Correzione Errore Materiale: Quando la Precisione Formale Diventa Sostanza
Nel mondo del diritto, la precisione è tutto. Ogni parola, data e titolo in un atto giudiziario ha un peso specifico. Ma cosa succede quando, anche ai massimi livelli della giustizia, si insinua un semplice refuso? Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio di come l’ordinamento gestisca la correzione errore materiale, un meccanismo essenziale per garantire la certezza e l’affidabilità degli atti giudiziari.
I Fatti del Caso
La vicenda trae origine da una precedente sentenza della stessa Corte di Cassazione. Questa sentenza aveva annullato con rinvio una decisione della Corte di Appello, che a sua volta confermava la responsabilità penale di un imputato stabilita dal Tribunale di primo grado. Tuttavia, la sentenza della Cassazione conteneva due imprecisioni puramente formali:
1. Data Errata: In calce al dispositivo, era riportata una data palesemente sbagliata, risalente a oltre due anni prima della decisione effettiva.
2. Qualifica Inesatta: Nell’intestazione, il Presidente del Collegio giudicante era stato erroneamente indicato con la qualifica di ‘Consigliere’.
Rilevati questi refusi, la stessa Terza Sezione Penale della Corte è intervenuta con una specifica ordinanza per rimediare.
La Decisione della Corte sulla Correzione Errore Materiale
La Corte di Cassazione ha emesso un’ordinanza con un obiettivo specifico e circoscritto: ordinare la correzione errore materiale della precedente sentenza. La Corte ha disposto che:
* La data errata venisse sostituita con quella corretta, ovvero la data in cui la sentenza era stata effettivamente decisa.
* La qualifica del primo componente del Collegio venisse rettificata da ‘Consigliere’ a ‘Presidente’.
Infine, ha incaricato la cancelleria di annotare questa correzione sull’originale della sentenza, assicurando così la piena conformità dell’atto alla realtà dei fatti.
Le Motivazioni
Le motivazioni alla base dell’ordinanza sono lineari e si fondano sulla necessità di preservare l’integrità e la correttezza formale degli atti giudiziari. La Corte ha qualificato le imprecisioni come ‘mero errore materiale’. Questo significa che si trattava di sviste che non incidevano in alcun modo sul percorso logico-giuridico che aveva portato alla decisione di annullamento con rinvio. La procedura di correzione, dunque, non ha riaperto la discussione sul merito della causa, ma ha semplicemente emendato il testo del provvedimento per renderlo formalmente ineccepibile. Questo intervento è fondamentale per evitare qualsiasi ambiguità o potenziale contestazione futura basata su vizi formali dell’atto.
Le Conclusioni
Questo caso, sebbene di natura puramente procedurale, mette in luce un principio cardine del nostro sistema giuridico: l’importanza della certezza del diritto, che passa anche attraverso l’accuratezza formale dei provvedimenti che lo attuano. L’ordinanza dimostra l’esistenza di strumenti efficaci per sanare le imperfezioni materiali senza dover invalidare l’intero atto, bilanciando così le esigenze di economia processuale con quelle di rigore e precisione. Per i cittadini e gli operatori del diritto, ciò rappresenta una garanzia che eventuali refusi possono essere corretti in modo rapido e trasparente, preservando la sostanza e la validità delle decisioni giudiziarie.
Cos’è un ‘errore materiale’ in un provvedimento giudiziario?
È un errore puramente formale, come una data sbagliata o un refuso, che non altera il contenuto logico e la sostanza della decisione del giudice. Può essere corretto con una procedura specifica.
Come interviene la Corte di Cassazione per correggere un proprio errore materiale?
La Corte emette un’apposita ordinanza con la quale dispone la rettifica dell’errore, indicando specificamente le modifiche da apportare al testo originale. Incarica poi la cancelleria di annotare tale correzione sull’atto.
La correzione di un errore materiale modifica la decisione presa nel merito del caso?
No, la procedura di correzione dell’errore materiale non incide in alcun modo sulla decisione di merito. Serve unicamente a emendare il documento da imprecisioni formali, lasciando inalterato il contenuto e gli effetti della pronuncia originale.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 3 Num. 42974 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 3 Num. 42974 Anno 2024
Presidente: NOME COGNOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 17/09/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME, nato a Macerata il DATA_NASCITA;
avverso la sentenza n. 32247/2024 della Corte di cassazione del 11 aprile 2024;
letti gli atti di causa, la sentenza impugnata e il ricorso introduttivo;
sentita la relazione fatta dal AVV_NOTAIO COGNOME.
RITENUTO
Che, con sentenza n. 32247 del 20241 la Terza Sezione della Corte di cassazione ha annullato con rinvio la sentenza del 28 giugno 2023 con la quale la Corte di appello di Ancona aveva confermato la decisione in merito alla penale responsabilità di COGNOME NOME presa dal Tribunale di Fermo in data 24 maggio 2021;
che, per mero errore materiale, in calce al dispositivo della sentenza in questione è stata riportata la data del 23 gennaio 2022, in luogo di quella corretta del 11 aprile 2024, mentre nella intestazione della medesima sentenza il Presidente del Collegio, AVV_NOTAIO, è indicato come “AVV_NOTAIO“;
che, pertanto, è necessario procedere alla correzione dei predetti errori materiali.
PQM
Ordina la correzione dell’errore materiale di cui al dispositivo della sentenza n 32247/24 ricorrente COGNOME NOME, nel senso che in luogo della data “23 gennaio 2022” deve leggersi “11 aprile 2024” e della intestazione della stessa nel senso che il primo dei componendi del Collegio deve essere indicato come “Presidente” in luogo di “AVV_NOTAIO“.
Manda alla cancelleria per l’annotazione della presente ordinanza sull’originale dell’atto.
Così deciso in Roma, il 17 settembre 2024
Il AVV_NOTAIO estensore Il Presi9iente