Correzione Errore Materiale: Quando il Nome Sbagliato in un Atto Giudiziario Va Corretto
Nel complesso mondo del diritto, la precisione è fondamentale. Ogni parola, ogni nome, ogni data in un documento ufficiale ha un peso. Ma cosa succede quando un semplice errore di battitura si insinua in un provvedimento giudiziario? La procedura di correzione errore materiale è lo strumento che l’ordinamento prevede per rimediare a queste sviste, senza alterare la sostanza della decisione. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio di come funziona questo meccanismo.
Il Fatto: Un Nome Sbagliato nel Dispositivo
Il caso nasce da una segnalazione del Presidente del Collegio di un’udienza pubblica. Durante la lettura del dispositivo di una sentenza, il nome di battesimo del ricorrente è stato indicato erroneamente. Invece del nome corretto, “Luigi”, è stato pronunciato e trascritto il nome “Ciro”.
Sebbene possa sembrare una minuzia, l’identità precisa delle parti in un procedimento è un caposaldo del diritto. Un errore sul nome, anche se solo di battesimo, può generare confusione e incertezze. Per questo motivo, è stato necessario attivare un’apposita procedura per sanare l’imprecisione.
La Procedura di Correzione Errore Materiale
L’ordinamento processuale penale, all’articolo 130, prevede specificamente un procedimento per la correzione errore materiale di sentenze e ordinanze. Questa procedura, svolta in camera di consiglio, è attivata quando l’errore non incide sulla volontà del giudice e sulla sostanza della decisione, ma riguarda aspetti puramente formali o di trascrizione.
Nel caso in esame, il Presidente del Collegio, accortosi dell’inesattezza, ha segnalato l’errore, dando così avvio al procedimento di correzione. La Corte ha verificato che dagli atti processuali emergeva senza alcun dubbio che il nome corretto dell’imputato era “Luigi”, confermando la natura puramente materiale della svista.
La Decisione della Corte: Ripristinare la Correttezza Formale
La Corte di Cassazione, con una specifica ordinanza, ha accolto la richiesta di correzione. Ha stabilito che l’errata indicazione del nome di battesimo era, a tutti gli effetti, un errore materiale che doveva essere rettificato.
Le Motivazioni
La motivazione della Corte è lineare e si fonda sulla palese evidenza dell’errore. Non vi era alcun dubbio sull’identità della persona coinvolta; il nome corretto era chiaramente documentato in tutti gli atti del procedimento. L’indicazione errata nel dispositivo letto in udienza è stata quindi qualificata come una semplice svista, un lapsus calami che non alterava minimamente il contenuto logico e giuridico della decisione presa. Pertanto, per garantire la piena conformità e la certezza giuridica degli atti, la correzione era non solo opportuna, ma necessaria.
Le Conclusioni
L’ordinanza ha disposto la modifica del ruolo dell’udienza pubblica, ordinando che, laddove era scritto “Sarno Ciro”, si leggesse invece “Sarno Luigi”. Ha inoltre demandato alla Cancelleria di effettuare le relative annotazioni. Questo caso, nella sua semplicità, dimostra l’efficienza e l’attenzione del sistema giudiziario nel mantenere l’integrità e l’accuratezza dei propri atti. Ribadisce che la giustizia non è solo sostanza, ma anche forma, e che la precisione formale è una garanzia fondamentale per la corretta amministrazione della legge.
Cosa si intende per errore materiale in un atto giudiziario?
Per errore materiale si intende un’inesattezza di natura puramente formale, come un errore di scrittura o un’indicazione errata di un nome, che non influisce sul contenuto logico-giuridico della decisione del giudice.
Come si procede alla correzione di un errore materiale?
La correzione avviene attraverso una specifica procedura, nel caso penale prevista dall’art. 130 del codice di procedura penale, spesso in camera di consiglio. Viene instaurata su segnalazione o istanza e, una volta accertata la natura materiale dell’errore, il giudice emette un’ordinanza per rettificare l’atto.
Qual è stata la decisione della Corte nel caso specifico del nome errato?
La Corte ha disposto la correzione del ruolo dell’udienza pubblica, ordinando che il nome erroneamente indicato come “Ciro” fosse sostituito con il nome corretto “Luigi”, e ha incaricato la Cancelleria di procedere con le annotazioni necessarie.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 2 Num. 3760 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 2 Num. 3760 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 19/12/2023
ORDINANZA
Per la correzione dell’errore materiale relativo al dispositivo, riportato sul ruolo dell’udienza pubblica del 17/11/2023, della sentenza relativa al procedimento RG N. 20780/2023
visti gli atti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
L’odierna procedura camerale, ai sensi dell’art. 130 cod. proc. pen., è stata instaurata su segnalazione del 20/11/2023 del Presidente del Collegio dell’udienza pubblica del 17/11/2023, il quale ha evidenziato l’erronea indicazione, nel dispositivo pubblicato mediante lettura nel corso della stessa udienza relativo al procedimento RG N. 20780/2023, del nome di battesimo del ricorrente COGNOME, in quanto indicato come «NOME» anziché, correttamente, come «NOME».
Rilevato che, alla luce dei dati risultanti dagli atti, non vi è dubbio che il nom di battesimo dell’imputato COGNOME sia «NOMENOME e non «NOMENOME, come è stato invece erroneamente indicato nel suddetto dispositivo.
Considerato che tale erronea indicazione del nome di battesimo dell’imputato COGNOME come «NOME», anziché, come corretto, come «NOME», appare frutto di un errore materiale e che, pertanto, occorre procedere alla correzione dello stesso errore, modificando il dispositivo riportato sul ruolo dell’udienza pubblica del 17/11/2023 relativo al procedimento RG N. 20780/2023 nei termini indicati.
Dispone correggersi il ruolo dell’udienza pubblica del 17/11/2023, in relazione al procedimento RG N. 20780/2023, nel senso che laddove è indicato il nome del ricorrente “COGNOME NOME“, deve invece intendersi “COGNOME NOME“. Manda alla Cancelleria per le annotazioni.
Così deciso il 19/12/2023.