Correzione Errore Materiale: Come la Cassazione Integra una Sentenza Dimenticata
Nel complesso mondo del diritto, anche una virgola fuori posto può avere conseguenze. Ma cosa succede quando l’errore è più sostanziale, come l’omissione di un’intera statuizione in una sentenza? La procedura di correzione errore materiale serve proprio a questo: a rimediare a sviste che non intaccano il cuore della decisione. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione ci offre un esempio lampante di come questo strumento garantisca completezza ed equità, senza la necessità di un nuovo, lungo processo.
I Fatti del Caso
La vicenda trae origine da un procedimento penale che vedeva costituite come parti civili due diverse compagnie di assicurazione, qui chiamate Compagnia Alfa S.p.A. e Compagnia Beta S.p.A., al fine di ottenere il risarcimento dei danni dall’imputato. Al termine del giudizio di legittimità, la Corte di Cassazione, con la sua sentenza, condannava l’imputato a rimborsare le spese legali sostenute dalla Compagnia Beta, ma ometteva completamente di pronunciarsi sulle spese dovute alla Compagnia Alfa.
Quest’ultima, resasi conto dell’evidente dimenticanza, ha presentato un’istanza alla stessa Corte, chiedendo di avvalersi della procedura di correzione per sanare l’omissione.
La Decisione della Corte di Cassazione
La Corte di Cassazione ha accolto la richiesta della Compagnia Alfa. Con una successiva ordinanza, ha disposto la correzione del dispositivo della sentenza precedente. Nello specifico, ha ordinato di inserire, dopo la parte relativa alla liquidazione delle spese per la Compagnia Beta, un’analoga statuizione in favore della Compagnia Alfa, quantificando anche l’importo dovuto a titolo di rifusione delle spese di rappresentanza e difesa.
In questo modo, la Corte ha integrato la decisione originale, sanando l’errore senza dover annullare o riformare la sentenza.
Le Motivazioni e il Principio della Correzione Errore Materiale
Il fulcro della decisione risiede nell’applicazione dell’art. 130 del codice di procedura penale. La Corte ha ribadito un principio consolidato: è legittimo emendare una sentenza o un’ordinanza affetta da un errore materiale quando l’integrazione non comporta una modificazione essenziale del provvedimento.
Nel caso specifico, l’omissione della condanna alle spese per una delle parti civili non derivava da una valutazione di merito (ad esempio, il rigetto della richiesta), ma da una mera svista redazionale. La fondatezza della richiesta della Compagnia Alfa era implicita, data la sua partecipazione al giudizio e il tempestivo deposito di conclusioni e nota spese. Pertanto, l’intervento correttivo non ha alterato la volontà del giudice espressa nella sentenza originale, ma l’ha semplicemente completata, rendendola coerente e giusta.
Questo meccanismo processuale è fondamentale per l’economia dei giudizi, poiché evita di dover impugnare un provvedimento per un errore che non riguarda il percorso logico-giuridico seguito dal giudice, ma solo la sua estrinsecazione materiale.
Le Conclusioni
L’ordinanza in esame dimostra l’importanza e l’utilità della procedura di correzione errore materiale. Essa rappresenta uno strumento agile ed efficace per garantire che le decisioni giudiziarie siano non solo giuste nella sostanza, ma anche complete e precise nella forma. Riafferma che un semplice lapsus non può pregiudicare il diritto di una parte a veder soddisfatte le proprie legittime pretese, come la rifusione delle spese legali. Per gli operatori del diritto e per i cittadini, questa pronuncia è una conferma della capacità del sistema giudiziario di auto-correggersi in modo efficiente, assicurando che la giustizia prevalga anche sulle imperfezioni umane.
Quando si può chiedere una correzione di errore materiale in una sentenza?
La correzione è possibile quando l’errore non incide sul contenuto decisionale e sul percorso logico-giuridico del giudice, ma riguarda aspetti formali come omissioni, errori di calcolo o evidenti sviste, e la sua correzione non costituisce una modificazione essenziale del provvedimento.
Qual era l’errore specifico commesso dalla Corte nel caso di specie?
L’errore consisteva nell’aver omesso, nel dispositivo della sentenza, la condanna dell’imputato alla rifusione delle spese di rappresentanza e difesa in favore di una delle due compagnie assicurative costituitesi parte civile.
La correzione di un errore materiale modifica la sostanza della decisione originale?
No, secondo il principio affermato dalla Corte, l’ordinanza di correzione è legittima proprio perché l’integrazione o la modifica apportata non costituisce una modificazione essenziale del provvedimento, ma si limita a sanare una svista materiale.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 2 Num. 23283 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 2 Num. 23283 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 23/05/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto dalla parte civile RAGIONE_SOCIALE nel procedimento a carico di: NOME COGNOME nato a NANAK NAGRI (INDIA) il DATA_NASCITA inoltre: RAGIONE_SOCIALE
avverso la sentenza del 18/10/2023 della CORTE DI CASSAZIONE di ROMA
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
lette le richieste del PG NOME COGNOME, che ha concluso chiedendo la correzione dell’errore materiale nei termini indicati dalla parte istante.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
L’odierna procedura camerale, ai sensi dell’art. 130 cod. proc. pen., è stata instaurata su richiesta avanzata da RAGIONE_SOCIALE (già RAGIONE_SOCIALE), parte civile costituita nel procedimento penale n. 10515/2023, definito con sentenza in data 18 ottobre 2023, con la quale si è evidenziato l’errore materiale
consistito nell’omissione della condanna alla rifusione delle spese di rappresentanza e difesa anche in favore della suddetta RAGIONE_SOCIALE.
!Ikiíe – n – ui di dover dare continuità al principio secondo cui è legittima l’ordinanza di correzione di errore materiale, mediante la quale il giudice di legittimità provvede ad emendare una sentenza o un’ordinanza affetta da errore materiale, quando questa integrazione non costituisca modificazione essenziale del provvedimento.
Nel caso in esame, tenuto conto della fondatezza della richiesta, alla luce del tempestivo deposito di conclusioni scritte e nota spese, occorre procedere alla correzione dell’errore suddetto, nei termini di cui in dispositivo.
P.Q.M.
Dispone correggersi l’errore materiale contenuto nel dispositivo della sentenza della Seconda Sezione penale della Corte di Cassazione n. 47921 del 18/10/2023, nei confronti di NOME COGNOME, nel senso che, dopo le parole «dalla parte civile RAGIONE_SOCIALE, che liquida in complessivi euro 3.686, oltre accessori di legge», siano inserite le parole «e dalla parte civile RAGIONE_SOCIALE (già RAGIONE_SOCIALE), che liquida in complessivi euro 2.315, oltre accessori di legge».
Manda alla Cancelleria per le annotazioni.
Così deciso il 23 maggio 2024
Il Consigliere estensore
Il Presidente