Correzione Errore Materiale Sentenza: Il Caso dell’Omessa Liquidazione Spese
Nel complesso iter della giustizia, può accadere che un provvedimento, anche emesso dal più alto organo giurisdizionale, contenga un errore. La procedura di correzione errore materiale sentenza serve proprio a sanare queste imperfezioni senza dover rimettere in discussione l’intera decisione. Un’ordinanza della Corte di Cassazione ci offre un esempio lampante di come questo istituto trovi applicazione pratica, in un caso relativo alla mancata liquidazione delle spese legali in favore della parte civile vittoriosa.
I Fatti del Caso: Una Dimenticanza Procedurale
La vicenda trae origine da una richiesta avanzata da un Ente Locale, costituitosi parte civile in un procedimento penale. Dopo che la Corte di Cassazione aveva rigettato i ricorsi degli imputati, confermando la loro responsabilità ai fini civili, l’Ente si era ritrovato in una situazione paradossale: pur essendo risultato vittorioso, la sentenza non prevedeva la condanna degli imputati al pagamento delle spese legali sostenute.
L’Ente aveva regolarmente depositato la propria nota spese tramite posta elettronica certificata prima dell’udienza decisiva. Tuttavia, per una svista, la Corte aveva omesso di pronunciarsi su questo punto nel dispositivo della sentenza. Di qui, la necessità di attivare il procedimento per correggere la decisione.
La Procedura di Correzione Errore Materiale Sentenza
L’articolo 130 del codice di procedura penale regola la correzione di errori materiali contenuti nei provvedimenti del giudice. Si tratta di errori che non incidono sul contenuto decisionale della sentenza, ma riguardano aspetti formali o, come in questo caso, omissioni che possono essere rettificate senza alterare la sostanza del giudicato.
La Decisione della Corte di Cassazione
La Corte, letta la richiesta dell’Ente Locale e verificate le conclusioni e la nota spese a suo tempo depositate, ha riconosciuto che la mancata liquidazione era dovuta a un “mero errore”. Pertanto, ha ritenuto necessario procedere alla correzione, integrando il dispositivo della sentenza originaria.
La Corte ha quindi disposto che, dopo le parole “agli effetti civili”, venisse aggiunta la seguente statuizione: “Condanna gli imputati alla rifusione delle spese sostenute nel presente grado di giudizio in favore della parte civile, l’Ente Locale, che si liquidano in complessivi euro 3.686,00 oltre accessori di legge”.
Le Motivazioni della Decisione
La motivazione alla base dell’ordinanza è lineare e si fonda sul riconoscimento di un errore puramente materiale. La Corte non ha riesaminato il merito della causa, ma ha semplicemente preso atto di una propria omissione. La vittoria della parte civile nel merito del giudizio di Cassazione comportava, come naturale conseguenza, il diritto al rimborso delle spese legali sostenute. L’aver rigettato i ricorsi degli imputati rendeva automatica la loro soccombenza anche sul piano delle spese civili. La correzione, quindi, non fa altro che ripristinare la coerenza logico-giuridica della decisione, assicurando che la parte vittoriosa non sia ulteriormente danneggiata dalla necessità di sostenere i costi del processo.
Conclusioni: L’Importanza della Precisione Giudiziaria
Questo caso sottolinea l’importanza degli strumenti procedurali volti a garantire la precisione e la completezza delle decisioni giudiziarie. La correzione errore materiale sentenza si rivela un meccanismo efficiente per rimediare a sviste che, se non corrette, potrebbero causare un ingiusto pregiudizio a una delle parti. La decisione della Cassazione riafferma il principio secondo cui la parte vittoriosa ha diritto al rimborso delle spese processuali, e che un’omissione su questo punto può e deve essere sanata per garantire la piena effettività della tutela giurisdizionale.
Cosa accade se un giudice omette di decidere sulla liquidazione delle spese legali?
In caso di omissione, la parte interessata può richiedere la correzione dell’errore materiale. Come dimostra il caso, la Corte può integrare la propria sentenza precedente per inserire la condanna al pagamento delle spese che erano state erroneamente tralasciate.
È possibile correggere una sentenza della Corte di Cassazione dopo la sua emissione?
Sì, la legge prevede la possibilità di correggere gli errori materiali, come omissioni o errori di calcolo, anche per le sentenze emesse dalla Corte di Cassazione, attraverso un’apposita procedura che non modifica la sostanza della decisione.
Chi è tenuto a pagare le spese legali nel caso analizzato?
Gli imputati, i cui ricorsi sono stati rigettati ai fini civili, sono stati condannati in solido alla rifusione delle spese legali sostenute dalla parte civile vittoriosa, ovvero l’Ente Locale, per un importo di 3.686,00 euro oltre agli accessori di legge.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 6 Num. 13622 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 6 Num. 13622 Anno 2025
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 19/12/2024
ORDINANZA
letta la richiesta avanzata dal Comune di Padova con cui si chiede la correzione della sentenza n. 21109 emessa il 14/06/2022 dalla Corte di cassazione nella parte in cui non si è proceduto alla liquidazione delle spese sostenute nel grado di giudizio dalla parte civile costituita e vittoriosa, Comune di Padova, essendo stati i ricorsi deg imputati rigettati ai fini civili;
viste le conclusioni e la nota spese depositate dal Comune RAGIONE_SOCIALE Padova trasmesse tramite posta elettronica certificata per l’udienza del 14/06/2022, in cui il procediment come detto, fu trattato e deciso;
rilevato che a detta liquidazione non si è proceduto per mero errore;
ritenuto quindi di dover correggere la sentenza indicata e condannare gli imputati COGNOME NOME e COGNOME alla rifusione delle spese sostenute nel presente grado di giudizio in favore del Comune di Padova, che si liquidano in complessivi euro 3.686,00 oltre accessori di legge;
P.Q.M.
Visto l’art. 130 cod. proc. pen., dispone la correzione della sentenza n. 21109 del 2023 della Corte di cassazione aggiungendo nel dispositivo dopo le parole “agli effetti civili” le seguenti “Condanna COGNOME NOME e COGNOME alla rifusione delle spese sostenute nel presente grado di giudizio in favore della parte civile, Comune di Padova, nella persona del Sindaco pro – tempore, che si liquidano in complessivi euro 3.686,00 oltre accessori di legge”.
Manda alla Cancelleria per l’annotazione sull’originale della sentenza. Così deciso in Roma il 19 dicembre 2024.