Correzione Errore Materiale: La Differenza tra Sentenza e Ordinanza
Nel mondo del diritto, la forma è sostanza. Un recente provvedimento della Corte di Cassazione evidenzia l’importanza della corretta qualificazione degli atti giudiziari, procedendo alla correzione errore materiale di un proprio provvedimento. Questo caso offre uno spunto prezioso per comprendere la distinzione fondamentale tra ‘sentenza’ e ‘ordinanza’, due termini che, sebbene possano sembrare simili, indicano provvedimenti con natura e funzioni diverse.
I Fatti del Caso: Un Errore Formale nell’Intestazione
La vicenda trae origine da una richiesta avanzata d’ufficio per la correzione di un’imprecisione contenuta in un provvedimento emesso dalla stessa Corte di Cassazione il 19 settembre 2023. L’errore era di natura puramente formale, ma non per questo irrilevante: nell’intestazione dell’atto, il provvedimento era stato qualificato come ‘sentenza’, mentre avrebbe dovuto essere indicato come ‘ordinanza’.
La Decisione della Corte di Cassazione sulla correzione errore materiale
La Seconda Sezione Penale della Corte di Cassazione, con l’ordinanza numero 9006 del 2024, ha accolto la richiesta di correzione. I giudici hanno disposto che, nell’atto originale, la parola ‘sentenza’ venisse sostituita con la parola ‘ordinanza’. La Corte ha inoltre ordinato alla cancelleria di procedere con le necessarie annotazioni sugli atti originali, al fine di sanare formalmente l’errore commesso.
Le Motivazioni: Il Rito de Plano e la Natura del Provvedimento
La motivazione alla base della decisione è chiara e si fonda sulla natura del rito processuale adottato. La Corte ha specificato che il procedimento originario era stato trattato con il cosiddetto ‘rito de plano’. Questo rito è una procedura semplificata e accelerata, che si svolge in camera di consiglio senza la pubblica udienza, utilizzata per decisioni che non richiedono un’approfondita istruttoria dibattimentale. La legge processuale prevede che l’esito di un procedimento condotto con rito de plano sia, appunto, un’ordinanza e non una sentenza. La sentenza, infatti, è l’atto che definisce il giudizio nel merito dopo un’analisi completa e, solitamente, un pubblico dibattimento. L’errore, quindi, non riguardava il contenuto della decisione ma la sua veste formale, un ‘lapsus calami’ che doveva essere rettificato per garantire la piena conformità dell’atto alle norme procedurali.
Conclusioni: L’Importanza della Correttezza Formale
Questa ordinanza di correzione errore materiale ribadisce un principio fondamentale del diritto processuale: la corretta classificazione degli atti giudiziari non è un mero formalismo, ma riflette la natura del procedimento seguito e la portata della decisione assunta. Distinguere tra ordinanza e sentenza è cruciale per avvocati, parti processuali e per la stessa certezza del diritto. Il caso dimostra l’efficienza del meccanismo di correzione dell’errore materiale, uno strumento che permette di emendare sviste formali senza dover rimettere in discussione la sostanza della decisione, assicurando così ordine e precisione nell’amministrazione della giustizia.
Qual era l’errore materiale contenuto nel provvedimento originale?
L’errore consisteva nell’aver qualificato il provvedimento come ‘sentenza’ nella sua intestazione, mentre la forma giuridica corretta era quella di ‘ordinanza’.
Perché il provvedimento doveva essere qualificato come ‘ordinanza’ e non ‘sentenza’?
Perché il procedimento era stato trattato con il ‘rito de plano’, una procedura semplificata il cui atto conclusivo, per legge, assume la forma dell’ordinanza e non della sentenza.
Quale è stata la decisione finale della Corte di Cassazione?
La Corte ha accolto la richiesta d’ufficio e ha disposto la correzione dell’errore, ordinando la sostituzione della parola ‘sentenza’ con ‘ordinanza’ nell’intestazione del provvedimento originale e l’annotazione di tale modifica da parte della cancelleria.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 2 Num. 9006 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 2 Num. 9006 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 30/01/2024
ORDINANZA
Letta la richiesta d’ufficio volta alla correzione dell’errore materiale contenuto nel ordinanza emessa in data 19/09/2023 dalla Corte di cassazione, nel procedimento a carico di:
NOME, nato a Catanzaro il DATA_NASCITA, sentito il consigliere relatore;
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Deve essere accolta la richiesta d’ufficio volta alla correzione dell’errore materiale contenuto nella ordinanza in epigrafe, nella parte in cui, nella intestazione, è stato indicato il provvedimento come sentenza e non come ordinanza, essendosi proceduto con il rito de plano.
Dispone la correzione dell’errore materiale contenuto nell’ordinanza della seconda sezione penale della Corte di Cassazione, emessa il 19 settembre 2023, nel procedimento n. R.G. 24055/2023, nei confronti di COGNOME NOME, nel senso che nella intestazione del provvedimento la parola “sentenza” deve essere sostituita con la parola “ordinanza”.
Manda alla cancelleria per le annotazioni sugli originali.
Così deciso in Roma, nella camera di consiglio del 30.01.2024.