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Correzione errore materiale: quando si pagano le spese

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha effettuato una correzione di errore materiale su un proprio precedente provvedimento. Inizialmente, la Corte aveva rigettato il ricorso di una società senza però condannarla al pagamento delle spese processuali. L’ordinanza in esame rimedia a questa omissione, specificando che la condanna alle spese è una conseguenza automatica del rigetto del ricorso e che la sua mancanza costituisce un errore materiale emendabile d’ufficio.

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Pubblicato il 19 dicembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Correzione Errore Materiale: L’Automatica Condanna alle Spese nel Processo Penale

L’ordinanza in commento offre un chiaro esempio di applicazione della procedura di correzione errore materiale, un istituto fondamentale per garantire l’efficienza e la precisione del sistema giudiziario. Il caso specifico riguarda l’omessa condanna al pagamento delle spese processuali a seguito del rigetto di un ricorso, una svista che la Corte di Cassazione ha prontamente sanato d’ufficio, ribadendo un principio cardine della procedura penale.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine da un procedimento in cui la Corte di Cassazione aveva rigettato il ricorso presentato da una società a responsabilità limitata. Tuttavia, nel redigere il dispositivo del ruolo d’udienza, la Corte aveva omesso di inserire la condanna della società ricorrente al pagamento delle spese processuali. È stato lo stesso Ufficio della Corte a segnalare, mesi dopo, questa anomalia, attivando così la procedura per sanare la mancanza.

La Procedura di Correzione Errore Materiale

Ai sensi dell’art. 130 del codice di procedura penale, quando si verifica un errore od un’omissione di natura puramente formale, che non incide sulla volontà decisionale del giudice, è possibile procedere a una correzione senza dover riaprire l’intero giudizio. La Corte, accogliendo la segnalazione, ha instaurato una procedura camerale per valutare l’omissione. La decisione è stata chiara: l’omessa statuizione sulle spese era un classico esempio di errore materiale.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte ha motivato la sua decisione basandosi su un principio consolidato: la declaratoria di inammissibilità o di rigetto di un ricorso per cassazione comporta automaticamente la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali. Questa condanna non è una valutazione discrezionale del giudice, ma una conseguenza diretta e obbligatoria prevista dalla legge. Pertanto, la sua omissione nel dispositivo non rappresenta una volontà del giudice di esonerare la parte soccombente, ma una semplice svista formale. In quanto tale, essa è ‘emendabile’ attraverso il procedimento di correzione errore materiale. La Corte ha citato anche un precedente giurisprudenziale (Cass. Pen., Sez. 1, n. 48189/2013) che conferma come tale omissione sia rettificabile con questa procedura semplificata. Di conseguenza, è stato ordinato di integrare il dispositivo originale, aggiungendo la formula che condanna la società ricorrente al pagamento delle spese.

Le Conclusioni

Questa ordinanza ribadisce l’importanza del principio di economia processuale. La procedura di correzione errore materiale evita di appesantire il sistema giudiziario con nuovi e complessi procedimenti per rimediare a sviste che non alterano la sostanza della decisione. Si conferma che la condanna alle spese in caso di rigetto del ricorso è un automatismo legale, la cui omissione può e deve essere corretta d’ufficio per assicurare la piena conformità dell’atto giudiziario alla legge. La Cancelleria è stata quindi incaricata di apportare le necessarie annotazioni sull’originale del ruolo d’udienza, chiudendo così la vicenda in modo rapido ed efficiente.

Cosa succede se un giudice dimentica di condannare alle spese la parte il cui ricorso è stato respinto?
L’omissione viene considerata un errore materiale e, come tale, può essere corretta anche d’ufficio attraverso un’apposita procedura semplificata, senza che sia necessario un nuovo giudizio.

La procedura di correzione di un errore materiale è complessa?
No, il provvedimento analizzato dimostra che si tratta di una procedura snella (procedura camerale, ex art. 130 cod. proc. pen.), attivata su segnalazione o d’ufficio, che consente di integrare o modificare l’atto originale senza riaprire la discussione sul merito della causa.

La condanna al pagamento delle spese processuali è sempre automatica in caso di rigetto di un ricorso per cassazione?
Sì, l’ordinanza conferma che la declaratoria di inammissibilità o di rigetto del ricorso determina automaticamente la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali, essendo una conseguenza prevista dalla legge.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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