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Cumulo delle pene: la regola della scissione del cumulo

La Cassazione ha rigettato il ricorso di un condannato che chiedeva di includere una pena già espiata in un nuovo provvedimento di cumulo delle pene. È stato confermato il principio della ‘scissione del cumulo’: se un nuovo reato viene commesso dopo aver scontato una pena, si crea un nuovo cumulo separato, senza poter ricalcolare le pene precedenti.

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Pubblicato il 19 dicembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Cumulo delle Pene: la Cassazione ribadisce il Principio di Scissione

La gestione dell’esecuzione delle pene detentive rappresenta un aspetto cruciale del diritto penale. Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 35513/2024, è intervenuta su un tema tecnico ma di grande rilevanza pratica: il cumulo delle pene. In particolare, la Corte ha chiarito quando e come si applica il principio della ‘scissione del cumulo’ nel caso in cui un condannato, dopo aver scontato una pena, commetta un nuovo reato. Questa decisione consolida un orientamento giurisprudenziale fondamentale per garantire la corretta applicazione delle norme sull’esecuzione penale.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine dal ricorso di un condannato avverso un’ordinanza della Corte d’Appello di Venezia, in qualità di giudice dell’esecuzione. Il ricorrente chiedeva di inserire una vecchia sentenza di condanna, divenuta irrevocabile nel 2001, in un provvedimento di cumulo delle pene emesso nel 2021. La particolarità risiedeva nel fatto che la pena relativa alla sentenza del 2001 era già stata interamente espiata (anche grazie a un indulto) prima che il soggetto commettesse un nuovo reato nel 2010. Questo nuovo reato aveva dato origine a un nuovo periodo di detenzione e, di conseguenza, a un nuovo e distinto provvedimento di cumulo. La difesa sosteneva che l’inserimento fosse dovuto, anche in virtù del riconoscimento del vincolo della continuazione tra i reati.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha respinto il ricorso, ritenendolo infondato. I giudici di legittimità hanno confermato la correttezza della decisione della Corte d’Appello, ribadendo i principi consolidati in materia di esecuzione di pene concorrenti. La decisione si fonda su un pilastro della giurisprudenza: il principio della scissione del cumulo.

Il Cumulo delle Pene e la Regola della Scissione

La regola generale, ai sensi dell’art. 663 del codice di procedura penale, prevede che nel provvedimento di cumulo delle pene debbano essere incluse non solo le pene ancora da espiare, ma anche quelle già espiate che possono incidere sul calcolo del cumulo materiale e sull’applicazione del criterio moderatore dell’art. 78 del codice penale.

Tuttavia, questo principio subisce un’importante deroga quando, durante o dopo l’espiazione di una pena, il condannato commette un nuovo reato. In questa circostanza, non si procede a un unico cumulo globale, ma si applica il principio della ‘scissione’. Si devono formare dei cumuli parziali e distinti:

1. Un primo cumulo per tutti i reati commessi prima dell’inizio del primo periodo di detenzione.
2. Un secondo cumulo (e così via) per i reati commessi successivamente, che hanno dato origine a un nuovo e autonomo periodo di carcerazione.

Questa separazione è necessaria per evitare che periodi di carcerazione già sofferti vengano impropriamente imputati a pene per reati commessi in un momento successivo, in violazione di quanto disposto dall’art. 657, comma 4, c.p.p.

Le Motivazioni

La Corte ha motivato la sua decisione sottolineando che la pena inflitta con la sentenza del 2001 era stata completamente espiata in un’epoca anteriore alla commissione del nuovo reato del 2010. Quest’ultimo ha inaugurato un nuovo periodo di detenzione, per il quale deve operare un cumulo separato. Pertanto, l’impostazione del pubblico ministero, avallata dal giudice dell’esecuzione, era metodologicamente corretta.

I giudici hanno inoltre chiarito che neppure il riconoscimento del ‘reato continuato’ (art. 81 c.p.) può derogare a questo principio. Sebbene il reato continuato crei un’unicità giuridica fittizia, ai fini dell’esecuzione e della fungibilità della pena è necessario considerare separatamente i singoli episodi delittuosi e le relative date di commissione. Il dato temporale diventa dirimente: non è possibile far valere una pena sofferta in un’epoca passata per un reato consumato successivamente. La logica del sistema impone di procedere alla scissione del reato continuato per individuare le violazioni commesse prima di ogni periodo di detenzione e calcolare correttamente la pena da espiare.

Le Conclusioni

In conclusione, la sentenza n. 35513/2024 riafferma con forza il principio della scissione del cumulo delle pene. Quando un soggetto, dopo aver scontato una pena, delinque nuovamente, le pene relative ai nuovi reati devono essere raggruppate in un cumulo distinto e autonomo. Non è consentita una ‘cumulabilità globale’ che includa anche le pene già interamente espiate prima della commissione dei nuovi illeciti. Questa regola, ha precisato la Corte, vale anche se i reati sono legati dal vincolo della continuazione, poiché le norme sull’esecuzione richiedono una valutazione cronologica rigorosa per la corretta imputazione dei periodi di detenzione.

Una pena già interamente scontata può essere inserita in un nuovo provvedimento di cumulo?
No, se la pena è stata interamente espiata prima della commissione di un nuovo reato che ha dato origine a un nuovo periodo di detenzione, essa non può essere inserita nel cumulo relativo alle pene per i reati successivi. Si applica il principio della ‘scissione del cumulo’.

Cosa succede al cumulo delle pene se si commette un nuovo reato dopo aver scontato una condanna?
Se un nuovo reato viene commesso dopo che l’esecuzione di una pena precedente è terminata o è stata interrotta, si deve formare un nuovo cumulo parziale e distinto. Questo nuovo cumulo riguarderà le pene per i reati commessi successivamente, senza inglobare quelle già scontate.

Il ‘reato continuato’ permette di unificare pene relative a reati commessi prima e dopo un periodo di detenzione già scontato?
No, ai fini dell’esecuzione penale, anche in presenza di un reato continuato, il principio della scissione del cumulo prevale. Bisogna considerare le singole date di commissione dei reati per formare cumuli parziali e distinti, evitando di imputare periodi di carcerazione anteriori a pene per reati commessi successivamente.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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