Correzione Errore Materiale: La Cassazione e l’Importanza della Precisione
Nel complesso ingranaggio della giustizia, anche il più piccolo dettaglio formale ha un peso. Un nome, una data o, come nel caso in esame, la sede di un ufficio giudiziario, possono sembrare minuzie, ma la loro esattezza è cruciale per il corretto proseguimento di un iter processuale. In questo contesto si inserisce la procedura di correzione errore materiale, uno strumento essenziale che permette di rimediare a sviste formali senza intaccare la sostanza della decisione. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci offre un esempio chiaro e didattico di come funziona questo meccanismo.
Il Caso: Un Errore di Destinazione
I fatti alla base del provvedimento sono lineari. La Terza Sezione Penale della Corte di Cassazione, nel decidere su un ricorso, aveva emesso un’ordinanza in cui, nel dispositivo, indicava la Corte di appello di Catania come ufficio giudiziario destinatario della restituzione degli atti.
Tuttavia, l’ufficio competente non era quello siciliano, bensì la Corte di appello di Reggio Calabria. Si trattava di un classico lapsus calami, una svista puramente formale che, se non corretta, avrebbe potuto causare ritardi e complicazioni procedurali, inviando il fascicolo a centinaia di chilometri di distanza dalla sua sede naturale.
La Procedura di Correzione Errore Materiale in Azione
La stessa Corte di Cassazione, accortasi della svista, ha attivato d’ufficio il procedimento di correzione errore materiale. Questo strumento è pensato proprio per sanare questi tipi di imprecisioni che non alterano il contenuto logico e giuridico della decisione. L’errore non riguardava la valutazione dei fatti o l’interpretazione delle norme, ma unicamente un dato oggettivo e formale.
A conferma della natura di mero errore, la Corte ha evidenziato come nel dispositivo del ruolo di udienza, un documento interno preparatorio, la Corte di appello di Reggio Calabria fosse già correttamente indicata come destinataria. Ciò dimostra che l’intenzione del collegio giudicante era corretta fin dall’inizio e che l’indicazione errata nel provvedimento finale è stata frutto di una semplice disattenzione materiale.
Le Motivazioni della Decisione
Le motivazioni della Corte sono state concise e dirette, come si conviene in casi di questo tipo. Il provvedimento si limita a constatare l’esistenza di un ‘mero errore materiale’ nel dispositivo della precedente ordinanza. La logica è stringente: poiché l’errore è palese e non incide sulla volontà espressa dal giudice nella sua decisione di merito, esso deve essere semplicemente e rapidamente corretto. La Corte ha quindi disposto, con una nuova ordinanza, la rettifica del provvedimento precedente, sostituendo ‘Corte di appello di Catania’ con ‘Corte di appello di Reggio Calabria’.
Le Conclusioni
Questo caso, pur nella sua semplicità, è emblematico dell’importanza dei principi di precisione e di efficienza nel sistema giudiziario. La correzione errore materiale non è una deminutio del lavoro del giudice, ma al contrario uno strumento di garanzia che assicura la coerenza e la correttezza formale degli atti. Impedisce che una banale svista possa generare ritardi, incertezze o addirittura pregiudizi per le parti. In definitiva, l’ordinanza riafferma che la giustizia, per essere efficace, deve essere non solo sostanzialmente corretta, ma anche formalmente ineccepibile, garantendo che ogni atto raggiunga la sua destinazione e produca i suoi effetti nel modo previsto dalla legge.
Cos’è un errore materiale secondo la Corte?
Sulla base del provvedimento, è una svista puramente formale, come indicare un ufficio giudiziario errato (in questo caso, la Corte d’appello di Catania anziché quella di Reggio Calabria), che non influisce sul ragionamento giuridico e sulla decisione nel merito.
Come si rimedia a un errore materiale in un’ordinanza?
La stessa Corte che ha commesso l’errore può correggerlo emettendo un nuovo provvedimento, una specifica ordinanza di correzione, che rettifica l’atto precedente senza dover riaprire la discussione sul caso.
Qual è l’effetto pratico della correzione in questo caso?
La correzione assicura che gli atti del processo vengano trasmessi all’autorità giudiziaria territorialmente competente, ovvero la Corte d’appello di Reggio Calabria, permettendo così al procedimento di proseguire senza ritardi o intoppi burocratici.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 3 Num. 16543 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 3 Num. 16543 Anno 2025
Presidente: NOME COGNOME
Relatore: NOME
Data Udienza: 29/04/2025
ORDINANZA
per la correzione di errore materiale nel dispositivo dell’ordinanza.Sez. 3, n. 15797 del 10/01/2025 (procedimento R.G. n. 14699/2024);
udita la relazione in camera di consiglio del consigliere NOME COGNOME
RITENUTO
che, per mero errore materiale, nel dispositivo dell’ordinanza Sez. 3, n. 15797 del 10/01/2025 (procedimento R.G. n. 14699/2024), ricorrente NOME COGNOME si è indicata, quale destinataria della restituzione degli atti, la Corte di appello di Catania, anziché la Corte di appello di Reggio Calabria;
che nel dispositivo del ruolo di udienza è invece correttamente indicata, quale destinataria della restituzione degli atti, la Corte di appello di Reggio Calabria; che l’errore materiale di cui sopra deve essere dunque corretto;
P.Q.M.
dispone la correzione dell’errore materiale contenuto nel dispositivo dell’ordinanza Sez. 3, n. 15797 del 10/01/2025 (procedimento R.G. n.
A(kK
14699/2024), ricorrente NOME COGNOME nel senso che, in luogo di “Corte di appello di Catania”, deve leggersi “Corte di appello di Reggio Calabria”. Manda alla
cancelleria per le annotazioni sull’originale dell’atto.
Così deciso il 29/04/2025.