Correzione Errore Materiale: Quando un Atto è Ordinanza e non Sentenza
Nel labirinto delle procedure legali, la precisione terminologica è fondamentale. Un recente provvedimento della Corte di Cassazione offre un chiaro esempio di come anche il più alto organo giurisdizionale possa incorrere in sviste formali e, soprattutto, di come l’ordinamento preveda strumenti agili per porvi rimedio. Il caso in esame riguarda la correzione errore materiale di un atto giudiziario, la cui intestazione era stata erroneamente indicata come “sentenza” anziché “ordinanza”.
I Fatti del Caso: un Errore di Nomenclatura
La vicenda trae origine da una camera di consiglio della Quinta Sezione Penale della Corte di Cassazione. In quella sede, i giudici avevano deciso di rimettere un ricorso alle Sezioni Unite, ai sensi dell’art. 618 del codice di procedura penale. Questo tipo di atto, per sua natura, deve assumere la forma dell’ordinanza.
Tuttavia, al momento del deposito del provvedimento, nell’intestazione del documento è comparsa la parola “sentenza”. Una discrepanza puramente formale, ma che ha richiesto un intervento correttivo per ripristinare la coerenza tra la natura della decisione e la sua qualificazione giuridica.
La Decisione della Corte sulla Correzione Errore Materiale
La Corte, rilevata la segnalazione dell’errore, ha prontamente attivato la procedura prevista dall’art. 625-bis del codice di procedura penale, specifica per la correzione errore materiale. I giudici hanno stabilito che l’erronea indicazione del nomen iuris dell’atto non ne inficiava la validità né la sostanza.
La decisione è stata quella di disporre la correzione, ordinando alla cancelleria di annotare sull’originale del provvedimento che, laddove era scritto “sentenza”, si dovesse leggere “ordinanza”.
Le Motivazioni della Decisione
Le motivazioni alla base di questa ordinanza di correzione sono lineari e si fondano su principi di economia processuale e di prevalenza della sostanza sulla forma. La Corte ha evidenziato che si trattava di un “evidente errore materiale”, facilmente riscontrabile dal ruolo d’udienza e dalla natura stessa della decisione presa. La rimessione alle Sezioni Unite, come chiaramente previsto dall’art. 618 c.p.p., avviene con ordinanza.
L’errore, quindi, non era frutto di una diversa volontà dei giudici, ma di un semplice lapsus nella redazione materiale dell’atto. Poiché la correzione non comportava alcuna modifica essenziale della decisione e non era causa di nullità, la Corte ha potuto procedere con lo strumento rapido della correzione, senza necessità di annullare e riemettere il provvedimento.
Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche
Questa pronuncia, sebbene verta su un aspetto prettamente procedurale, offre spunti importanti. In primo luogo, ribadisce la distinzione fondamentale tra “ordinanza” e “sentenza”, due tipi di provvedimenti con funzioni e finalità diverse. In secondo luogo, valorizza l’istituto della correzione errore materiale come strumento essenziale per garantire l’efficienza della giustizia, evitando che meri errori di scrittura possano causare ritardi o complicazioni procedurali. Per gli operatori del diritto, è un monito a prestare sempre la massima attenzione alla forma degli atti, pur nella consapevolezza che l’ordinamento fornisce rimedi per sanare le imperfezioni che non toccano il cuore della decisione giudiziaria.
In cosa consisteva l’errore materiale corretto dalla Corte di Cassazione?
L’errore consisteva nell’aver indicato erroneamente la parola “sentenza” nell’intestazione di un provvedimento, invece della corretta dicitura “ordinanza”, come previsto dalla legge per un atto di rimessione alle Sezioni Unite.
Un errore materiale come quello descritto rende nullo il provvedimento?
No, secondo la Corte, un errore materiale di questo tipo non è causa di nullità perché non comporta alcuna modifica essenziale dell’atto e la sua eliminazione non altera la sostanza della decisione.
Quale procedura si utilizza per rimediare a un errore materiale in un atto giudiziario?
Si utilizza la procedura di correzione dell’errore materiale, prevista dall’art. 625-bis del codice di procedura penale, che consente alla Corte di disporre la correzione e di ordinare alla cancelleria di annotarla sull’originale del documento.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 5 Num. 26620 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 5 Num. 26620 Anno 2024
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 04/07/2024
ORDINANZA
sulla segnalazione di errore materiale relativa alla ordinanza della CORTE DI CASSAZIONE, QUINTA SEZIONE PENALE n. 26458 del 04/07/2024, pronunciata sul ricorso proposto da
COGNOME NOME NOME in LIBIA il DATA_NASCITA
Udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
rilevato
che, all’esito della camera di consiglio dell’udienza del 19 giugno 2024, è stata adott nell’ambito del procedimento n. 6578/2024, ordinanza di rimessione alle Sezioni unite, ai sen dell’art. 618, primo comma, cod. proc. pen.;
che, nel provvedimento depositato in data odierna, risulta erroneamente indicata, nell intestazione, la parola “sentenza” invece di quella corretta “ordinanza”;
ritenuto
che trattasi di evidente errore materiale, atteso che, come emerge dal ruolo di udienza, rimessione alle Sezioni Unite di questa Corte è stata disposta con ordinanza, conformemente alla previsione legale di cui all’art. 618, primo comma, cod. proc. pen.;
che, trattandosi di errore materiale non determinante nullità e la cui eliminazione non compor alcuna modifica essenziale dell’atto, questa Corte può disporre farsi luogo, ai sensi dell’art. bis cod.proc.pen., alla correzione del medesimo nei termini sopra evidenziati, onerando la cancelleria di annotare il presente provvedimento sull’originale della sentenza anzidetta;
P.Q.M.
Dispone la correzione dell’errore materiale contenuto sull’ordinanza -documento n. 26458/24 del 19 giugno 2024, su ricorso n. 6578/2024 di COGNOME, nel senso che, ove è scritt nell’intestazione ” sentenza” leggasi “ordinanza”. Manda alla cancelleria per le annotazioni su originali.
Così deciso in Roma, 04 luglio 2024 ,Il Consigliere estensore