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Correzione errore materiale: la procedura in Cassazione

La Corte di Cassazione ha disposto la correzione di un errore materiale presente in un ruolo di udienza, dove erano stati riportati in modo errato l’anno di nascita e il nome di due ricorrenti. L’ordinanza chiarisce che la procedura di correzione errore materiale serve a sanare sviste palesi che non alterano la sostanza della decisione, garantendo l’accuratezza degli atti giudiziari.

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Pubblicato il 24 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Correzione Errore Materiale: Guida Pratica all’Ordinanza della Cassazione

La correzione errore materiale è una procedura fondamentale per garantire l’accuratezza e la certezza degli atti giudiziari. Anche il sistema giudiziario, essendo gestito da esseri umani, non è immune da sviste o imprecisioni puramente formali. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio di come e perché tali errori vengono rettificati, senza intaccare la sostanza delle decisioni. Analizziamo insieme questo caso per comprendere meglio il funzionamento di questo importante istituto processuale.

I Fatti del Caso: Un Semplice Sbaglio Anagrafico

La vicenda trae origine da un errore di trascrizione occorso nel ruolo di un’udienza in camera di consiglio. In questo documento ufficiale, i dati anagrafici di due ricorrenti erano stati riportati in modo inesatto:

1. Per il primo ricorrente, l’anno di nascita era stato indicato come 1995, mentre quello corretto era 1955.
2. Per la seconda ricorrente, il nome era stato trascritto come ‘Maria Luisa’, anziché il corretto ‘Maria Laura’.

Si tratta di errori evidenti, non legati alla valutazione giuridica dei fatti o all’interpretazione delle norme, ma a una semplice svista nella compilazione degli atti.

La Decisione della Corte e la correzione errore materiale

La Corte di Cassazione, una volta rilevato l’errore, ha immediatamente disposto la sua correzione. Invece di richiedere complessi passaggi procedurali, i giudici hanno emesso un’apposita ordinanza per rettificare i dati errati. La Corte ha stabilito che l’anno di nascita corretto del primo ricorrente è il 1955 (e non il 1995) e il nome corretto della seconda ricorrente è Maria Laura (e non Maria Luisa). Infine, ha dato mandato alla Cancelleria di annotare la correzione sugli atti originali, ripristinando così la loro piena correttezza formale.

Il Fondamento Normativo

La base legale per questa decisione si trova nell’articolo 625-bis del Codice di Procedura Penale. Questa norma prevede una procedura snella e rapida proprio per la correzione degli errori materiali contenuti nei provvedimenti della Corte di Cassazione. Lo scopo è quello di evitare che imprecisioni formali possano generare incertezze o problemi futuri, assicurando al contempo che non venga alterato il contenuto decisorio del provvedimento.

Le Motivazioni: Preservare l’Accuratezza degli Atti Giudiziari

Le motivazioni alla base dell’ordinanza sono chiare e lineari. La Corte ha agito perché ha riconosciuto la natura puramente ‘materiale’ dell’errore. Non si trattava di rimettere in discussione il merito della causa o di modificare il ragionamento giuridico, ma unicamente di emendare una svista di trascrizione. L’intervento è necessario per garantire il principio di certezza del diritto e l’affidabilità degli atti giudiziari. Un dato anagrafico errato, sebbene possa sembrare un dettaglio minore, potrebbe creare confusione nell’identificazione delle parti e avere ripercussioni in altre sedi. La procedura di correzione errore materiale serve proprio a questo: a sanare in modo rapido ed efficace queste imperfezioni, assicurando che i documenti ufficiali riflettano fedelmente la realtà.

Conclusioni: L’Importanza della Precisione nel Processo Penale

Questo caso, pur nella sua semplicità, evidenzia un aspetto cruciale del sistema giudiziario: l’importanza della precisione e dell’accuratezza formale. L’ordinanza della Cassazione dimostra l’esistenza di strumenti efficaci per rimediare a sviste umane, garantendo che gli atti processuali siano corretti e affidabili. Per i cittadini e gli operatori del diritto, ciò rappresenta una garanzia fondamentale. La possibilità di rettificare un errore materiale assicura che i diritti delle persone coinvolte in un procedimento siano tutelati anche sotto il profilo della corretta identificazione anagrafica, evitando ambiguità e potenziali complicazioni future. La correzione errore materiale si conferma, quindi, come un meccanismo indispensabile per la funzionalità e la credibilità della giustizia.

Cosa si intende per ‘errore materiale’ in un atto giudiziario?
Un errore materiale è una svista puramente formale, come un errore di battitura, di calcolo o di trascrizione di un nome o una data, che non influisce sulla volontà del giudice o sul contenuto sostanziale della decisione.

Qual è la base giuridica per la correzione di un errore materiale in ambito penale?
La procedura di correzione è disciplinata, come indicato nel provvedimento, dall’articolo 625-bis del Codice di Procedura Penale, che prevede un meccanismo specifico per gli atti della Corte di Cassazione.

Cosa comporta concretamente la correzione di un errore materiale?
La correzione comporta l’emissione di un’ordinanza che rettifica l’errore. Successivamente, la Cancelleria del tribunale provvede ad annotare la correzione sull’atto originale, ripristinandone la correttezza formale senza modificare la decisione nel merito.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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