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Deposito telematico appello: vale l’ora di invio PEC

La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza che dichiarava inammissibile un appello per tardività. Il caso chiarisce un principio fondamentale per il deposito telematico appello: l’atto inviato tramite PEC è considerato tempestivo se trasmesso entro le ore 24:00 dell’ultimo giorno utile, a prescindere dall’orario di chiusura degli uffici giudiziari. Fa fede il momento della trasmissione elettronica e non quello della presa in carico da parte della cancelleria.

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Pubblicato il 5 dicembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Deposito telematico appello: l’invio PEC entro mezzanotte è valido

Nel processo penale, il rispetto dei termini è un pilastro fondamentale a garanzia dei diritti di tutte le parti. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha ribadito un principio cruciale nell’era digitale: per il deposito telematico appello, ciò che conta è l’orario di invio tramite Posta Elettronica Certificata (PEC), che può avvenire fino alle 24:00 dell’ultimo giorno utile. Analizziamo questa importante decisione che offre certezze agli operatori del diritto.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine da una decisione della Corte di Appello di Caltanissetta, che aveva dichiarato inammissibile, per intempestività, l’appello proposto da un imputato. La sentenza di primo grado era stata depositata con motivazione contestuale, facendo scattare un termine di 15 giorni per l’impugnazione.

Il difensore aveva provveduto a inviare l’atto di appello tramite PEC alle ore 23:56 dell’ultimo giorno disponibile. Tuttavia, la Corte di Appello, cadendo in un errore di valutazione basato su un’annotazione manuale successiva, aveva ritenuto l’impugnazione tardiva, dichiarandola inammissibile senza entrare nel merito.

L’imputato, tramite il suo difensore, ha quindi presentato ricorso per Cassazione, lamentando un error in procedendo e la violazione delle norme processuali che regolano i termini per l’impugnazione, in particolare con riferimento alle modalità del deposito telematico.

La Decisione e le Regole sul Deposito Telematico Appello

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, annullando la sentenza impugnata e rinviando gli atti alla Corte di Appello per un nuovo giudizio. La Suprema Corte ha chiarito in modo inequivocabile la regola da applicare al deposito telematico appello.

Il giudice dell’impugnazione aveva errato nel non considerare che l’atto era stato trasmesso tempestivamente tramite PEC entro le ore 24:00 del quindicesimo giorno, come consentito dalla normativa vigente. La disciplina del processo penale telematico, pur non ancora pienamente a regime, si basa su disposizioni transitorie che hanno recepito i principi introdotti durante l’emergenza pandemica.

Le Motivazioni della Sentenza

Il cuore della motivazione risiede nell’interpretazione dell’art. 87-bis del D.Lgs. n. 150/2022. Questa norma stabilisce che il deposito degli atti tramite PEC si considera eseguito al momento del rilascio della ricevuta di accettazione da parte dei sistemi ministeriali. Fondamentalmente, il deposito è tempestivo quando è eseguito entro le ore 24 del giorno di scadenza.

La Cassazione sottolinea come questa disciplina si applichi a tutti gli atti per i quali è consentito il deposito via PEC, fino alla piena operatività del portale telematico. Di conseguenza, l’orario di apertura al pubblico della cancelleria è irrilevante ai fini del calcolo della tempestività del deposito da parte del difensore. La ricezione dell’atto da parte dell’ufficio giudiziario in un orario di chiusura non inficia la validità del deposito, che si è già perfezionato con l’invio telematico.

La Corte ha anche distinto questa fattispecie da altre in cui l’orario di conoscenza dell’atto da parte della cancelleria può avere rilevanza, come nel caso della decorrenza dei termini per la trasmissione degli atti al tribunale del riesame. In quel contesto, il termine per l’adempimento a carico dell’ufficio decorre dalla sua effettiva conoscenza (quindi durante l’orario di apertura), ma ciò non modifica la regola sulla tempestività del deposito effettuato dalla parte.

Le Conclusioni

La sentenza consolida un principio di certezza giuridica fondamentale per l’avvocatura. Il deposito telematico appello e degli altri atti processuali penali tramite PEC è valido se l’invio avviene entro la mezzanotte dell’ultimo giorno utile. L’orologio da guardare è quello digitale del sistema di posta certificata, non quello affisso sul muro della cancelleria. Questa pronuncia elimina le incertezze e garantisce che il diritto di difesa possa essere esercitato pienamente, sfruttando gli strumenti tecnologici a disposizione, senza il timore che un’interpretazione restrittiva possa vanificarne gli effetti.

Entro che ora deve essere inviato un atto di appello tramite PEC per essere considerato tempestivo?
L’atto deve essere inviato e la relativa ricevuta di accettazione deve essere generata entro le ore 24:00 dell’ultimo giorno utile previsto dalla legge come termine di scadenza.

Cosa attesta la tempestività del deposito telematico di un appello?
La tempestività è attestata dal momento del rilascio della ricevuta di accettazione da parte dei sistemi ministeriali, che certifica che l’invio è avvenuto con successo entro il termine di scadenza.

L’orario di apertura della cancelleria del tribunale influisce sul termine per il deposito telematico dell’appello?
No, la sentenza chiarisce che l’orario di apertura o chiusura degli uffici giudiziari è irrilevante ai fini della tempestività del deposito. Fa fede unicamente l’orario di invio telematico, che si estende fino alla mezzanotte dell’ultimo giorno utile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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