La Correzione dell’Errore Materiale nei Provvedimenti Giudiziari
L’ordinamento giuridico prevede strumenti specifici per garantire non solo la giustizia sostanziale delle decisioni, ma anche la loro precisione formale. La procedura di correzione errore materiale è uno di questi, fondamentale per rettificare sviste che, seppur non impattando il merito della decisione, minano la certezza e l’accuratezza degli atti giudiziari. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio di come e perché questo istituto venga applicato.
Il Caso: Un Errore Anagrafico in un’Ordinanza
La vicenda trae origine da un’ordinanza emessa dalla stessa Corte di Cassazione in data 11 dicembre 2020. Nell’intestazione di tale provvedimento, il luogo di nascita del ricorrente era stato erroneamente indicato come “Carinaro”.
Successivamente, la Procura della Repubblica presso il Tribunale competente, a seguito di accertamenti anagrafici, ha rilevato la discrepanza e ha presentato un’istanza formale alla Corte di Cassazione l’8 gennaio 2024. La richiesta mirava a ottenere la rettifica dell’atto, indicando come corretto luogo di nascita “Aversa”.
La Procedura di Correzione Errore Materiale Applicata
La Corte Suprema, ricevuta l’istanza e visionati gli atti, ha attivato la procedura prevista dall’articolo 625-bis, comma 3, del codice di procedura penale. Questa norma consente di correggere, anche d’ufficio, gli errori materiali contenuti nei provvedimenti della Corte stessa.
Si tratta di una procedura snella, che non richiede un nuovo giudizio sul merito della questione, ma si limita a sanare un vizio formale. La Corte, udita la relazione del Consigliere e lette le conclusioni conformi del Pubblico Ministero, ha riconosciuto la sussistenza di un “mero errore materiale”, disponendone la correzione.
Le Motivazioni della Decisione
Le motivazioni alla base dell’ordinanza sono concise e dirette, poiché la questione non presentava elementi di complessità giuridica. La Corte ha semplicemente constatato l’esistenza di un’inesattezza oggettiva, provata dagli accertamenti anagrafici eseguiti dalla Procura. L’errore non riguardava la volontà del giudice o il contenuto logico-giuridico della precedente decisione, ma unicamente un dato fattuale riportato in modo errato.
La decisione di correggere l’atto risponde quindi all’esigenza primaria di assicurare la piena corrispondenza tra il contenuto del provvedimento giudiziario e la realtà fattuale, un principio cardine per la certezza del diritto e per la corretta identificazione dei soggetti coinvolti nel procedimento.
Le Conclusioni: L’Importanza della Precisione Formale
Il provvedimento in esame, pur risolvendo una questione apparentemente minore, ribadisce un principio fondamentale: l’accuratezza formale degli atti giudiziari è essenziale. Un dato anagrafico errato potrebbe, in altre circostanze, generare confusioni, problemi di omonimia o difficoltà nell’esecuzione del provvedimento. Lo strumento della correzione errore materiale permette di rimediare a tali sviste in modo rapido ed efficace, senza intaccare l’autorità della decisione già presa. La Corte ha quindi disposto la correzione dell’intestazione dell’ordinanza originale e ha dato mandato alla cancelleria di annotare la modifica sull’atto, garantendo così la definitiva rettifica del documento ufficiale.
Cosa si intende per ‘errore materiale’ in un provvedimento giudiziario?
Secondo l’ordinanza, un errore materiale è una svista di natura formale, come l’errata trascrizione di un dato anagrafico, che non altera la sostanza o il contenuto logico della decisione del giudice e può essere rettificato con una procedura semplificata.
Chi può avviare la procedura per la correzione di un errore materiale?
Dal caso in esame emerge che l’istanza è stata presentata dalla Procura della Repubblica. La legge prevede che la procedura possa essere attivata su richiesta di parte o anche ‘d’ufficio’, cioè su iniziativa dello stesso giudice che rileva l’errore.
Quali sono gli effetti pratici della correzione di un errore materiale?
La Corte emette una nuova ordinanza che dispone formalmente la correzione, indicando la parte da emendare. Inoltre, dà mandato alla cancelleria di eseguire le annotazioni necessarie sull’atto originale, assicurando che il documento ufficiale rifletta in modo permanente e corretto il dato rettificato.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 2 Num. 11159 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 2 Num. 11159 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 28/02/2024
ORDINANZA
sull’istanza di ufficio diretta alla correzione dell’ errore materiale contenuto nell’ordinan 11/12/2020 della Corte di Cassazione, pronunciata sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME NOME a AVERSA il DATA_NASCITA
visti gli atti, il provvedimento impugNOME e l’ istanza; udita la relazione svolta dal AVV_NOTAIO NOME COGNOME;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del AVV_NOTAIO Procuratore generale NOME, che ha chiesto disporsi la correzione dell’ errore materiale.
RITENUTO IN FATTO e CONSIDERATO IN DIRITTO
Premesso che con ordinanza pronunciata in data 11 dicembre 2020, n. 12680, la Corte di Cassazione decideva sul ricorso proposto dall’imputato COGNOME NOME, NOME ad Avesra il DATA_NASCITA;
con istanza pervenuta l’ 8 gennaio 2024, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di S. Maria Capua Vetere ha richiesto la correzione dell’errore materiale contenuto nell’intestazi dell’ordinanza, in cui il luogo di nascita dell’imputato è indicato come corrispondente al com di “Carinaro” invece dell’esatta indicazione “Aversa”, come da accertamenti anagrafici eseguit
rilevato che trattarsi di mero errore materiale che va corretto con la procedura previ dall’art. 625 bis, comma 3, cod. proc. pen.;
la Cancelleria curerà gli adempimenti e le annotazioni conseguenti;
P.Q.M.
Corregge l’intestazione dell’ordinanza emessa da questa Corte ’11/12/2020 n. 12680/2021, nel procedimento n. RG. 12087/2020 nella parte relativa al luogo di nascita del ricorren dovendosi indicare il luogo corretto “Aversa” in sostituzione di quello errato “Carinaro”.
Manda alla cancelleria ad eseguire le prescritte annotazioni sull’originale dell’atto.
Così deciso il 28/2/2024