Correzione Errore Materiale: L’Intervento d’Ufficio della Cassazione
Nel complesso iter della giustizia, la precisione formale degli atti è fondamentale per garantire certezza del diritto. Tuttavia, può accadere che un provvedimento contenga una svista, un refuso. L’ordinanza in esame offre un chiaro esempio di come l’ordinamento preveda uno strumento agile per rimediare: la correzione errore materiale. Questo meccanismo permette di emendare un’imprecisione senza intaccare la sostanza della decisione, come dimostrato dall’intervento d’ufficio della Corte di Cassazione in un caso specifico.
I Fatti del Caso
La vicenda trae origine da un precedente provvedimento della Corte di Cassazione, che aveva annullato un’ordinanza emessa dalla Corte d’Appello di Bari. Come prassi, la Cassazione aveva individuato il giudice che avrebbe dovuto riesaminare il caso, ovvero il cosiddetto ‘giudice del rinvio’.
Tuttavia, nella trascrizione della decisione sul ruolo d’udienza, era stato commesso un errore: come giudice del rinvio era stato indicato il ‘Tribunale di Bari’ anziché la ‘Corte d’Appello di Bari’, che era invece l’organo corretto secondo quanto deliberato in camera di consiglio. Accortasi della discrepanza, la stessa Corte di Cassazione ha attivato d’ufficio il procedimento per correggere questa imprecisione.
La Decisione della Corte e la correzione errore materiale
La Corte Suprema ha disposto la correzione del dispositivo trascritto sul ruolo d’udienza. Ha ordinato che le parole ‘al Tribunale di Bari’ fossero sostituite con ‘alla Corte di Appello di Bari’.
L’intervento della Corte si è basato sulla constatazione che l’errore era puramente formale e non modificava la volontà espressa dai giudici nel momento della decisione. Si è trattato di una semplice svista di trascrizione, un ‘lapsus calami’, che non comportava alcuna modificazione essenziale dell’atto e non pregiudicava gli interessi di nessuna delle parti coinvolte nel procedimento. Per questo motivo, la Corte ha potuto procedere in modo snello e senza particolari formalità.
Le Motivazioni
La base giuridica dell’intervento risiede negli articoli 625-bis, comma 3, e 130 del codice di procedura penale. Queste norme consentono alla Corte di Cassazione di emendare i propri provvedimenti da errori materiali direttamente, d’ufficio e senza formalità, quando la correzione non incide sulla sostanza della decisione.
La motivazione della Corte è stata chiara: l’errore consisteva in una non conformità tra la decisione effettivamente assunta dai giudici in camera di consiglio e quanto poi riportato per iscritto nel ruolo d’udienza. Poiché la volontà del collegio era inequivocabilmente quella di individuare la Corte d’Appello come giudice del rinvio, la correzione era non solo opportuna, ma necessaria per ripristinare la corretta corrispondenza tra il deliberato e il trascritto.
Le Conclusioni
Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale di economia processuale e di efficienza del sistema giudiziario. La possibilità di una correzione errore materiale d’ufficio evita di dover avviare procedure più complesse per sanare semplici sviste, che non alterano il contenuto della giustizia erogata. Per gli operatori del diritto e per i cittadini, ciò rappresenta una garanzia di affidabilità e certezza, assicurando che gli atti giudiziari rispecchino fedelmente le decisioni prese dagli organi giudicanti, al netto di possibili e umani errori di trascrizione.
Cosa si intende per ‘errore materiale’ in un provvedimento giudiziario?
Per errore materiale si intende una svista, un errore di calcolo o un’omissione nella trascrizione di un atto che non altera il contenuto sostanziale della decisione del giudice e non lede gli interessi delle parti. Nel caso specifico, si trattava dell’errata indicazione dell’autorità giudiziaria competente per il rinvio.
Chi ha l’autorità per avviare la procedura di correzione di un errore materiale?
L’ordinanza chiarisce che la Corte di Cassazione può avviare la procedura di correzione d’ufficio (ex officio), ovvero di propria iniziativa, senza che sia necessaria una richiesta formale da parte dei soggetti coinvolti nel procedimento.
Qual era lo scopo specifico della correzione ordinata dalla Corte?
Lo scopo era quello di rendere il testo scritto del ruolo d’udienza conforme alla decisione effettivamente presa in camera di consiglio, sostituendo la menzione errata del ‘Tribunale di Bari’ con quella corretta della ‘Corte d’Appello di Bari’ come giudice designato per il rinvio.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 1 Num. 12223 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 1 Num. 12223 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 13/12/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da: Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Bari nel procedimento a carico di: NOMECOGNOME nato a Noci il 6/1/1983
in relazione alla sentenza della Corte di Cassazione di Roma del 14/5/2024
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso; udita la relazione svolta dal consigliere NOME COGNOME;
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Con provvedimento in data 4.9.2024, è stato attivato di ufficio il procedimento per la correzione dell’errore materiale contenuto nella trascrizione del ruolo dell’udienza pubblica del 14/5/2024, in relazione al procedimento n. 5081/2024 R.G. originato dal ricorso del Procuratore della Repubblica di Bari avverso un’ordinanza della Corte d’Appello di Bari del 12/12/2023 a carico di NOME COGNOME
In particolare, il dispositivo trascritto sul ruolo di udienza, per mero errore materiale, indica il giudice del rinvio nel Tribunale di Bari e non è conforme alla
decisione di annullamento assunta sul predetto ricorso in camera di consiglio, nella quale il giudice del rinvio è stato individuato nella Corte d’Appello di Bari.
L’errore deve essere emendato direttamente dalla Corte di cassazione, ex officio e senza formalità ai sensi degli artt. 625-bis, comma 3,e 130 cod. proc. pen., trattandosi di correzione che non comporta una modificazione essenziale dell’atto e non incide su interessi delle parti.
Di conseguenza, deve disporsi la correzione del dispositivo trascritto sul ruolo d’udienza del 14/5/2024, concernente il ricorso n. 5081/2024 R.G. proposto dal pubblico ministero nel procedimento a carico di NOME COGNOME nel senso che al posto delle parole “al Tribunale di Bari” vanno inserite le parole “alla Corte di Appello di Bari”.
P.Q.M.
Dispone la correzione del dispositivo trascritto sul ruolo di udienza del 14 maggio 2024, concernente il ricorso n. 5081/2024 R.G. proposto dal pubblico ministero nel procedimento a carico di NOME COGNOME nel senso che al posto delle parole “al Tribunale di Bari” vanno inserite le parole “alla Corte di Appello di Bari”. Manda alla Cancelleria per gli adempimenti di legge.
Così deciso il 13.12.2024