LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Correzione errore materiale: nome errato nel verbale

La Corte di Cassazione dispone la correzione di un errore materiale, ai sensi dell’art. 130 c.p.p., relativo al nome di battesimo di un imputato. L’errore, che indicava un nome diverso da quello reale, era presente nel dispositivo letto in udienza. La Corte ha ordinato la modifica degli atti per ripristinare il nome corretto, evidenziando l’importanza della precisione formale nei provvedimenti giudiziari.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 27 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Correzione Errore Materiale: Quando il Nome Sbagliato in un Atto Giudiziario Va Corretto

Nel complesso mondo del diritto, la precisione è fondamentale. Ogni parola, ogni nome, ogni data in un documento ufficiale ha un peso. Ma cosa succede quando un semplice errore di battitura si insinua in un provvedimento giudiziario? La procedura di correzione errore materiale è lo strumento che l’ordinamento prevede per rimediare a queste sviste, senza alterare la sostanza della decisione. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio di come funziona questo meccanismo.

Il Fatto: Un Nome Sbagliato nel Dispositivo

Il caso nasce da una segnalazione del Presidente del Collegio di un’udienza pubblica. Durante la lettura del dispositivo di una sentenza, il nome di battesimo del ricorrente è stato indicato erroneamente. Invece del nome corretto, “Luigi”, è stato pronunciato e trascritto il nome “Ciro”.

Sebbene possa sembrare una minuzia, l’identità precisa delle parti in un procedimento è un caposaldo del diritto. Un errore sul nome, anche se solo di battesimo, può generare confusione e incertezze. Per questo motivo, è stato necessario attivare un’apposita procedura per sanare l’imprecisione.

La Procedura di Correzione Errore Materiale

L’ordinamento processuale penale, all’articolo 130, prevede specificamente un procedimento per la correzione errore materiale di sentenze e ordinanze. Questa procedura, svolta in camera di consiglio, è attivata quando l’errore non incide sulla volontà del giudice e sulla sostanza della decisione, ma riguarda aspetti puramente formali o di trascrizione.

Nel caso in esame, il Presidente del Collegio, accortosi dell’inesattezza, ha segnalato l’errore, dando così avvio al procedimento di correzione. La Corte ha verificato che dagli atti processuali emergeva senza alcun dubbio che il nome corretto dell’imputato era “Luigi”, confermando la natura puramente materiale della svista.

La Decisione della Corte: Ripristinare la Correttezza Formale

La Corte di Cassazione, con una specifica ordinanza, ha accolto la richiesta di correzione. Ha stabilito che l’errata indicazione del nome di battesimo era, a tutti gli effetti, un errore materiale che doveva essere rettificato.

Le Motivazioni

La motivazione della Corte è lineare e si fonda sulla palese evidenza dell’errore. Non vi era alcun dubbio sull’identità della persona coinvolta; il nome corretto era chiaramente documentato in tutti gli atti del procedimento. L’indicazione errata nel dispositivo letto in udienza è stata quindi qualificata come una semplice svista, un lapsus calami che non alterava minimamente il contenuto logico e giuridico della decisione presa. Pertanto, per garantire la piena conformità e la certezza giuridica degli atti, la correzione era non solo opportuna, ma necessaria.

Le Conclusioni

L’ordinanza ha disposto la modifica del ruolo dell’udienza pubblica, ordinando che, laddove era scritto “Sarno Ciro”, si leggesse invece “Sarno Luigi”. Ha inoltre demandato alla Cancelleria di effettuare le relative annotazioni. Questo caso, nella sua semplicità, dimostra l’efficienza e l’attenzione del sistema giudiziario nel mantenere l’integrità e l’accuratezza dei propri atti. Ribadisce che la giustizia non è solo sostanza, ma anche forma, e che la precisione formale è una garanzia fondamentale per la corretta amministrazione della legge.

Cosa si intende per errore materiale in un atto giudiziario?
Per errore materiale si intende un’inesattezza di natura puramente formale, come un errore di scrittura o un’indicazione errata di un nome, che non influisce sul contenuto logico-giuridico della decisione del giudice.

Come si procede alla correzione di un errore materiale?
La correzione avviene attraverso una specifica procedura, nel caso penale prevista dall’art. 130 del codice di procedura penale, spesso in camera di consiglio. Viene instaurata su segnalazione o istanza e, una volta accertata la natura materiale dell’errore, il giudice emette un’ordinanza per rettificare l’atto.

Qual è stata la decisione della Corte nel caso specifico del nome errato?
La Corte ha disposto la correzione del ruolo dell’udienza pubblica, ordinando che il nome erroneamente indicato come “Ciro” fosse sostituito con il nome corretto “Luigi”, e ha incaricato la Cancelleria di procedere con le annotazioni necessarie.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati