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Costituzione parte civile: legittima nel rito abbreviato

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di un’imputata che contestava la condanna al pagamento delle spese legali alla parte civile. L’imputata sosteneva l’illegittimità della costituzione parte civile poiché il processo si era concluso con un patteggiamento. La Corte ha chiarito che, poiché l’udienza era stata originariamente fissata per un giudizio abbreviato (rito in cui la costituzione è ammessa) e solo successivamente convertita in patteggiamento, la costituzione della parte civile era pienamente legittima.

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Pubblicato il 11 dicembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Costituzione Parte Civile: Legittima anche se il Rito si Converte in Patteggiamento

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 43156 del 2024, ha fornito un importante chiarimento sui limiti e le modalità della costituzione parte civile nel processo penale, specialmente quando si verificano cambi di rito processuale. La decisione analizza il caso di un’udienza inizialmente fissata per un giudizio abbreviato, in cui la persona offesa si era legittimamente costituita, e solo successivamente convertita in un patteggiamento. Vediamo nel dettaglio la vicenda e i principi affermati dalla Suprema Corte.

I Fatti di Causa

Il procedimento trae origine da un decreto penale di condanna per diffamazione aggravata emesso nei confronti di un’imputata. Quest’ultima ha proposto opposizione, chiedendo in via principale il patteggiamento (applicazione della pena su richiesta) e, in subordine, il giudizio abbreviato. A causa del dissenso iniziale del Pubblico Ministero sulla richiesta di patteggiamento, il Giudice per le Indagini Preliminari (G.I.P.) ha fissato un’udienza per decidere sull’ammissione al rito abbreviato.

Durante tale udienza, la persona offesa dal reato si è formalmente costituita parte civile. Nello stesso contesto, tuttavia, la difesa dell’imputata e il Pubblico Ministero hanno raggiunto un accordo, convertendo la richiesta di rito abbreviato in una richiesta congiunta di patteggiamento. Il G.I.P. ha quindi applicato la pena concordata, condannando l’imputata anche al pagamento delle spese legali in favore della parte civile.

L’imputata ha presentato ricorso in Cassazione, sostenendo che la condanna al pagamento delle spese fosse illegittima, poiché la costituzione parte civile sarebbe inammissibile nei procedimenti che si concludono con un patteggiamento, come stabilito in passato dalle Sezioni Unite.

La Questione della Costituzione Parte Civile nei Riti Alternativi

Il cuore della questione giuridica risiede nella compatibilità tra la costituzione parte civile e i riti speciali, in particolare il patteggiamento. La giurisprudenza consolidata, richiamata anche dalla difesa (sentenza “D’Avino” delle Sezioni Unite), ha storicamente escluso la possibilità per la persona danneggiata di costituirsi parte civile nell’udienza fissata appositamente per decidere su una richiesta di patteggiamento. La ratio di questo divieto è legata alla natura stessa del patteggiamento, che è un accordo tra imputato e PM sulla pena, escludendo l’accertamento del fatto ai fini civilistici.

Tuttavia, il caso in esame presentava una peculiarità procedurale decisiva: l’udienza non era stata fissata per un patteggiamento, ma per un giudizio abbreviato.

Le Motivazioni della Cassazione

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, ritenendolo infondato. Il ragionamento dei giudici si basa su una distinzione fondamentale della fattispecie processuale.

La Suprema Corte ha sottolineato che l’udienza in cui è avvenuta la costituzione parte civile era stata fissata per la discussione sulla richiesta di giudizio abbreviato, non di patteggiamento. Nel rito abbreviato, la costituzione di parte civile è pienamente consentita dalla legge. Di conseguenza, nel momento in cui la persona offesa ha formalizzato la sua costituzione, lo ha fatto in un contesto processuale che la legittimava pienamente a farlo.

Il fatto che, successivamente e nel corso della stessa udienza, le parti abbiano trovato un accordo per il patteggiamento, determinando un mutamento del rito, non può avere un effetto retroattivo tale da rendere invalida una costituzione già perfezionatasi legittimamente. La situazione, spiega la Corte, è radicalmente diversa da quella in cui l’udienza è fissata fin dall’inizio per il solo patteggiamento.

A rafforzare questa interpretazione, la sentenza richiama un più recente intervento delle Sezioni Unite (n. 16403/2024), che ha chiarito come il danneggiato sia legittimato a costituirsi parte civile anche in udienza preliminare, persino se l’imputato ha già depositato una richiesta di patteggiamento concordata con il PM. Questo principio conferma la tendenza a garantire la tutela della persona offesa, ammettendo la sua partecipazione al processo fino a quando non venga definito un rito che la esclude esplicitamente e fin dall’origine.

Conclusioni

La sentenza in commento stabilisce un principio procedurale di grande importanza pratica. La legittimità della costituzione parte civile deve essere valutata con riferimento al momento e al rito per cui l’udienza è stata fissata. Se in quel contesto la costituzione è ammissibile (come nel caso del giudizio abbreviato), essa rimane valida ed efficace anche se, successivamente, il procedimento viene convertito in un patteggiamento. Di conseguenza, la condanna dell’imputato al pagamento delle spese processuali in favore della parte civile è corretta, poiché la costituzione si era validamente perfezionata prima del mutamento del rito.

La persona offesa può costituirsi parte civile in un’udienza fissata per decidere su una richiesta di rito abbreviato?
Sì, la costituzione di parte civile è pienamente legittima e ammissibile nell’ambito dell’udienza fissata per l’ammissione al giudizio abbreviato.

Cosa succede se, dopo la costituzione di parte civile, il rito viene convertito in patteggiamento?
Secondo la sentenza, la costituzione di parte civile, se avvenuta legittimamente prima del cambio di rito, rimane valida. Di conseguenza, il giudice può condannare l’imputato al pagamento delle spese legali sostenute dalla parte civile.

Perché la Corte ha ritenuto questo caso diverso da quello deciso dalle Sezioni Unite nella sentenza ‘D’Avino’?
La differenza fondamentale è che nel caso ‘D’Avino’ l’udienza era stata fissata fin dall’inizio per la richiesta di patteggiamento, un rito che esclude la costituzione di parte civile. Nel caso attuale, l’udienza era stata fissata per un rito diverso (giudizio abbreviato) in cui la costituzione è permessa, e solo dopo è avvenuta la conversione al patteggiamento.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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