LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Correzione errore materiale: nome sbagliato in atti

La Corte di Cassazione ha disposto la correzione di un errore materiale in un ruolo d’udienza, dove il nome di un ricorrente era stato trascritto in modo errato. Rilevato che l’inesattezza era evidente dagli atti processuali e dalla sentenza già depositata, la Corte ha ordinato la sostituzione del nome sbagliato con quello corretto, sottolineando l’importanza della precisione formale negli atti giudiziari.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 23 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Correzione Errore Materiale: Quando un Nome Sbagliato Mette a Rischio la Giustizia

Nel complesso ingranaggio della giustizia, ogni dettaglio conta. La precisione formale degli atti giudiziari non è un mero vezzo burocratico, ma una garanzia fondamentale per la certezza del diritto. Un recente provvedimento della Corte di Cassazione ci offre uno spunto di riflessione sull’importanza della correzione dell’errore materiale, dimostrando come anche un’apparente svista, come un nome trascritto male, richieda un intervento formale per essere sanata.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine da una segnalazione del Presidente della Terza Sezione penale della Corte di Cassazione. Durante la revisione degli atti, era emersa un’anomalia nel dispositivo trascritto sul Ruolo di udienza relativo a un procedimento con due ricorrenti. Il nome di uno dei due era stato riportato in modo inesatto. Invece del nome corretto, che risultava da tutti gli altri documenti processuali, era stata trascritta una versione leggermente diversa.

Questo tipo di svista, sebbene non alteri la sostanza della decisione, può generare confusione e potenziali problemi nella fase esecutiva del provvedimento. Pertanto, si è resa necessaria un’azione formale per ristabilire la corretta identità del soggetto coinvolto.

La Procedura di Correzione dell’Errore Materiale

Di fronte a questa discrepanza, la Corte ha avviato la procedura per la correzione dell’errore materiale. L’ordinanza emessa ha avuto il preciso scopo di rettificare formalmente l’atto viziato. I giudici hanno esaminato il ricorso originale e gli altri atti del procedimento, constatando che l’errore era evidente e confinato esclusivamente alla trascrizione sul ruolo d’udienza.

La stessa sentenza depositata, ovvero l’atto che contiene la decisione finale sul merito della causa, riportava correttamente il nome del ricorrente. Questa coerenza documentale ha reso palese la natura di mero errore di trascrizione, escludendo qualsiasi incertezza sulla volontà dei giudici o sull’identità delle parti.

Le Motivazioni

La motivazione alla base dell’ordinanza è chiara e diretta: l’errore era “evidente”. La Corte ha rilevato che dal ricorso e dagli atti processuali emergeva in modo inequivocabile il nome corretto del ricorrente. L’inesattezza nella trascrizione era, quindi, una semplice svista che doveva essere corretta per assicurare l’allineamento formale tra tutti i documenti del fascicolo processuale. La decisione di procedere alla correzione è stata presa per garantire l’esattezza e la chiarezza degli atti giudiziari, un principio cardine dello stato di diritto.

Conclusioni

Questo caso, pur nella sua semplicità, insegna una lezione fondamentale: nel diritto, la forma è anche sostanza. Un errore materiale, per quanto piccolo, può minare la certezza e l’efficacia di un provvedimento. La procedura di correzione non è un mero adempimento burocratico, ma uno strumento essenziale per tutelare i diritti delle parti e assicurare che la macchina della giustizia funzioni senza intoppi. L’ordinanza della Cassazione ribadisce che la vigilanza sulla correttezza formale degli atti è un dovere imprescindibile per ogni operatore del diritto, a garanzia di un processo giusto ed equo.

Cos’è un errore materiale secondo la giurisprudenza?
È un errore involontario nella redazione di un atto giudiziario, come un errore di battitura, di trascrizione o di calcolo, che non influisce sul contenuto logico e giuridico della decisione ma solo sulla sua rappresentazione esteriore.

Come viene corretto un errore materiale in un atto giudiziario?
La correzione avviene attraverso un’apposita procedura, che si conclude con un’ordinanza del giudice. Il giudice, una volta rilevato l’errore (su segnalazione o d’ufficio), verifica la sua natura meramente formale confrontando l’atto errato con gli altri documenti del processo e dispone la sua rettifica.

Perché è importante correggere un errore materiale?
È fondamentale per garantire la certezza del diritto e la corretta esecuzione dei provvedimenti giudiziari. Anche un errore apparentemente banale, come un nome scritto male, può generare incertezze sull’identità delle parti e creare ostacoli nell’applicazione della decisione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati