Deposito tardivo memoria: le conseguenze sulla liquidazione delle spese
Nel processo penale, il rispetto dei termini è un principio fondamentale che garantisce il corretto svolgimento del giudizio e la tutela dei diritti di tutte le parti. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio di come una negligenza procedurale, come il deposito tardivo memoria, possa avere conseguenze significative, in particolare sulla richiesta di rifusione delle spese legali da parte della parte civile. Analizziamo questa decisione per comprendere le sue implicazioni pratiche.
I Fatti del Caso
La vicenda trae origine da un ricorso presentato alla Corte di Cassazione avverso una sentenza di un Tribunale. Nel corso del procedimento, la parte civile, tramite il proprio legale, depositava una memoria con la quale chiedeva il rigetto del ricorso e, contestualmente, la condanna del ricorrente alla rifusione delle spese processuali sostenute.
Tuttavia, tale memoria veniva depositata solo pochi giorni prima dell’udienza fissata per la discussione del caso, celebrata secondo le forme della camera di consiglio.
La Decisione della Corte di Cassazione
La Suprema Corte ha dichiarato inammissibile il ricorso principale, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali in favore dello Stato e di una somma a titolo di sanzione pecuniaria alla Cassa delle ammende.
La parte più interessante della decisione, però, riguarda la posizione della parte civile. Nonostante l’esito a lei favorevole (il ricorso avversario è stato respinto), la Corte ha stabilito che nulla era dovuto per le sue spese legali. La richiesta di liquidazione è stata infatti ritenuta inammissibile.
Le Motivazioni della Decisione sul deposito tardivo memoria
La Corte ha basato la sua decisione su un consolidato principio giurisprudenziale relativo alle regole procedurali del giudizio di cassazione. Nei procedimenti che si svolgono in camera di consiglio, come nel caso di specie, la legge prevede termini specifici per il deposito degli atti difensivi.
In particolare, la richiesta della parte civile di liquidazione delle spese processuali è considerata inammissibile se contenuta in una memoria depositata oltre il termine di quindici giorni prima della data dell’udienza. Nel caso esaminato, la memoria era stata depositata solo otto giorni prima, configurando un deposito tardivo memoria.
I giudici hanno richiamato gli articoli 610 e 611 del codice di procedura penale e precedenti sentenze conformi (Cass. Pen., Sez. 7, n. 7852/2021; Cass. Pen., Sez. 7, n. 23092/2015), sottolineando che il termine perentorio non ammette deroghe. La tardività del deposito ha impedito alla Corte di poter accogliere la richiesta di rifusione delle spese, in quanto presentata attraverso un atto proceduralmente inefficace a tal fine.
Conclusioni: Implicazioni Pratiche
Questa ordinanza ribadisce l’importanza cruciale del rispetto rigoroso dei termini processuali. Per la parte civile, l’esito favorevole nel merito non è sufficiente a garantire automaticamente il rimborso delle spese legali. È indispensabile che la richiesta di liquidazione sia formulata secondo le modalità e, soprattutto, nei tempi previsti dalla legge. Un errore come il deposito tardivo memoria può vanificare il diritto al rimborso dei costi sostenuti, trasformando una vittoria processuale in una perdita economica. Gli avvocati devono quindi prestare la massima attenzione alle scadenze, specialmente nel delicato contesto del giudizio di legittimità.
Quando è considerato tardivo il deposito di una memoria della parte civile in Cassazione?
Nei procedimenti in camera di consiglio, il deposito è considerato tardivo se avviene oltre il termine di quindici giorni prima della data fissata per l’udienza.
Qual è la conseguenza principale del deposito tardivo di una memoria contenente la richiesta di spese?
La conseguenza è l’inammissibilità della richiesta di liquidazione delle spese processuali. La Corte non può accogliere la domanda e, di conseguenza, non condannerà la controparte al rimborso dei costi legali sostenuti dalla parte civile.
La parte civile ha sempre diritto al rimborso delle spese se il ricorso avversario viene respinto?
No. Il diritto al rimborso non è automatico ma è subordinato al rispetto delle regole procedurali. Come dimostra questo caso, se la richiesta di rimborso è contenuta in un atto depositato tardivamente, il diritto viene meno, anche se il ricorso della controparte viene dichiarato inammissibile.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 26067 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 26067 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 25/06/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da: NOME COGNOME nato a CASTELLAMMARE DI STABIA il 12/01/1974
avverso la sentenza del 29/11/2024 del TRIBUNALE di TORRE ANNUNZIATA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
– che con la sentenza indicata in epigrafe il Tribunale di Torre Annunziata ha confermato la sentenza di primo grado emessa dal Giudice di pace di Torre Annunziata,
che aveva affermato la penale responsabilità di NOME COGNOME per il reato di cu all’art. 612 cod. pen.;
– che l’unico motivo formulato dal ricorrente è indeducibile in questa sede in quanto, si risolve nella prospettazione di vizi di motivazione in ordine alla valutazio
del compendio probatorio e alla ritenuta idoneità della condotta minacciosa, laddove, ai sensi degli artt. 606, comma 2-bis, cod. proc. pen. e 39-bis del d.lgs. n. 28 agosto
2000, n. 274, avverso le sentenze di appello pronunciate per reati di competenza del giudice di pace può essere proposto ricorso per cassazione solo per violazione di legge;
–
che, pertanto, il ricorso deve essere dichiarato inammissibile e all’inammissibilità consegue la condanna del ricorrente al pagamento delle spese
processuali e al versamento della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende;
che il 17 giugno 2025, l’avv. NOME COGNOME ha depositato una memoria nell’interesse della parte civile con la quale si chiede il rigetto del ricorso;
che non può essere accolta la richiesta della parte civile di condanna del ricorrente alla rifusione delle spese in suo favore, perché l’attività della parte sostanziata nel deposito tardivo di una memoria; mentre, nel procedimento dinanzi alla Corte di cassazione celebrato in camera di consiglio nelle forme previste dagli artt. 610 e 611 cod. proc. pen., la richiesta della parte civile di liquidazione delle spese processua è inammissibile se contenuta in una memoria depositata oltre il termine di quindici giorni prima dell’udienza (Sez. 7, n. 7852 del 16/07/2020, dep. 2021, Ara, Rv. 281308; Sez. 7, n. 23092 del 18/02/2015, Fratello, Rv. 26364);
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende. Nulla per le spese di parte civile.
Così deciso il 25 giugno 2025
Il Consigliere estensore
Il Presi ente