Correzione errore materiale: quando il giudice dimentica le spese legali
Una sentenza deve essere completa e precisa, ma cosa succede se un giudice, per una svista, omette una parte della decisione? Il caso analizzato oggi riguarda proprio un’ipotesi di correzione errore materiale, un istituto fondamentale per garantire l’efficienza della giustizia. La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, è intervenuta per rimediare a una propria dimenticanza: la mancata liquidazione delle spese legali a favore delle parti civili, nonostante la vittoria processuale.
I Fatti del Caso: L’Omissione nella Sentenza Iniziale
La vicenda trae origine da un procedimento penale in cui due imputati avevano presentato ricorso per Cassazione. La Corte Suprema, con una sentenza dell’ottobre 2024, aveva dichiarato entrambi i ricorsi inammissibili. Questa decisione, di per sé, avrebbe dovuto comportare la condanna dei ricorrenti al pagamento delle spese processuali sostenute dalle parti civili costituite nel processo: una federazione anti-racket e una persona fisica.
Tuttavia, sia nella motivazione che nel dispositivo della sentenza, la Corte aveva omesso di pronunciarsi su questo punto. Le parti civili, pur avendo visto riconosciute le proprie ragioni con la declaratoria di inammissibilità, si trovavano senza un titolo esecutivo per ottenere il rimborso delle spese legali sostenute.
La Procedura di Correzione Errore Materiale e la Decisione della Cassazione
Per ovviare a questa lacuna, è stata attivata la procedura di correzione errore materiale. Questo strumento processuale consente di emendare i provvedimenti giudiziari da errori che non incidono sulla sostanza della decisione, come omissioni, errori di calcolo o di trascrizione.
Il Pubblico Ministero ha richiesto alla stessa Sezione della Corte di Cassazione di procedere alla correzione, integrando la sentenza con la liquidazione delle spese. La Corte ha accolto la richiesta, riconoscendo la palese omissione.
Con l’ordinanza in esame, la Corte ha quindi aggiunto la parte mancante al dispositivo della sentenza originale, stabilendo che:
1. Gli imputati sono condannati in solido tra loro al pagamento delle spese di rappresentanza e assistenza sostenute dalle parti civili.
2. Le spese sono state liquidate in due importi distinti, uno per la parte civile persona fisica e uno per la federazione, oltre agli accessori di legge per entrambe.
Le Motivazioni
La motivazione alla base di questa ordinanza è insita nella natura stessa dell’istituto della correzione. La Corte ha semplicemente constatato un’omissione che non alterava il giudizio di merito già espresso (l’inammissibilità dei ricorsi). La condanna alle spese è una conseguenza legale diretta della soccombenza, e la sua omissione nella sentenza originaria era un chiaro errore materiale che doveva essere sanato. Non si è trattato di una nuova decisione nel merito, ma di un completamento formale di una decisione già presa, garantendo così il diritto delle parti civili al rimborso delle spese legittimamente sostenute per difendersi in giudizio.
Conclusioni: L’Importanza della Completezza delle Pronunce Giudiziali
Questa ordinanza, seppur di natura procedurale, sottolinea un principio cruciale: la completezza dei provvedimenti giudiziari. La giustizia non si esaurisce nella sola decisione sul merito della controversia, ma si estende a tutti gli aspetti accessori, come la regolamentazione delle spese processuali. La procedura di correzione errore materiale si dimostra uno strumento agile ed efficace per rimediare a sviste che, se non corrette, potrebbero vanificare in parte i diritti della parte vittoriosa, costringendola a farsi carico di costi che non le competono. È una garanzia di efficienza che permette di sanare le imperfezioni formali senza dover rimettere in discussione l’intero giudizio.
Cosa accade se una sentenza omette di decidere sulla liquidazione delle spese legali?
La parte interessata può avviare un procedimento per la correzione di errore materiale, chiedendo al medesimo giudice di integrare la sentenza con la statuizione mancante relativa alle spese, senza che venga modificata la decisione principale.
La correzione di un errore materiale cambia l’esito del caso?
No. Come dimostra questa ordinanza, la correzione serve a rettificare omissioni o errori formali e non modifica la sostanza della decisione. Nel caso specifico, la declaratoria di inammissibilità dei ricorsi è rimasta invariata.
Cosa significa essere condannati ‘in solido’ al pagamento delle spese?
Significa che le parti condannate (in questo caso i due ricorrenti) sono entrambe responsabili per l’intero importo delle spese. La parte creditrice (le parti civili) può chiedere il pagamento totale a uno qualsiasi dei due, il quale potrà poi rivalersi sull’altro per la quota di sua competenza.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 2 Num. 16937 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 2 Num. 16937 Anno 2025
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 16/01/2025
ORDINANZA
Nel procedimento per correzione di errore materiale nella la sentenza de 01/10/2024 della CORTE DI CASSAZIONE che ha deciso sui ricorsi proposti da:
NOME COGNOME (CODICE_FISCALE) nato a ROMA il 27/05/1951
COGNOME NOME (CUI CODICE_FISCALE nato a ROMA il 15/05/1959
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME
sentite le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostit Procuratore generale NOME COGNOME che ha chiesto procedersi all liquidazione delle note spese depositate dalle partì civili, con correz dell’errore materiale nel dispositivo pronunciato in pubblica udienza d 01.10.2024 relativo al proc. n. 20163/2024.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Il presente procedimento ha ad oggetto la correzione degli error materiali contenuti nella motivazione e nel dispositivo della sentenza emess dalla Corte Suprema di Cassazione, Sezione seconda penale, in data 1 ottobre 2024, che ha statuito nei confronti dei ricorrenti COGNOME NOME NOME e COGNOME NOME dichiarando inammissibili entrambi i ricorsi, nelle parti in cui omesso di provvedere in ordine alle richieste di liquidazione delle spe processuali sostenute dalle parti civili costituite FAI – Federazione d Associazioni antiracket e antiusura italiane e COGNOME NOME, le quali
presenti all’udienza del 1 ottobre 2024 a mezzo dei rispettivi difensori, ha entrambe depositato memorie conclusive e note spese.
Ritiene la Corte che i suddetti errori materiali debbano essere corre mediante inserimento, alla fine della motivazione e alla fine del dispositi
della seguente dicitura: “Condanna, infine, agli imputati, in solido tra loro pagamento delle spese di rappresentanza ed assistenza sostenute nel grado
dalle parti civili COGNOME NOME e RAGIONE_SOCIALE
Antiracket ed Antiusura Italiane, che liquida rispettivamente in euro 3.686,0
oltre accessori di legge alla prima e in euro 1.844,00 oltre accessori di l alla seconda”.
La cancelleria provvederà agli adempimenti di competenza.
P.Q.M.
Dispone la correzione dell’errore materiale incorso nel dispositivo e nella pa motivazionale della sentenza n. 47606/24 pronunciata dalla seconda sezione penale della Corte di Cassazione in data 01.10.2024, depositata in dat 30.12.2024 nel procedimento RG n. 20163/24 nella parte in cui è stata omessa alla fine della motivazione e alla fine del dispositivo la seguente dicit “Condanna, infine, gli imputati, in solido tra loro, al pagamento delle spese rappresentanza ed assistenza sostenute nel grado dalle parti civili COGNOME NOME e RAGIONE_SOCIALE Antiusura RAGIONE_SOCIALE, che liquida rispettivamente in euro 3.686,00 oltre accessori di legge alla pri e in euro 1.844,00 oltre accessori di legge alla seconda”. Manda alla canceller per gli adempimenti di competenza.
Così deciso il 16/01/2025