto entro l’orario previsto e ritualmente effettuato all’indirizzo PEC del Tribunale indicato per l’incombenza, rimanendo pertanto irrilevante ai fini della valutazione della tempestività dell’impugnazione il successivo deposito della copia cartacea dell’atto presso la cancelleria dello stesso Tribunale.
Conseguentemente la sentenza impugnata deve essere annullata con rinvio per nuovo giudizio alla Corte d’appello di Salerno.
P.Q.M.
Annulla la sentenza impugnata con rinvio per il giudizio alla Corte di appello di Salerno.
Così deciso il 29/2/2024