LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Correzione errore materiale: quando la Corte corregge

La Corte di Cassazione, con un’ordinanza, ha disposto la correzione di un errore materiale in una sua precedente sentenza. L’errore consisteva nell’aver indicato un nome di battesimo errato per l’imputato nel dispositivo. La Corte ha applicato la procedura specifica per la correzione errore materiale, sostituendo il nome sbagliato con quello corretto, ripristinando così l’esattezza formale del provvedimento.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 25 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Correzione Errore Materiale: Un Nome Sbagliato Corretto dalla Cassazione

L’accuratezza formale negli atti giudiziari è un pilastro fondamentale per la certezza del diritto. Un semplice refuso può generare confusione e incertezze. In questo contesto, la procedura di correzione errore materiale assume un ruolo cruciale, permettendo di emendare sviste senza intaccare la sostanza della decisione. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione ci offre un esempio pratico e chiaro di come questo meccanismo funzioni, intervenendo per correggere un nome di battesimo errato nel testo di una sentenza.

I Fatti del Caso: Un Nome Sbagliato nel Dispositivo

La vicenda trae origine da una sentenza della Corte di Cassazione che, nel decidere sul ricorso di un imputato, commetteva un errore di trascrizione. Nello specifico, nel testo del dispositivo letto in udienza, il nome di battesimo dell’imputato veniva indicato in modo errato. Anziché il nome corretto, ne veniva riportato un altro.

Il Presidente del Collegio, resosi conto della svista, segnalava la necessità di provvedere alla rettifica. Si trattava di un classico errore materiale, ovvero un difetto puramente formale derivante da una distrazione nella stesura del provvedimento, che non alterava in alcun modo il percorso logico-giuridico seguito dai giudici per arrivare alla loro decisione.

La Procedura per la Correzione Errore Materiale

Quando si verifica un errore di questo tipo, la legge prevede uno strumento specifico per porvi rimedio. L’ordinanza in esame si basa sul combinato disposto degli articoli 130 e 625-bis del codice di procedura penale. Queste norme disciplinano la procedura per la correzione degli errori materiali contenuti nelle sentenze della Corte di Cassazione.

La Corte, una volta accertata la presenza di un mero ‘difetto di esatta trascrizione’, può procedere d’ufficio alla correzione. La decisione viene presa con un’ordinanza, un provvedimento più snello rispetto a una sentenza, proprio perché l’intervento non modifica il giudizio di merito ma si limita a ripristinare la corretta forma esteriore dell’atto.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte di Cassazione ha motivato la propria decisione in modo lineare e conciso. Ha innanzitutto riconosciuto che l’errata indicazione del nome dell’imputato era dovuta a un ‘mero difetto di esatta trascrizione’. Questo riconoscimento è fondamentale perché qualifica l’errore come ‘materiale’, escludendo che si tratti di un errore di giudizio che richiederebbe strumenti di impugnazione ben più complessi.

Di conseguenza, i giudici hanno ritenuto applicabile la specifica procedura di correzione prevista dalla legge, disponendo la sostituzione delle parole errate (‘Locritani Gaetano’) con quelle corrette (‘Locritani Damiano’). Infine, la Corte ha dato mandato alla Cancelleria di effettuare tutti gli adempimenti necessari per annotare la correzione sulla sentenza originale, garantendo così la coerenza e l’affidabilità degli atti giudiziari.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza, pur nella sua semplicità, ribadisce un principio essenziale: la giustizia non è solo sostanza, ma anche forma. La precisione dei provvedimenti giudiziari è una garanzia per tutte le parti coinvolte. La procedura di correzione errore materiale è lo strumento che permette al sistema di auto-emendarsi in modo rapido ed efficace da quelle sviste che, se non corrette, potrebbero compromettere la chiara e inequivocabile esecuzione delle decisioni. Il caso dimostra come l’ordinamento preveda rimedi agili per assicurare che un semplice refuso non ostacoli il corretto corso della giustizia.

In cosa consisteva l’errore materiale oggetto del provvedimento?
L’errore consisteva nell’indicazione di un nome di battesimo errato per l’imputato nel dispositivo di una precedente sentenza della Corte di Cassazione.

Quale procedura ha seguito la Corte per rimediare all’errore?
La Corte ha attivato d’ufficio la procedura di correzione dell’errore materiale, basata sugli articoli 625 bis e 130 del codice di procedura penale, che permette di correggere sviste formali senza alterare la sostanza della decisione.

Qual è stato l’esito finale dell’ordinanza?
L’esito è stato l’ordine di correggere l’errore, disponendo la sostituzione del nome errato con quello corretto nel testo della sentenza e incaricando la cancelleria di eseguire gli adempimenti e le annotazioni necessarie.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati